25 Agosto 2012, 09:01 - Pino Lo Presti [suoi interventi e commenti] |
Parte 1° - “Questo premio s’ha da fare”!
Ieri sera, alla fine dello spettacolo “Siciliana... mente”, in piazza Duomo, il nostro Sindaco ha annunciato un altro “spettacolo” - anche questo a “costo zero” per il Comune - per oggi, sabato 25, alla Arena Dafne.
Devo dire che ormai il suo stile si va perfezionando al punto che fa pensare che una volta dismessi i panni del sindaco potrebbe anche provarci nel mondo dei presentatori.
Mi sono chiesto, visto che la sig.a Castiglione - il cui nome vediamo sottoscritto al programma della “manifestazione” - ha affermato di non avere chiesto soldi ad alcun Ente, e visto che essa manifestazione anch’essa sarà a “costo zero” per il Comune, chi pagherà alla fine l’Arena Dafne?
Ovviamente ci saranno degli sponsor!
Oggi - come fu per il primo Rinascimento -, tornano ad essere i mercanti i promotori dell’arte/spettacolo, della cultura e quindi della “informazione”.
D’altra parte pure i politici oggi fanno a gara a chi è più bravo a fare alzare il Pil; l’unico vero dio rimasto, si sa, è l’economia.
C’e sempre un più stretto rapporto tra economia/politica, cultura/spettacoli e informazione.
In linea di principio non sò se è sempre un bene!
Ma torniamo alla Informazione.
La sua qualità massima, possiamo convenirne, è la trasparenza, che significa due cose: identità di chi informa e possibilità di controllo su ciò che viene riportato.
Abbiamo già posto queste questioni in “Un Premio giornalistico calato dal cielo” (https://www.qualecefalu.it/node/643).
In quella sede, abbiamo chiesto, a chi ci presenta e garantisce (col Patrocinio) questo “Premio”, delle risposte utili a che il cittadino possa agire il suo senso critico nella valutazione di chi sta portando la “fiaccola” dello spirito/fuoco/valore che ci viene indicato a modello, con la benedizione peraltro del nostro “Padre istituzionale”, il Sindaco; colui che ci dovrebbe fare crescere collettivamente - si spera per il futuro - non solo “di pancia” (non vuole essere un riferimento alla figura fisica di nessuno).
Oggi sappiamo che la Identità, cioè le qualifiche e le esperienze di chi promuove il Premio, è quella della sig.ra Castiglione (ma per merito di M. Lombardo); restiamo però del tutto all’oscuro di quella dei membri del suo staff/giuria promotore, e ignari di quegli aspetti identitari della stessa Signora, relativi a "qualifiche" ed "esperienze" nel campo del giornalismo; mi dicono che sin’ora era conosciuata a Castelbuono per avervi negli anni organizzato felicemente l’ottimo Festival del Jazz.
Cercare di capire il “senso” di questo “Premio”, al di là delle considerazioni tautologiche, addotte dalla Ideatrice, su cefalunews, circa i premiandi e , a seguire, “in che modo c’entra la città di Cefalù”, a parte la “location”, credevo fosse compito del nostro Sindaco ma devo essermi sbagliato.
Una confidenza, da fonte seria, mi diceva che era pronto un comunicato dove si sarebbe precisato il ruolo del nostro Comune, in questo Premio, ma non si è visto. D’altra parte: “un comunicato”, e a chi; chi si permette di fare domande?
A Mario Lombardo, prima di tutto, perchè era lui che aveva sollevato la questione, sebbene su una spinta in parte “campanilistica”.
Ma, qualche sera fa, andando al Mandralisca, all’altezza di piazza Duomo veniamo avvicinati dalla portavoce del Sindaco, la quale invita Lombardo a seguirla perchè il Sindaco, più in là tra i tavoli - gli vuole parlare.
Non sò cosa si siano detti, nè cosa abbia soddisfatto - se l’ha soddisfatto - Lombardo.
“La Voceweb ”, nella persona del suo Direttore, nonchè componente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei giornalisti e giornalista Ansa, Franco Nicastro, consegnando il suo Premio, accredita il tutto nel modo più alto; a scala ovviamente minore abbiamo poi Carlo Antonio Biondo, di rettore di “ Presenza del Murialdo ”, di “ Muria ldosicilia.org ” e de “ Il Giornale di Cefalù ”; e Giuseppe Livecchi, direttore di “ Madonielive.com ”, che consegneranno anche loro i loro premi. Naturalmente glielo ha chiesto loro il Sindaco e non tutti hanno voluto o saputo dire di no, come ad esempio invece ha fatto il direttore di Cefalunews, Mario Macaluso.
