27 Giugno 2016, 15:10 - Salvatore Ilardo [suoi interventi e commenti] |
ALLO SPINITO SONO STATI SCONGIURATI ENORMI RISCHI
Chiara e disarmante la relazione dell’Ing. F. Cafiso, presentata sabato 25 giugno u.s. al Comune.
La relazione tecnica di un professore universitario è quasi sempre ricca di termini scientifici che rischiano di non trasmettere interamente, ai non addetti ai lavori, una chiara percezione dei pericoli connessi ad una determinata conformazione geologica del sottosuolo .
La relazione dell’Ing. Fabio Cafiso, professore di geotecnica all’Università di Palermo, invece, è stata di una chiarezza estrema, brutale quasi nelle sue conclusioni . “ La galleria di sfollamento allo Spinito verrebbe realizzata su terreni scadenti, e pertanto sono possibili interazioni tra lo scavo e gli edifici sovrastanti, nonché quelli vicini. Proposto quindi che la galleria di sfollamento debba essere spostata in altro sito”.
Cerchiamo di riportare in sintesi cosa ha detto il Consulente del Comune, Ing. Cafiso.
Egli era chiamato ad esaminare ed approfondire i seguenti quattro aspetti:
1. Geometria dell’Opera;
2. Morfologia dei luoghi;
3. Modello geologico e geotecnico;
4. Modalità costruttive della galleria di sfollamento.
Geometria dell’Opera. Si tratta di gallerie, ciascuna del diametro di circa 9 metri, molto invasive. Due gallerie riservate alla fermata , una per lo sfollamento. Quest’ultima deve collegare le prime due che si trovano ad una profondità di 30 mt. circa, al piano di campagna. Ora, mentre non ci sarebbero rischi di “interazioni” con gli edifici sovrastanti ad una profondità di 30 mt., i rischi diventano reali, man mano che il “ricoprimento” della galleria di sfollamento diventa sempre più piccolo, cioè in prossimità dell’uscita, piano di campagna,via Antonello da Messina.
Morfologia dei luoghi. In tale area vi è una stecca di edifici, secondo quanto riferito dal Prof. Cafiso, che sono a rischio, in quanto si trovano sulla stessa verticale della galleria che sale in superficie, e quindi con uno spessore del terreno che si va riducendo. Nella stessa area, ha ricordato il Consulente del Comune, vi è anche una via pedonale ed un torrente interrato.
Modello geologico e geotecnico. Se si fosse in presenza di un terreno roccioso, si potrebbero escludere interazioni con gli edifici sovrastanti. Man mano che si sale in superficie, ha detto il Prof. Cafiso, si trovano invece delle sabbie, terreni incoerenti, “estremamente scadenti”, che non hanno consistenza, al di sotto dei quali si trova poi la falda acquifera. Nel tratto finale della galleria di sfollamento, sia gli edifici sovrastanti, che la stessa viabilità, sono pertanto a rischio cedimenti.
Modalità costruttive della Galleria di sfollamento. Vi sono certo delle tecnologie “evolute”, prima di effettuare lo scavo, o dopo, nella fattispecie: coronelle , ancoraggi. Tecnologie alquanto onerose, che comunque, ha precisato il Prof. Cafiso, non escluderebbero interamente i rischi. Infatti, non appena si procede con il drenaggio, il materiale sabbioso sovrastante, comincia a calare, anche non necessariamente subito, e quindi, di conseguenza, anche gli edifici sovrastanti. “La soluzione della galleria che sale mi preoccupa moltissimo”. Parole testuali del Prof. Cafiso, a conclusione della presentazione della sua relazione . Da qui, “la proposta di spostare altrove la galleria di sfollamento , come pure sono da scartare altre tecnologie sostitutive”.
Va dato atto al Sindaco di avere recepito la Relazione dell’Ing. Fabio Cafiso e di attivarsi quanto prima presso gli Organi istituzionali per chiedere l’approvazione di una Variante al Progetto in corsa d’opera, così come previsto dal Codice dei Contratti, ex art. 124 e seguenti. Visto che si tratta di una procedura che richiede non pochi passaggi burocratici, e dei tempi più o meno lunghi, forse sarebbe il caso di valutare contestualmente, se analoghi rischi di cedimenti non corrano gli edifici sovrastanti la galleria di accesso alla stazione sotterranea (c.da Pietragrossa).
Infine, qualche apprezzamento va espresso a chi da tecnico ha saputo illustrarci in questi mesi i rischi che correvano i residenti del quartiere dello Spinito. Non possiamo non ringraziare in primis l’Ing. Saro Di Paola, che ci ha resi edotti di alcune problematiche tecniche e geologiche, grazie anche alla sua particolare conoscenza dei luoghi. Grazie anche a dei Comitati, Movimenti, Gruppi di cittadini, Blogs locali, che spontaneamente e in modo corale, hanno portato avanti in questi mesi, con non poche difficoltà, oltre che con non poche critiche da parte dell’Establishment locale , la loro campagna per scongiurare rischi evidenti , e non immaginari, per le abitazioni dello Spinito.
Lasciamo stare gli improperi gratuiti che ci hanno attribuito. Forse, comunque, qualche piccolo segnale di ravvedimento pubblico da parte di alcuni politici locali non sarebbe fuori luogo.
Riteniamo comunque grave che R.F.I., Italferr, Società a capitale pubblico, abbiano ignorato, e o ritenuto irrilevanti, le risultanze geologiche in loro possesso, sulle quali ha poi lavorato il Prof. Fabio Cafiso, con le conclusioni che adesso sono a conoscenza di tutti.
Cefalù , 27 giugno 2016
Per il Comitato Ferrovia a Impatto Minimo
Salvatore Ilardo
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Commenti
Salvatore Solaro -
La luce in fondo al tunnel
L'Ing.Cafiso nella sua relazione ha descritto la natura dei terreni dove dovrebbe realizzarsi la galleria di sfollamento, formati da "sabbie, terreni incoerenti, estremamente scadenti", al di sotto dei quali scorre una falda acquifera. Domanda. Chi ha dato il permesso di costruire un'intera città su dei terreni incoerenti, sabbiosi, estremamente scadenti, con sotto una bella falda acquifera?
La relazione "brutale quasi nelle sue conclusioni" dell'Ing.Cafiso, non ha scongiurato nessun rischio, ha invece il merito di avervi detto su quale sedia siete seduti.
Speriamo che non piova........
Saro Di Paola -
Allo Spinito sono "seduti" bene
Caro Salvatore, la portanza delle sabbie e delle ghiaie è inferiore, soltanto, a quella delle rocce.
Perciò, dopo le rocce, le ghiaie e le sabbie sono i migliori terreni su cui fondare edifici.
Solo che essendo prive di coesione non vi si può scavare sotto.
Generalmente, però, nelle sabbie sotto gli edifici non si scavano gallerie.
Tranquillo, allo Spinito sono "seduti" bene.
Salvatore Solaro -
Grazie per l'informazione
Grazie per la competente informazione. Ne so qualcosa in più.