21 Maggio 2020, 18:04 - Enzo Cesare [suoi interventi e commenti] |
Foto tratta da LiveSicilia
Ciao Mario,
hai avuto tanta fretta nel raggiungere la tua cara Salva. Nei miei ricordi ma anche nella nostra Cefalù e nelle Madonie lasci un vuoto profondo come educatore e come giornalista-pubblicista. Nelle vesti di professore, come anche tua moglie Salva Vizzini, siete stati inappuntabili ed esemplari. Come giornalista sei stato un caro, sincero, corretto e affettuoso, amico e collega in questo nostro hobby. Ho tanti bei ricordi avendo tra l'altro in molte circostanze lavorato fianco a fianco con te in vari Uffici Stampa di diverse pubbliche manifestazioni ed in particolare a quasi tutte le edizioni della gara automoblistica Cefalù-Gibilmanna, creatura questa voluta dal compianto e vulcanico “patron” Pino Spinosa.
Ci siamo spesso confrontati lealmente e professionalmente - anche con gli altri validi e cari colleghi come Lorenzo Misuraca e Michele Bellipanni, scomparsi prematuramente - nelle corrispondenze per le varie testate giornalistiche che, per circa mezzo secolo, abbiamo rappresentato sulle più svariate tematiche sociali, culturali, sportive, economiche e politiche della nostra città e del comprensorio delle Madonie, dando il nostro contributo alla crescita della nostra realtà territoriale e circondariale.
Dopo la chiusura della storica e celebre testata giornalistica L'Ora per la quale sei stato una “voce” importante, attenta e stimata, hai continuato ad occuparti della cronache del territorio sia sul quotidiano “La Sicilia” che sulle onde della seguita emittente radiofonica “Cefalù-Radio Madonie” dell'intraprendente editore Angelo Arduino, dando spazio alle problematiche e alle iniziative - con tuoi programmi di informazione a con dibattiti - a politici, amministratori, sportivi, operatori culturali, sociali ed economici.
Inoltre, non ometto di sottolineare l'importante, impegnativo contributo che hai dato alla “giustizia”, ricoprendo il ruolo non facile e poco tranquillo di giudice popolare nel maxiprocesso a Cosa nostra tra il 1986/87. Nel tuo libro “Giudice popolare al Maxi Processo”, con la prefazione dell'illuste scrittore Vincenzo Cosolo, ci hai fatto conoscere con dovizia di interessanti particolari e varie opinioni sullo storico evento giudiziario, questa singolare e qualificante tua esperienza.
Un iter professionale e culturale di rilievo che - tra l'altro - ti è stato riconosciuto nel 2016, con il conferimento, assieme al presidente del maxiprocesso Alfonso Giordano, del premio Mario Francese, organizzato dall'Ordine dei giornalisti di Sicilia ed inoltre, nel marzo del 2017, con l'assegnazione di una medaglia d’oro per i tuoi 50 anni di attività giornalistica.
Con questo triste, succinto, ma doveroso ricordo rivolgo un affettuoso, sentito abbraccio ai figli Daniela e Vincenzo, quest'ultimo degno allievo del maestro papà Mario.
Enzo Cesare
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Commenti
Giuseppe Maggiore -
Mi unisco, assieme alla mia