“ LaltraCefalu ” ovviamente è ormai il blog dell’entourage del Sindaco, dunque va da sè ...!
- Restano “ Cefaluweb ” e “Qualecefalu”: poca roba!
- Ma, e i cittadini?
- Quelli basta che si faccia festa (ci sono attori e cantanti e persino un presentatore) e gli si dica che è gratis ...!
- Festa, ma non si parlava di un premio giornalistico?
- Ma certo, che c’è di strano? A Cefalù tutto è spettacolo!
Naturalmente non ne faccio, anch’io come Lombardo, una questione di persone ma di metodo (cioè trasparenza), specie trattandosi di cose del mondo della Informazione; e mi riferisco al nostro Sindaco, non tanto alla Castiglione che certo avrà fatto bene il suo lavoro e che forse col nuovo Sindaco di Castelbuono (che pare abbia bocciato il Festival del Jazz) sarebbe andato sprecato, se non ci fosse stato un amico, magari di comuni amici, qui a Cefalù (pensieri oziosi, questi; è naturale).
Ma, ripeto, un Premio Giornalistico - se è qualcosa che ha un valore etico (nella sfera delle indicazioni valoriali culturali) non dovrebbe potersi indifferentemente chiamare “premio città di Cefalù” o “premio città di Castelbuono" senza che l’una o l’altra vi abbiamo, nei rispettivi casi, messo qualcosa del loro spirito e della loro intelligenza.
Resta in ogni caso da capire chi è il mecenate/sponsor che paghi almeno l'Arena Dafne e qual’è il “messaggio che passa”, cioè ciò (grande o piccolo che sia) che si è inteso o si intende mettere in moto con questa, per certi aspetti misteriosa, operazione etico-cultural-politica (e certo - non mi si dica di nò - almeno per un pò, e per qualcuno, anche economica) di stasera.
_______________________________________
Parte 2°
Una storia, quasi un racconto di fantasia, che in qualche modo sarà "dietro gli occhi di qualcuno" che stasera assisterà alle “premiazioni”.
Per essere vissuto tanti anni fuori dalla Sicilia, e mio personale percorso di vita, conosco superficialmente i meriti di questi giornalisti che così “si sono distinti per lo spessore umano, il rigore documentario e l’elevato stile comunicativo con il quale esercitano la loro professione”, e in special modo del Marannano, di cui così, direttamente ed indirettamente, leggo dalla sig.a Castiglione:
“un giovane ed apprezzato giornalista come Vincenzo Marannano .... (....) .... che oltre a coniugare una elevata professionalità a grandi doti umane ... una efficace sintesi di un giornalismo di alto livello ...”
Dice di lui un tale, credo, Gery Palazzotto, in un blog (http://gerypa.blogspot.it/2008/11/un-tale-mar), a proposito di un altro Premio:
“Perché nel giornale in cui effettivamente lavora, Vincenzo Marannano è impiegato in un certo modo, nel magazine con cui collabora è impiegato in altra maniera: per le contrattuali sette ore e un quarto quotidiane impasta notizie (spesso insulse) altrui, mentre nel tempo libero va a cercare in prima persona le notizie che a quel quotidiano non interessano. E magari, raschiando raschiando, vince anche un premio nazionale” (il grassetto è mio).
Vorrei porre, a questo punto, una domanda, comprenderete bene però che verrà da sè e chiara nello svolgersi del seguente breve racconto di un fatto vero, di anni fa.
Un signore over/50, preso dalla Pittura, ama di tanto in tanto, fra un paesaggio ed una fantasia, farsi uno spinello (si proprio “uno spinello”); la sua gioventù, d’altra parte, era trascorsa tra gli anni ’60 e ’70.
Un giorno tra Natale e Capodanno, di primo mattino, di quell’anno ormai lontano, suonano al campanello di casa sua degli operatori delle Forze dell’Ordine in divisa. Una volta in casa, spiegano di dover procedere ad una perquisizione alla ricerca di armi che si presume pronte ad essere usate. Poichè privi di Mandato, dichiarano che è nel diritto di richiedere la presenza di un avvocato; cosa a cui quel signore, seduta stante, rinucia, dicendo loro di entrare tranquillamente perchè l’unica cosa che di illegale vi era in quella casa l’avrebbe presa lui stesso per consegnarla subito nelle loro mani.
