Movimento Consumatori: replica alla risposta del Presidente dell'Ospedale Giglio

Ritratto di Movimento Consumatori Cefalù-Madonie

8 Aprile 2020, 11:59 - Movimento Consu...   [suoi interventi e commenti]

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A seguire la lettera inviata tramite PEC dal Presidente Regionale Movimento Consumatori:

Giovanni Brocato
Movimento Consumatori – Sezione Cefalù-Madonie
Cell: 3389330149 / 3471153622
Via Tomasini, 7 - 90015 Cefalù
cefalumadonie@movimentoconsumatori.palermo.it

 

Al Presidente della Fondazione Istituto Giglio di Cefalù, Dott. Giovanni Albano

e p.c.:

al Ministro della Salute;
al Presidente della Regione Sicilia;
al Assessore alla Salute Regione Sicilia;
al Presidente VI Commissione ARS;
al Procura della Repubblica;
al Direttore Generale ASP 6 PA;
al Sindaco del Comune di Cefalù.

 

Sig. Presidente,

abbiamo pazientemente atteso la sua “relazione” alla richiesta formulata da parte del sindaco di Cefalù, nella veste non solo di Autorità Sanitaria Locale ma anche in qualità di Socio della Fondazione,  da far pervenire entro il 18 marzo, circa i fatti accaduti, i comportamenti assunti e tutte le misure di profilassi adottate. Purtroppo le sue precisazioni del 22 marzo non hanno risolto i tanti interrogativi che continuiamo a porci e che ci permettiamo di sottoporLe nella speranza di ottenere, finalmente, delle risposte chiare e trasparenti.

Ci permetta di fare delle dovute premesse:

In data 9 marzo, la Fondazione da Lei presieduta, comunicava quanto segue:

Coronavirus: sospesi ricoveri e ambulatori. Garantiti per pazienti oncologici
Lunedì, 09 Marzo 2020 18:10  - Scritto da Vincenzo Lombardo

La Fondazione Giglio di Cefalù, in ottemperanza a quanto stabilito dall’Assessorato Regionale alla Salute, ha disposto la sospensione delle prestazioni ambulatoriali non urgenti e i ricoveri programmati garantendo solo quelli urgenti provenienti da pronto soccorso e quelli rivolti a pazienti oncologici già in lista d’attesa

Sono state, inoltre, sospese le prestazioni ambulatoriali erogate in regime libero professionale intramuraria e/o di solvenza e le attività di oculistica. Vengono sospesi anche gli esami di diagnostica per immagini ad eccezione di quelli effettuati ai pazienti ricoverati e ad alta tecnologica (Rm, Tc e Pet) o rivolti a pazienti in regime ambulatoriale di urgenza tenuto conto dei pazienti a cui assicurare la continuità terapeutica.

Al fine di garantire la continuità terapeutica vengono, invece, garantite le prestazioni e gli esami per i pazienti oncologici e neurologici già presi in carico dall’Istituto.

La Fondazione ha anche limitato l’accesso alla struttura sanitaria consentendo l’ingresso di un solo familiare per paziente ricoverato. L’ingresso viene presidiato da personale infermieristico che invita all’igienizzazione delle mani prima di accedere ai reparti.

I pazienti con sintomi influenzali non potranno accedere al pronto soccorso bensì al pre-triage allestito in una tenda esterna e dinanzi la Fondazione.

Ulteriore premessa.

Secondo prassi e secondo logica, se un utente/cliente si sente male, si rivolge al proprio medico curante, alla guardia medica o,  nelle ipotesi più gravi, si precipita (personalmente, accompagnata da familiare o tramite 118) al più vicino Pronto Soccorso.

Nel caso in questione cosa è accaduto? È Lei, signor Presidente, nella sua relazione, ad affermare testualmente:

La paziente, oggetto di ampie discussioni sui social, è arrivata al Giglio da Palermo, priva di sintomi influenzali: apiretica, in astenia e piuttosto ansiosa. Il medico che l’ha ricevuta, l’ha accompagnata al pronto soccorso dove in fase di diagnosi clinica è emerso il sospetto che poteva trattarsi di un Covid-19.

