3 Gennaio 2023, 16:51 - Giovanni La Barbera [suoi interventi e commenti] |
(Approfondimenti sulle tracce degli argomenti, sommariamente introdotti nel dibattito politico, per mezzo della dichiarazione di voto della opposizione consiliare, in occasione della deliberazione sulle controdeduzioni alle opposizioni e alle osservazioni alla Variante Generale al PRG, come è noto, elaborato sul finire degli anni 60 ed approvato dalla Regione 1974, dello scorso secolo.)
Il desiderio che muove questi brevissimi approcci critici e talvolta un po' polemici, è sostenuto dalla opportunità di offrire alle teste pensanti di questa cittadina, qualche piacevole esercizio di riflessione e di confronto, stimolato dalla occasione straordinaria offertaci dall'evento che per antonomasia si presenta, nel panorama delle attività amministrative comunali, come possibilità. Si tratta indubbiamente di un processo eminentemente politico, quando questa c'è.
La possibilità è nella natura originaria del progetto.
Il PRG, che nella sua essenza e fenomenologia, dovrebbe dedicarsi realmente e strutturalmente al rapporto dialettico tra le componenti Comunità, Storia, Territorio, e sua Riorganizzazione.
E' ovvio che non si può parlare del sistema solo riferendolo alle dinamiche di quelle componenti esogene, senza considerare che esso costituisce un sottosistema del più ampio sistema regionale.
E' altrettanto ovvio che esiste la possibilità di chiudere ogni riflessione, prima che esse siano poste nell'agone di dibattito, liquidando la questione della pianificazione con questa lapidaria, quanto realistica, espressione secondo la quale:
Il Potere dominante, nelle sue diverse articolazioni sociali ed istituzionali amministrative, determina i suoi interessi secondo i rapporti di forza che si affermano nel processo di elaborazione del Piano, nella sostanziale oscurità, delle procedure in cui gli attori svolgono, apparentemente e solamente, il ruolo che le norme di legge gli attribuiscono.
Un categoria economica che muove questi, che per comodità qui chiamiamo attori, è costituita dalla Rendita, cioè una categoria che non è prodotto di un processo di lavoro, ma è un valore di cui si appropriano i proprietari fondiari conseguenti alle destinazioni urbanistiche che la PA stabilisce nel PRG. Quel che segueno sono semplici argomenti esposti per una lettura del PRG in chiave un po' più cpnsapevole.
Il primo approfondimento di seguito riguarderà, dunque, la rendita, in quanto cifra caratteristica dei desideri che variamente si snodano nell'iter di formazione della pianificazione locale. L'approccio è pratico non teorico, e riguarda la concreta manifestazione della rendita sugli elaborati di Piano.
La Rendita è il risultato di rapporti sociali. Essa non è né salario o stipendio né il profitto che spetta ad un imprenditore. Nessuna intenzione di demonizzarla quando essa si forma in un processo sociale dialetticamente partecipato.
Di questo valore economico se ne appropria in buona parte il proprietario fondiario e per il restante chi gestisce il ciclo produttivo per la realizzazione della costruzione. In ambito in cui questo ciclo si svolge nelle grandi o medie città, in Francia ad esempio, quest'ultimo viene chiamato Promotore il quale, avendo i capitali necessari, promuove tutto il fenomeno.
Il termine è ormai in uso anche da noi. In questa accezione chi saranno i Promotori a Cefalù.
Sicuramente istituzioni private o singoli finanziatori, che con molta probabilità sono già entrati in relazione con gli attori che determineranno il contenuto del PRG.
Dunque il Piano pubblico determina valori economici per i privati.
L'insieme di questi valori determina il mercato locale sul quale si ricorda il detto del 19° secolo in lingua francese , ma ormai visti i contatti storici di cui vanta la nostra città tutti comprendono “quand les batiment, va tout va”. Per le sue caratteristiche si tratta di un mercato imperfetto, anche per quello che si dirà, cioè dove la domanda di terreni è orientata dalle pratiche amministrative in uso nella prassi della gestione amministrativa.
Il mercato si interessa ovviamente della domanda solvibile, cioè di quegli interessi che possono accedere al prezzo delle costruzioni gravati da forti rendite. Con questi presupposti è chiaro che la città viene determinata sostanzialmente, dai rapporti dominanti che influiscono sulle decisioni della PA.
Da qui certa letteratura che ha stigmatizzato tale fenomeno nella espressione “la città della rendita”
Il fenomeno di cui si parla si può connotare, spesso, con rapporti di scambio tra decisori pubblici, interessati alle elezioni amministrative e interessi appunto dei Promotori
Ora tutti sappiano che il valore dei terreni aumenta progressivamente dalle aree periferiche verso le aree centrali della città, ed in particolare verso quelle che sono, per il loro valore intrinseco, valore irripetibile per la singolarità paesaggistica..
Queste elementari riflessioni possono costituire, volendo, un modo di come sia possibile leggere la cartografia prescrittiva di piano e il testo normativo che lo regge.
E' qui in gioco il rapporto tra politica e tecnica in cui la prima, avvalendosi della relativa razionalità a cui sono pervenute le diverse discipline che si occupano di pianificazione, dissimula i suoi veri obiettivi.
Il sostegno della tecnica è strumentale e ossequiosa quando riconosce che nel contesto sociale in cui opera non è possibile affermare principi di razionalità, diversamente sostenuti dalla compagine politica. Si osserva, pertanto, che essa decide di volta in volta di fuggire o adeguarsi.
Per ora mi fermo per ovvie ragioni di brevità a cui deve obbedire ogni comunicazione in questo Blog.
Alla prossima.
- Accedi o registrati per inserire commenti.
- letto 1210 volte
Commenti
Saro Di Paola -
La differenza tra il PRG e la variante al PRG
Per il PRG, negli anni sessanta, la Tecnica "decise di fuggire dalla compagine politica", per la Variante al PRG, negli anni duemilaventi, la tecnica ha "deciso di adeguarsi alla compagine politica"