L’abitazione era composta da una sola stanza, dunque sotto ai loro occhi andò a prendere, da una mensola, la piccola confezione, ancora chiusa, dei circa 10 grammi di hascish (cento euro di ora), che aveva appena comperato a Palermo la sera prima, proprio perchè si era all’inizio dell’anno e a lui quella quantità gli sarebbe bastata per tutto l’arco della sua durata.
Durante la successiva ovvia perquisizione, si rinveniva però un bilancino di precisione (tipo quello che usavano i cacciatori): una brutta ”accoppiata”!
Una volta in Caserma, viene dichiarato in arresto e trattenuto per qualche ora; quindi veniva rilasciato in attesa di incontrare il Gip (tra qualche giorno), il quale avrebbe poi avuto il compito di formulare una eventuale accusa a cui rispondere nel caso delle ragioni di un processo.
Il Giorno dopo, in un trafiletto di cronaca locale del Giornale di Sicilia, molto letta nella comunità in cui abita il nostro malcapitato pittore, riportando le notizie di rito fornite dal Comando, un “anonimo cronista” scrive che un signore di X anni, pittore (di cui si riportano solo le iniziali), in casa, era stato trovato in possesso, oltre che di detta quantità di droga, anche di un bilancino di precisione “per razionare le dosi” .
Dice inoltre che il signore in oggetto “dovrà rispondere di spaccio”. Socialmente, quell'uomo è stato ucciso.
Entrambe le due affermazioni sono però prive di alcun fondamento nella “Carta dei doveri del Giornalista” che la sig.a Castiglione ricordava di recente, su cefalunews, a Lombardo:
“Il giornalista deve rispettare, coltivare e difendere il diritto all'informazione di tutti i cittadini; per questo ricerca e diffonde ogni notizia o informazione che ritenga di pubblico interesse, nel rispetto della verità e con la maggiore accuratezza possibile” (il grassetto è mio).
Naturalmente, a quel “cronista” non gli ha mai interessato - nè poteva - di informare i lettori sull’origine della decisione delle Autorità di intervenire e con tanta urgenza; e cioè che queste si muovevano su denuncia per “traffico all’ingrosso” (di queste ed altre droghe, molto più pesanti,) fatta da una persona affetta da manie paranoiche di persecuzione, ricoverata in maniera coatta, al reparto psichiatrico di Cefalù, un paio di volte su Ordine del Sindaco, neanche tanti anni prima, che, fra l’altro, dichiarava essere quell’uomo, “il pittore”, un tipo notoriamente violento, per cui lei temeva ora addirittura per la propria vita.
Naturalmente, a quel “cronista” non gli ha mai interessato - non era certo il suo compito - di informare i lettori che l’accusa formulata poi dal Gip (l’unico abilitato a farlo non certo lui, “il cronista anonimo”) fu quella, ben più lieve, di semplice “cessione” (condivisione con altri, cioè fumare uno spinello con qualcuno), o che la Sentenza alla fine sia stata di completa “assoluzione perchè il fatto non sussiste”.
Da nessuno degli atti del brevissimo processo inoltre emerge che sia stato accertato che sia stata mai pesata droga con quel bilancino, un qualunque atto cioè che smentisca quanto affermato dal pittore e cioè che lo utilizzava per pesarvi “le terre” (che sono pigmenti di colori da impastare poi con l’olio); nè è stato trovato alcunchè d’altro della normale corredistica che inducesse a pensare a un panorama domestico di “razionamento di dosi”.
_______________________
Concludendo
Il loro fondamento (di quelle affermazioni false e calunniose) dunque probabilmente sta in quella noiosa routine quotidiana - di cui parla il Palazzotto -, in cui probabilmente si deve avvertire forte la necessità di “spettacolarizzare un pò” per tenere “alto” l’interesse dei lettori.
Allora, come ora, come sempre, “Informazione”, oltre che a non andare bene con “I politici”, non va bene con “spettacolo”!
In tutti i casi, io non ci vedo niente di quello “spessore umano, ... rigore documentario”, “professionalità (unite) a grandi doti umane ... una efficace sintesi di un giornalismo di alto livello ...”.
La Domanda alla fine è: e voi ce li vedete tutte queste belle cose, in questa lontana storia?
Naturalmente, quel Signore ha pagato a caro prezzo, nella sua piccola comunità, quelle “due pennellate di coloritura” che il cronista anonimo si è concesso, forse tra uno sbadiglio e l’altro.
