27 Febbraio 2016, 10:00 - Rosario Fertitta [suoi interventi e commenti] |
Ieri sera ho partecipato all’incontro cittadino, tenutosi nei locali della Parrocchia dello Spinito, fortemente voluto da Padre Licciardi per far conoscere agli abitanti di quel nostro Quartiere ed alla città gli eventuali “effetti” dei prossimi lavori di realizzazione del nuovo tracciato ferroviario.
Non mi soffermerò più di tanto sulle modalità comunicative di tale incontro: chi era presente ha ben avvertito una quasi “ingombrante” presenza politica in un momento che, a mio modesto avviso, avrebbe dovuto riservare molto più spazio ai tecnici (rappresentanti delle varie componenti protagoniste di questi faraonici lavori), rimasti – per quasi tutto il tempo dell’incontro e nemmeno tanto figurativamente – relegati in panchina a far quasi da cornice all’aspirante mattatore della serata.
Un incontro con la Città che avrebbe dovuto fondarsi sulla TRASPARENZA e sulla assoluta mancanza di riserve mentali. Ed invece la “storiella” della nota a firma del prof. Liguori (tecnico geologo incaricato e pagato profumatamente con i nostri soldini) la dice lunga sulla “metodologia” ancora una volta seguita dalla politica cittadina su argomenti come quello in questione.
Ma andiamo al dunque. Ieri sera CEFALU’ ha preso atto che la realizzazione dei lavori ferroviari (che avrebbero dovuto avere inizio il 15 febbraio) comporteranno uno SCONQUASSO nelle abitudini, nella gestione della vita, nei trasporti e – non ultimo, per ordine di importanza – nel nostro territorio urbano con particolare riferimento al Quartiere Spinito, che è una piccola città nella Città.
La spostamento del sito di realizzazione della “galleria di sfollamento” (dall’area del giardino contadino a quella attuale) è stato definito, unanimemente, una TRAGEDIA per la città.
Una tragedia per i postumi e per le conseguenze che la nostra cittadina turistica sarà costretta a sopportare in termini di viabilità, di sicurezza e di qualità della vita in conseguenza dei realizzandi lavori.
Non sono un tecnico e non mi avventuro, di certo, in valutazioni che non appartengono alla mia sfera di competenza. Ma l’UMILTA’ che ciascuno di Noi dovrebbe avere, quando si tratta di questioni che investono le problematiche dei nostri cittadini, dovrebbe sempre portare ad ASCOLTARE e VALUTARE le riflessioni e le considerazioni di CHI, al contrario, è portatore di conoscenze tecniche del settore suffragate da motivazioni più che condivisibili.
Ci si può innamorare follemente di una idea progettuale, per quanto esecutiva, che riguarda lo scavo del pozzo d’acqua nella propria campagna. Ma quando ci si confronta sulla CITTA’ bisogna essere consapevoli delle scelte che si andranno a compiere perché da loro può dipendere il Futuro dei nostri figli. Nessuno vuole fermare il Progresso ferroviario. Me ne guarderei bene.
Ma il Progresso, o il presunto tale, non può pretendere di dettare regole e conseguenze insopportabili in una cittadina – come la nostra – già piagata da tante altre criticità.
Le ragioni e le riflessioni avanzate dal Comitato Impatto Minimo (del quale mi onoro di fare parte) meritano rispetto e profonda valutazione per il Fine che si propongono, al di là degli aspetti legati alla regolarità burocratica-amministrativa di taluni atti propedeutici alla progettualità (che, pure, hanno una rilevanza fondamentale).
Il Fine è quello di evitare che CEFALU’ venga sventrata e violentata in nome del richiamato progresso ferroviario lasciando sul territorio ferite difficilmente suturabili.
E’ il momento della POLITICA, di quella tanto vituperata POLITICA che – da troppi anni – mette gli uni contro gli altri inseguendo dei miseri voti di preferenza mentre il Mondo scopre le Onde gravitazionali.
Ieri sera abbiamo avuto TUTTI la consapevolezza delle GRAVI DIFFICOLTA’ tecniche che anche le ditte dovranno affrontare nella realizzazione di tali lavori ! Scavi imponenti tra le case, le scuole e gli alberghi, mancanza di dati certi sulla consistenza del “sottosuolo” e sullo sviluppo lineare di corsi d’acqua, problematiche immense legate ai pesanti flussi veicolari dei cantieri che verranno aperti all’interno del perimetro urbano. Il tutto per perseguire quella scelta di realizzare la nuova stazione ferroviaria in “sotterranea” piuttosto che localizzarla in quel di Ogliastrillo, come nella sua originaria idea.
Credo sia giunto il MOMENTO di FERMARCI TUTTI QUANTI e RIFLETTERE.
Cefalù sarà in grado di sopportare tutto ciò ? La nostra cittadina potrà permettersi anni e anni di sconquasso territoriale ? Il gioco vale la candela ?
Siamo ancora in tempo a virare, nuovamente, sulla allocazione in quel di Ogliastrillo ?
E se sì, quali vantaggi e quali svantaggi avrebbe tale nuova scelta ?
L’eventuale realizzazione di Ogliastrillo comporterebbe un ingente risparmio anche in termini finanziari ? E questo ingente risparmio potrebbe essere utilizzato per realizzare quelle tanto auspicate “opere di compensazione” ?
Fossi il Sindaco di questa città mi porrei queste domande !
E queste domande le girerei anche ai soggetti parti di questo faraonico progetto.
Anzi, farei di più ! Organizzerei un “tavolo” al quale far sedere TUTTE le componenti interessate per CONCORDARE, tutti insieme, il da farsi. Un tavolo attorno al quale la POLITICA, quella vera, chiamerebbe a sedersi il suo massimo rappresentante territoriale quale risulta l’On. Simona Vicari, attuale Sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti. Perché questo è il momento delle SCELTE che contano per la Città.
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Commenti
Saro Di Paola -
Si riuscirà a fare entrare l'asino per la coda?
Nell'incontro di ieri, molto più che nel precedente, sono emerse le difficoltà e gli ostacoli che dovranno essere superati per realizzare le gallerie secondarie rispetto alle due principali ma assolutamente indispensabili per permettere l'accesso alla fermata sotterranea ed il suo esercizio in condizioni di sicurezza per i viaggiatori e per quanti lavoreranno al suo interno.
Come ho, già, scritto in un mio post di qualche mese addietro i tecnici progettisti sono RIUSCITI NELL'IMPRESA DI FARE ENTRARE L'ASINO PER LA CODA.
Sulla carta, però.
La stessa impresa riuscrà sul campo?
E se tale impresa dovesse riuscire quali saranno i COSTI COMPLESSIVI per la nostra collettività e per ITALFERR?
A fronte di tali costi quali saranno I VANTAGGI per la Città e per quanti la abiteranno nel prossimo secolo?