29 Ottobre 2015, 12:02 - Saro Di Paola [suoi interventi e commenti] |
Prima “dell’atto di liberalità”, grazie al quale venne realizzata la passerella aerea sulle due banchine collassate, il Sindaco Lapunzina non se ne stette con le mani in mano.
Il 28 agosto del 2012, eseguì un sopralluogo sul pontile a T.
“Per verificarne le condizioni ed individuare le modalità operative che possono condurre, in tempi celeri, a risolvere i problemi riscontrati”
Alla presenza dell’ingegnere Ivan Joseph Duca, del Capo del Genio Civile di Palermo, ing. Pirrone, dell’On. Giuseppe Lupo, del Consigliere Provinciale Gaetano Lapunzina, degli Assessori Laura Leonardis e Antonino Cefalù, dei Consiglieri Comunali Vincenzo Garbo e Daniele Tumminello, del Presidente del Vela Club e di alcuni pescatori.
A darne notizia fu il Municipio con un comunicato del giorno dopo (https://www.qualecefalu.it/node/695), nel quale si legge che
“espletato l’iter necessario, i lavori sarebbero iniziati tra novembre e dicembre del 2012”.
Come, invece, non iniziarono.
Nel corso della conferenza stampa del 30 dicembre del 2012, (https://www.qualecefalu.it/lac/node/4324), Lapunzina ne spiegò la ragione rispondendo alla mia apposita domanda.
“Le banchine collassate erano tre e non due” e, perciò, “non sarebbero bastati i fondi che la Legge regionale prevede per gli interventi di somma urgenza”.
Dopo quel primo sopralluogo, ne venne eseguito un altro.
Il 9 gennaio 2013.
A darne notizia fu il Municipio con un altro comunicato del giorno dopo (https://www.qualecefalu.it/node/15996).
Al sopralluogo parteciparono, oltre al Sindaco, l'Assessore regionale alle infrastrutture, Giovanni Battista Pizzo e l'Assessore regionale ai beni culturali , Antonino Purpura, l'Onorevole Giuseppe Lupo e l'Ing. Salvatore D'Urso, responsabile della direzione regionale porti l'Assessore alle infrastrutture.
“Nel corso del sopralluogo vennero analizzate le opere necessarie per il ripristino della piena funzionalità del pontile a T e per garantire la salvaguardia del porto dalle mareggiate.”
Si riparlò di tali opere sei mesi dopo, il 13 luglio 2013.
Sarebbero state realizzate a costo zero per l’erario pubblico.
Come “opere di compensazione”.
Dalla società “Porto di Cefalù”.
La holding internazionale, che aveva scelto Fiume Carbone per uno dei suoi porti-atollo.
La società, che, dopo averne fatto visionare il progetto, di circa 90 milioni di euro, alla Regione senza avere avuto opposte difficoltà, entro settembre del 2013, avrebbe versato alle casse della Regione “il diritto”, di circa 150.000 euro, per l’esame del progetto medesimo e che, espletato l’iter procedurale entro il mese di settembre del 2014, avrebbe iniziato i lavori per concluderli “entro un paio d’anni o poco più”.
Cefalù, entro il 2016 o poco più, si sarebbe ritrovata con le navi da crociera a Fiume Carbone e con il “porto” di Prissuliana messo a nuovo.
Se ne fosse parlato per strada, o al bar, nessuno vi avrebbe prestato l’orecchio.
Neanche Don Lappanio.
Ed, invece, se ne parlò nella Sala delle Capriate.
Nella presentazione del progetto, voluta e organizzata da Lapunzina.
Povera Cefalù!
Qualcuno fece finta di credervi.
Qualche altro vi credette.
Da allora, nessuno ha, più, parlato del rifacimento delle banchine collassate.
Dal Palazzo, nulla è più trapelato.
A rompere il silenzio sul “porto” di Prissuliana, è stato Nicolò Pizzillo, Consigliere comunale del PD.
Recentemente, domenica 11 ottobre.
Rispondendo ad una domanda sul porto di Cefalù, che Salvatore Longo gli ha posto, nel corso del programma, “A tu per tu”, di Radio Cammarata,
(https://www.streamera.tv/movie/111538/desktop-2015-10-11-13-04-26/),
Pizzillo ha detto:
“Grazie al lavoro di preparazione svolto sulla nuova programmazione 2014-2020 dalla tanto bistrattata Assessore Laura Leonardis, entro i due anni che restano sino alla fine della sindacatura Lapunzina, si potranno fare un lavoro intelligente ed un ragionamento serio sul porto”.
Come dire che, nei primi tre anni della sindacatura Lapunzina, sul “porto” si è scherzato.
Non ci resta che sperare.
Cefalù, coraggio: “c’è cchiù tiempu ca sasizza”!
Saro Di Paola, 29 ottobre 2015
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Commenti
Giuseppe Cassata -
sperare o piangere?
CI RESTA LA SPERANZA O DOBBIAMO PIANGERE?
DA QUESTA AMMINISTRAZIONE nè sasizza nè speranza!