Antonio Barracato vince il secondo premio a Trabia

Ritratto di Quale Cefalù

5 Dicembre 2016, 16:43 - Quale Cefalù   [suoi interventi e commenti]

Versione stampabileInvia per email

Antonio Barracato, ieri 4 dicembre 2016, , a Trabia, alla 4ª Edizione del Concorso regionale di poesia  “La Verde Isola Trinacria” indetto dall’Associazione Culturale “Fare per migliorare”, ha vinto il secondo premio nella sezione lingua italiana con la poesia dal titolo “L’amico folle” .

     

     

Con la menzione d'onore che  gli sarà consegnata in data 10 dicembre prossimo a Spadafora (ME) al 3° Concorso Nazionale di Fotografia e di Poesia il poeta cefaludese raggiunge i 51 riconoscimenti ottenuti a livello regionale e nazionale in soli due anni per la sua intensa attività artistica e poetica.

Cefalù
Società
  • Condividi
  • Accedi o registrati per inserire commenti.
  • letto 3334 volte

Commenti

Ritratto di Giuseppe Maggiore Giuseppe Maggiore -

Bene Antonio!

Cefalù ha modo di menar vanto!

All'eletta schiera dei Vati, Dante, Carducci, Pascoli e quant'altri, ora si aggiunge anche il tuo nome! Cinquant'un premi in due anni e mezzo! Cribbio (stavo usando un altro vocabolo che inizia sempre con la c..., ma mi sono opportunamente trattenuto per dignitosa educazione; sarebbe stato più pittoresco, tuttavia!), non è poco. E dove sei stato nascosto per tanto tempo, prima? Sei emerso alla ribalta poetica, di bel nuovo e senza avvisaglie. Ti si conosceva solo come un iniziato alla fotografia con qualche sconfinamento nel settore cinematografico; ma qui, nella letteratura poetica, vernacolare soprattutto, hai superato di gran lunga tutte le altre tue artistiche attività. Di certo, vi sarà un tempo in cui sarai studiato anche nelle scuole ed i tuoi scritti saranno inglobati in un libro di testo. Perbacco!

Che dirti di più, se non "vai avanti con fermezza"?

Ritratto di Giuseppe Maggiore Giuseppe Maggiore -

Di grazia, ad evitare qualche possibile querimonia lessicale da parte delle Accademie della Crusca e dei Lincei, si cancelli la "p" di troppo che il computer, questo prestigioso strumento, ha elargito nel vocabolo "tempo" nel penùltimo rigo della mia precedente elogiativa disamina.

Amen.