21 Dicembre 2016, 12:59 - Angelo Sciortino [suoi interventi e commenti] |
Questo mio intervento è dettato dal mio dovere di guardare con obiettività ai fatti e di giudicarli a prescindere da considerazioni, che mi riguardano personalmente. Considerazioni, che dovrebbero spingermi o a disinteressarmi di quel che segue o a esprimere un giudizio negativo, avendo avuto prove abbondanti del venir meno alla parola data dalla persona vincitrice del ricorso al CGA, che gli permetterà di costruire un albergo sul Lungomare. La persona, che mi ha definito “pezzo di m...” e “confidente” è Alberto Barranco, ma se tacessi o criticassi la sentenza del CGA, rischierei di essere simile a lui. E siccome tale non mi giudico, ecco qui di seguito la questione.
Ben quattro anni fa il Barranco presentò all'approvazione un progetto per un albergo accanto al B&B dallo stesso gestito. Fu dato, fra gli altri, il parere positivo della Sovrintendenza e tutto sembrava pronto per dare inizio ai lavori, a condizione che egli pagasse gli oneri di urbanizzazione. Chiese, pertanto, che l'Amministrazione gli facesse conoscere l'ammontare di tali oneri, ma invece di ricevere una risposta, si vide recapitare il testo di una segnalazione del responsabile dell'Urbanistica, con la quale chiedeva alla Sovrintendenza di revocare il suo parere positivo precedentemente espresso. Ne seguì un ricorso al TAR, che respinse le richieste del Barranco, il quale presentò un ricorso al CGA.
Il CGA, nella sua ordinanza, così si esprime: VISTA la sentenza n.1220 del 21.9.2010 dì questo Consiglio dì Giustizia; VISTE le sentenze n.1366 del 4 ottobre 2001, n.1366, n.858 del 7 giugno 2001 e n.610 del 5 marzo 2015 della II" Sezione del T.A.R. Sicilia di Palermo, passate in giudicato, concernenti la questione della edificabilità della zona per cui è causa; e infine così conclude: Il Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana, in sede giurisdizionale, accoglie l'istanza cautelare (sul ricorso numero 1007/2016) e, per l'effetto, sospende l'esecutività della sentenza impugnata.
In calce al presente intervento pubblico sia la “segnalazione” del responsabile del settore urbanistico del Comune e sia l'Ordinanza del CGA. Dalla prima traspare la responsabilità del Comune, che tra l'altro non si è costituito in giudizio per difendere la propria “segnalazione”; dalla seconda traspare un giudizio negativo sia sulla sentenza del TAR e sia sul comportamento del Comune.
Entrambi i documenti dimostrano oltre ogni dubbio che gli oltre quattro anni di questa Amministrazione ancora una volta sono serviti a rallentare gli investimenti nell'attività turistica, che è o dovrebbe essere l'attività trainante dell'economia cefalutana.
Questo è tutto e credo che basti a dimostrare l'assunto che Cefalù è affidata, quanto meno per quanto riguarda la sua crescita urbanistica, non a regole precise di un PRG o di un PUDM, ma alle decisioni dei Tribunali, che sono chiamati a difendere gli imprenditori dalle elucubrazioni di una burocrazia superficiale e dalle improvvisazioni della politica.
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Commenti
Angelo Sciortino -
Improvvisazioni!
Ecco un altro esempio d'improvvisata decisione: https://www.qualecefalu.it/node/18552.