Non tutti siamo turisti della politica

Ritratto di Salvatore Ilardo

15 Giugno 2016, 12:27 - Salvatore Ilardo   [suoi interventi e commenti]

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NON TUTTI SIAMO TURISTI DELLA POLITICA

Replica ad un intervento radiofonico del Presidente del Consiglio Tony Franco

 

A fronte delle ripetute affermazioni del Presidente del Consiglio, in recenti interviste radiofoniche, che il raddoppio ferroviario e la stazione sotterranea a Cefalù “siano la prima grande opera pubblica che si vuole realizzare in questa città, addirittura strategica”, si sarebbe tentati di sciorinare alcuni dati relativi alla più lunga galleria del mondo, quella del Gottardo, (57 Km),  inaugurata nei giorni scorsi alla presenza di Angela Merkel, di Hollande, e del nostro Renzi.

Una galleria che ridurrà sensibilmente i tempi di percorrenza Milano-Zurigo, incrementerà il numero di passeggeri con 250 treni al giorno, ma soprattutto farà dirottare sul trasporto su rotaia oltre 50 milioni di tonnellate di merci dal trasporto su gomma, con notevoli ripercussioni positive per l’ambiente. Una galleria realizzata in 7 anni e che rappresenterà il punto nodale del corridoio scandinavo Rotterdam-Genova.

Anni addietro da noi si parlava e straparlava del corridoio trans-europeo Berlino Palermo. Adesso abbiamo appena un raddoppio, tardivo, di una breve tratta ferroviaria di 29 Km, che consentirà di raggiungere Palermo pochi minuti prima di quanto si impieghi adesso. Nel riportare questi dati e questi confronti, vorremmo che si demistificasse un’opera che è iniziata nel 2003 e che, forse, sarà conclusa nel 2025, e la cui utilità come infrastruttura è veramente modesta rispetto agli enormi danni ambientali che essa arrecherà nel nostro territorio. Già i segni li abbiamo evidenziati nella Lettera Aperta inviata alla Soprintendenza nei giorni scorsi.

Vi è certo l’aspetto umano di alcune decine di operai che contano di poter lavorare per alcuni anni, a fasi alterne, come si è visto nella prima tratta, e magari con ritardi nel pagamento delle retribuzioni. Lavoro, pane quotidiano, sono tasti sensibili a cui nessuno può rispondere  alzando le spalle.

Ma, lo stesso pane quotidiano si può avere, realizzando un’opera con un minore impatto ambientale, e con costi e tempi decisamente più contenuti.

Non si tratta di essere dei tecnici delle costruzioni, ma un semplice buon senso ci dovrebbe far riflettere sulle parole del Presidente del Consiglio Tony Franco. “Quello portato avanti negli anni scorsi dall’Architetto Panzarella e dal Professore Cesare è stato un movimento di civiltà. Era prevista ad Ogliastrillo una stazione ad otto binari, con un deposito di containers, che avrebbe devastato un territorio”. Ora, ci sembra che ad Ogliastrillo il territorio sia già stato devastato per collocare soltanto due binari. Se ad essi aggiungiamo qualche pensilina, e qualche piccolo prefabbricato per i servizi, crediamo che la progettata fermata metropolitana sia già pronta. Perché allora insistere per una fermata metropolitana sotterranea, dagli scenari alquanto incerti e  pericolosi, oltre che  congelare la vita di un’intera città per parecchi  anni.

Riuscire ad evitare, e non soltanto al quartiere dello Spinito, i gravi disagi di un traffico impazzito, di rumori, di polveri, di gas di scarico di mezzi pesanti, sottocasa per oltre dieci anni, oltre che gravi ripercussioni sull’economia e sul turismo, non è  “diffondere allarmismo tra la popolazione, non è fare del terrorismo psicologico, non è un modo vergognoso ed inqualificabile della peggiore tirannia che si vuole portare al potere”.

Ci stupisce che, in quanto docente di lettere classiche, oltre che Presidente del Consiglio, il Professore Franco usi termini così in libertà, senza una reale percezione del loro significato, senza riuscire a celare semmai il suo malanimo, la sua acredine, nei confronti di quei  cittadini che, con  responsabilità, senso civico, e soprattutto con una qualche  sensibilità per le istanze ambientaliste, cercano di approfondire e rendere pubblici gli scenari alquanto foschi a cui tutti noi andremmo incontro con l’avvio di più cantieri delle Ferrovie nel centro abitato.

In un tempo, in cui, i servizi vengono decentrati ovunque, per attenuare la congestione nei centri urbani, avere una fermata metropolitana non a piazza Duomo, ma ad Ogliastrillo, non ci sembra che possa essere un handicap, supportata da un efficiente servizio di navette, che costerebbe meno, come gestione, dei previsti tapis roulant della stazione sotterranea, ancor più che è già una realtà la conurbazione di quest’area, con non  poche strutture ricettive ed abitazioni private, oltre  il ben noto Palasport. 

Alcuni di noi hanno vissuto e continuano a vivere con i disagi provocati dai cantieri delle Ferrovie, seppure in aperta campagna, nella impossibilità di poter fruire pienamente della propria abitazione. Non ne facciamo del vittimismo, ma ci sembra di essere onesti nel cercare di trasmettere le proprie esperienze a chi rischia analoghe situazioni.

Non possiamo quindi accettare minimamente i toni offensivi usati dal Presidente del Consiglio Tony Franco nella trasmissione radiofonica di domenica 12 giugno u.s. Toni che tendono a generalizzare come esecrabile ogni impegno civico mirante a salvaguardare gli interessi della collettività, con l’accusa che magari qualcuno possa esprimere un qualche proprio orientamento politico, finalizzato o meno a qualche appuntamento elettorale.

Facendo così, si rischia di tornare “all’Uomo Qualunque” di Guglielmo Giannini, alla fine del fascismo.

Comunque vogliamo rassicurare il Professore Tony Franco che noi non siamo “turisti della politica”.

 

Cefalù, 15 giugno 2016

                                                                                              Salvatore Ilardo

Commenti

Di "una stazione ad otto binari, con un deposito di containers ad Ogliastrillo" NON V'E' TRACCIA ALCUNA negli elaborati dei progetti, che, nel tempo, sono venuti all’attenzione del Consiglio.
In quei progetti NON V'E' MAI STATO ALCUNCHE' che avrebbe potuto far pensare 
alla previsione di uno scalo merci a Cefalù e che, a maggior ragione oggi, possa giustificare le affermazioni del Presidente del Consiglio Prof. Tony Franco.
Ad Ogliastrillo erano previsti 4 binari: quelli strettamente necessari per una stazione passeggeri.

Io spero che Salvatore Ilardo in cuor suo, ma meglio se apertamente, ringrazi il professore Franco, per avergli dato l'occasione di questo intervento, condivisibile, perché ben argomentato e senza alcuna veemenza, com'è giusto che sia, quando si difende la verità.