_________________________________
Errori tutti ne abbiamo fatto, e certamente il, giovanissimo allora, Marannano sarà diventato oggi adulto e fatto cose egregie, che gli hanno fatto onore e gli hanno fatto meritare un Premio da parte di qualcuno; solo che, visto che questo viene fatto col nome e in nome di questa città di Cefalù, io penso che l’uomo Marannano, prima di ritirare questo nuovo Premio, dovrebbe chiedere scusa a quel L.G., pittore di X anni, di quel tempo, cittadino di Cefalù.
_______________________
Per il resto, sò - per averlo visto (una volta sola) da lontano - che faceva parte della Giuria di quel famoso concorso delle “Veline” a Cefalù nel 2008 (vedi allegato: allegato 2 - '08.07.01 una città quasi senza speranza.pdf).
Rileggendo quel servizio (lo consiglio), pubblicato su DonLappanio nel 2008, non pare che sia cambiato molto nella sostanza di questa città: cultura e informazione restano quanto mai sensibili alle ragioni economico = politiche, o politico = economiche!
- Accedi o registrati per inserire commenti.
- letto 4959 volte
Commenti
Angelo Sciortino -
Perché premiarlo?
Perché dare un premio a questi giornalisti, mentre altri giornalisti, non premiati, si trovano in questo momento in Siria e in altri punti caldi del mondo per informarci, caricandosi fatiche e persino il rischio di essere uccisi?
Perché l'Amministrazione di un comune civile patrocina, gratuitamente!, una simile iniziativa, offensiva per i giornalisti veri e per la nostra intelligenza? Perché siamo caduti così in basso?
Domande, che non vogliono risposta, perché sono purtroppo retoriche.
Saro Di Paola -
le virgolette sono d'abbligo
E' una "manifestazione" molto simile ad una della scorsa estate : "MANGIA ITALIANO.... VIVI MEGLIO" di quelle a costo zero per il Comune perchè finanziata dall' ufficio di gabinetto compiacente di un "ministro" compiacente o di un "assessore" regionale compiacente.
Come dire che paga Pantalone non paga Don Lappanio.
Sul premio "giornalistico" concordo con quanto ha scritto Angelo.
Nel caso specifico le virgolette sono d'obbligo.
Angelo Sciortino -
Un altro grande assente
Sembra che Giuseppe Livecchi abbia rifiutato di essere presente fra i direttori che dovranno premiare i "giornalisti".
Claudio Pepoli -
Caro Pino, nella prima parte
Caro Pino, nella prima parte del tuo intervento ti sei dimenticato due siti di informazion cefaludese che vanno alquanto forte, seppur settoriali, ovvero CEFALUSPORT di Armando Geraci, e CEFALUSPORTEVENTS di Claudio Pepoli (il sottoscritto)
Claudio Barbera -
Giornalista non è chi è iscritto
Giornalista non è chi è iscritto ad un Albo. Ne abbiamo testimonianza oggettiva ogni giorno. Se nella trascrizione delle notizie prevale il senso dello spettacolo e della ricostruzione errata dei fatti al solo scopo dello scoop questo giornalista non ha diritto di chiamarsi tale. E' solo un farabutto. Specie se la trascrizione volutamente erronea dei fatti distrugge la reputazione di qualcuno. Non dobbiamo dimenticarci che il pluriosannato Bolzoni ha descritto Farinella come un capo mafia ancora in attività "dimenticandosi" di citare nel suo articolo che è stato riabilitato e che da anni e anni si occupa solo del suo albergo.
Al contrario giornalista è chi descrive fatti ed opinioni in modo scevro da pregiudizi e soprattutto in onestà intellettuale. Per quanto mi riguarda Angelo Sciortino, Saro Di Paola, Pino Lo Presti sono giornalisti. Persone che hanno messo la loro conoscenza, la loro cultura, la loro professionalità al servizio della nostra Comunità e l'hanno fatta crescere culturalmente. In modo totalmente distante e difforme da chi invece mette la sua penna al servizio del prezzolato distruggere l'onorabilità altrui, vuoi per appartenenza politica o per mera questione economica.
Questo sito è la rappresentazione autentica del giornalismo nella sua unica accezione possibile. Riferire fatti e confrontare opinioni. Chi non si attiene a ciò non ha a che fare col giornalismo.
Forse con lo sciacallaggio.