3 Gennaio 2016, 20:15 - Salvatore Ilardo [suoi interventi e commenti] |
PER ABBELLIRE CEFALU’, MENO IMPROVVISAZIONE, E PIU’ SENSO ARTISTICO.
Qualche riflessione ci è sembrato opportuno fare sul recente intervento realizzato sulla facciata della Scuola elementare Spinuzza di Corso Ruggero, spacciato come “Buon esempio di arredo urbano”.
Che vi siano persone di buona volontà: artigiani, sedicenti artisti, direttori a vario titolo, che si facciano promotori di iniziative volte ad abbellire il centro storico della nostra Città, è indubbiamente da incoraggiare, da apprezzare.
Credo comunque che a fronte di molteplici iniziative pseudo artistiche propinateci in passato, occorra fare un discrimine tra opere volte a migliorare l’immagine visiva della nostra Città, ed altre iniziative, invece, che mirano piuttosto a dare qualche piccola visibilità a qualche artista locale, e che finiscono con l’imbrattare, colorare, affastellare con oggetti vari, dalle linee artistiche alquanto incerte e scoordinate, alcune vie e piazze del nostro Centro Storico.
L’avere arrangiato in quel modo la facciata della Scuola Spinuzza ne è un tipico esempio. Contrasti cromatici eccessivi su una facciata da casa popolare anni Cinquanta, indegnamente realizzata a suo tempo su una stupenda facciata di una chiesa secentesca. I pannelli poi, di incerto valore artistico, assemblati in quel modo, non pare esaltino adeguatamente la bellezza dei monumenti che raffigurano.
Prendendo spunto dal sedicente “abbellimento” della facciata della Scuola elementare di Corso Ruggero, balza poi agli occhi la treccia di cavi elettrici che sovrasta di poco i pannelli, conferendo un suo ulteriore contributo negativo all’immagine del progetto.
Non è tardi per ricordare all’Amministrazione Comunale che, contestuale alla cessione degli assets del Servizio Elettrico Comunale all’ENEL S.p.A. con il contratto n. 5273, siglato il 28 ottobre 2005, l’ENEL si impegnava, “in accoglimento di una esplicita condizione posta dal Comune di Cefalù, di progettare una serie di interventi volti a razionalizzare e ridurre l’impatto ambientale degli attuali impianti sui prospetti dei fabbricati. Nel redigere il progetto, si è tenuto conto delle peculiarità del centro storico (larghezza delle vie, tipo di pavimentazione, presenza di altri servizi), in modo tale da prevedere l’interramento dei circuiti laddove possibile.
Nei restanti casi, si è previsto di ribaltare le utenze su uno dei due circuiti di distribuzione privata, in modo da poter demolire l’altro e ridurre significativamente la presenza di linee sui prospetti dei fabbricati. (Una terza rete in cavo aereo, di proprietà comunale, è utilizzata per il servizio di pubblica illuminazione).
Si è previsto, inoltre, di realizzare alcuni attraversamenti interrati lungo il corso Ruggiero in modo da demolire quelli aerei e migliorare, così, l’aspetto estetico della via più importante della cittadina normanna.
Obiettivo significativo del progetto è, anche, quello di rimuovere le numerose cassette metalliche di derivazione che, oltre a deturpare l’architettura dei prospetti, costituiscono la sede ideale di potenziali guasti elettrici.
Le vie interessate dagli interventi sono: Candeloro, Porta Giudecca, Bordonaro, Vittorio Emanuele, Piazza Cristoforo Colombo, Cavour, Roma, Gibilmanna, Umberto 1°, Costa, Francavilla, Spinuzza, Amendola, Vanni, Botta, Gioeni, 25 Novembre, Mandralisca, Porto Salvo, Veterani, Piazza Duomo, nonché le traverse che congiungono Corso Ruggiero con la via Costa e la Pedonale Rocca.”.
Dalle foto qui riportate (scattate qualche anno fa), non pare che siano stati fatti interventi volti a dare seguito alle intese raggiunte con il contratto di cessione del Servizio elettrico comunale all’ENEL.
In questo caso l’arredo urbano sarebbe solo e soltanto quello di dare dignità alle facciate degli edifici del Centro Storico rimuovendo quegli intrecci di cordame di cavi e cassette varie, che deturpano in modo eccessivo i prospetti delle abitazioni del Centro storico, rendendo peraltro difficili le opere di manutenzione e di restauro.
Dal momento che riguarda un impegno sottoscritto da una Società pubblica, non dovrebbero esserci remore e difficoltà perché la stessa ottemperi agli impegni presi nel 2005, oltre 10 anni fa. Si spera possa essere augurale quindi per il Nuovo Anno che questi lavori possano avere inizio subito e che non avremmo dubbi a definire “Un buon esempio di arredo urbano”.
Buon Anno
3 gennaio 2006
Salvatore Ilardo
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- L’intervento sulla facciata della Scuola Mercede è “esempio di arredo urbano”? – Saro Di Paola – 2 gennaio 2016 (https://www.qualecefalu.it/node/18596)
- Opere della facciata del plesso Spinuzza sono un primo passo nella riqualificazione urbana – Rosario Lapunzina – 29 dicembre 2015 (https://www.qualecefalu.it/node/18581)
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Commenti
Saro Di Paola -
Per chi si rifiuta di capire
Un articolo di Pino Lo Presti del 31 maggio 2011 (sindaco Guercio), "SALVIAMO IL CENTRO STORICO - i rivestimenti murari", con una ampia documentazione fotografica, che può essere utile a chi non capisce o si rifiuta di capire.
Sino a cogliere nelle riflessioni degli altri il risentimento personale e la libidine della critica a tutti i costi.
https://www.qualecefalu.it/lac/node/4709