22 Aprile 2020, 20:09 - Angelo Sciortino [suoi interventi e commenti] |
Queste sono le parole contenute nell'ordinanza della responsabile del Servizio Patrimonio del comune di Cefalù, relativa al Bastione e affissa in data odierna all'albo pretorio del Comune per restarvi per 15 giorni:
- che dalle indagini erano emerse fattispecie di rilevanza penale, da cui affioravano meccanismi fraudolenti posti in essere per l’ottenimento del finanziamento del progetto concesso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri;
- che era stato accertato un utilizzo difforme della struttura, non essendo state realizzate le attività socio-culturali inserite nel progetto finanziato, essendo, fra l’altro, stata intrapresa l’unica attività di pizzeria/ristorante, a chiaro scopo di lucro.
L'ordinanza prevede quindi la sospensione in via cautelare, ex art. 21 quater della legge 7 agosto 1990, n. 241, l’efficacia della concessione in uso del 12/12/2016, relativa all’immobile denominato “Bastione”, in attesa di chiarimenti.
Questa ordinanza ha fatto seguito ai mesi di chiacchiere tra l'ufficio e il concessionario? Non sembra, se nella stessa ordinanza si riferisce che Nelle more, in data 26/2/2020, perveniva in ufficio una relazione della Guardia di finanza, Tenenza di Cefalù, prot. Comune n. 0009444 e prot. Guardia di finanza n. 0111445/2020, con la quale si comunicava:
- che era stata intrapresa una specifica attività mirata alla verifica della fondatezza di un articolato esposto e la conseguente quantificazione di eventuale danno erariale relativamente alla concessione dell’immobile denominato “Bastione”;
- che dalle indagini erano emerse fattispecie di rilevanza penale, da cui affioravano meccanismi fraudolenti posti in essere per l’ottenimento del finanziamento del progetto concesso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri;che era stato accertato un utilizzo difforme della struttura, non essendo state realizzate le attività socio-culturali inserite nel progetto finanziato, essendo, fra l’altro, stata intrapresa l’unica attività di pizzeria/ristorante, a chiaro scopo di lucro.
Quindi, se ne conclude che l'Amministrazione in un primo momento non s'è accorta che sul bene destinato ad attività socio-culturali esistevano anche strumenti, affinché esso fosse destinato invece ad attività con fini di lucro, come un ristorante e una pizzeria. Né si è accorta, l'Amministrazione, che fossero stati posti in essere “meccanismi fraudolenti” allo scopo di ottenere un finanziamento dallo Stato. E tutto questo nonostante fosse a conoscenza di un esposto presentato alla Procura della Repubblica di Termini Imerese contro il suo modo di procedere nel rilascio della concessione nonché sulla procedura con cui si è svolta la gara per l'assegnazione. Per dovere di cronaca devo dire che anche l'opposizione aveva tentato di evitare che giungesse a conclusione il "meccanismo fraudolento".
A noi cittadini non resta che rivolgere la nostra gratitudine alla Guardia di Finanza per aver permesso con le sue indagini che fosse interrotta l'ennesima ingiustizia da parte di questa Amministrazione e sperare che in futuro essa si astenga dal procedere con superficialità nell'esaminare le concessioni.
Per ogni buon conto si allega il testo dell'ordinanza:
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Commenti
Angelo Sciortino -
Per ricordarcene
Dove però l'Amministrazione supera ogni umana fantasia è laddove dice “manutenzione, fruizione eccetera”, riferendosi particolarmente al Lungomare e al Bastione. Perché è presto detto: il Bastione è diventato ormai un ristorante, alla faccia dell'affermazione che essi esistono “a servizio del turismo e della cultura”.
Qui potete leggere il resto: https://www.qualecefalu.it/node/22547