Quindi, ci permettiamo di sottoporre alcuni interrogativi:

la signora si è trovata casualmente a Cefalù per essere visitata o aveva una prenotazione? La prima diagnosi (“apiretica, in astenia e piuttosto ansiosa”) è stata effettuata in sede di pre-triage? La signora sapeva quale medico avrebbe dovuto incontrare e, soprattutto, sapeva già dove recarsi? La signora in quale luogo della Fondazione Giglio è stata incontrata/ricevuta dal medico? Perché se la signora “è arrivata al Giglio da Palermo priva di sintomi influenzali”, il medico che l’ha ricevuta l’ha accompagnata al pronto soccorso? E perché non al pre-triage? Il sospetto che potesse trattarsi di un Covid-19 è emerso solo in sede di diagnosi clinica al pronto soccorso? Quali sintomi ha manifestato la signora una volta giunta al pronto soccorso tali da far sospettare un Covid-19?

Ed ancora lei dichiara:

In attesa dell’esito del tampone, i cui tempi medi sono di circa 8 ore (vengono sviluppati al Policlinico di Palermo) i locali attraversati dalla paziente sono stati immediatamente sanificati e messi in sicurezza. Questo prevede il nostro protocollo e questo è quello che abbiamo fatto. Inoltre, il medico che ha avuto contatti con l’utente (contatti avuti attraverso i dovuti dispositivi di prevenzione) è in isolamento volontario, presso la sua abitazione, per 14 giorni.

Quali “dovuti dispositivi di prevenzione” ha utilizzato il medico per avere contatti con la signora? Si trattava di comuni dispositivi di prevenzione in possesso di ciascun medico? Il medico era stato allertato di utilizzare “dovuti dispositivi di prevenzione”? La Fondazione ha ritenuto corretto l’operato del medico o è stato avviato un procedimento disciplinare nei suoi confronti?

A tutti questi interrogativi Lei non ha fornito alcuna risposta chiara e trasparente e non sappiamo se i destinatari della stessa (Sindaco di Cefalù, Regione Sicilia e ASP 6 PA – i TRE soci della Fondazione Giglio di Cefalù) l’abbiano ritenuta soddisfacente.

Il Movimento Consumatori, di certo non l’ha ritenuta soddisfacente la sua relazione/risposta, e ritenendo che tutto quanto accaduto sia incomprensibile ed inaccettabile, gliene chiede ulteriore spiegazione riservandosi di valutare, con il proprio avvocato, ogni opportuna azione giudiziaria a tutela dei cittadini/utenti, che invitiamo a contattarci anche soltanto per avere chiarimenti in merito.

In conclusione, riteniamo opportuno riportare quanto accaduto all’ospedale di Sciacca dove l’Assessore alla Salute della Regione Siciliana ha rimosso il direttore sanitario (“Nel decreto con cui l'assessore regionale alla Salute Ruggero Razza rimuove Migliazzo dall'incarico si legge: “Il 6 marzo si è verificato un gravissimo caso di contagio che ha riguardato anche personale sanitario del nosocomio circostanza quest'ultima che dimostra che nonostante da oltre una settimana fosse già pacificamente in essere l'emergenza da Covid-19 non sono stati adottati idonei percorsi organizzativi utili alla limitazione del contagio”. Ed ancora: “L'episodio rischia di destare grave diffuso allarme psicologico permanente nel territorio di riferimento

https://livesicilia.it/2020/03/17/contagi-in-ospedale-a-sciacca-rimosso-il-direttore-sanitaria_1126296/).

Ogni valutazione e decisione la lasciamo a chi in indirizzo, certi che ogni provvedimento avrà come fine la tutela del diritto alla salute di ogni cittadino.

Distinti saluti.


Carlo Lo Verde 
Presidente Regionale Movimento Consumatori

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