21 Settembre 2015, 10:54 - Saro Di Paola [suoi interventi e commenti] |
Era il 27 aprile del 2013, quando, dal Palazzo di Città, il Sindaco Lapunzina
affidò al web (https://www.qualecefalu.it/node/2152) l’annuncio che segue:
“In un futuro, ormai prossimo, Cefalù sarà interessata dalla realizzazione di grandi opere infrastrutturali destinate a cambiare, in meglio, il volto della città facendola assurgere, a pieno titolo, nel novero delle più importanti località turistiche europee.
Mi riferisco, in particolare, alla creazione di una rete di infrastrutture legate alla mobilità intermodale e alle opere di compensazione che dovranno essere realizzate al servizio della città.
I principali progetti in campo sono legati:
1- Alla realizzazione della nuova fermata ferroviaria in metropolitana;
2- Alla realizzazione di aree di trasporto intermodale e nuove reti di mobilità urbana nelle aree dismesse dal tracciato ferroviario;
3- Alla realizzazione del primo resort cinque tridenti del Club Med;
4- Alla realizzazione di un nuovo porto nell'area di fiume carbone;
5- Alla individuazione di opere da realizzare (ad esempio ristrutturazione del Lungomare).
6- Alla messa in sicurezza dell'attuale porto di Presidiana.
Poiché queste ed altre opere coinvolgeranno l'intera città e la qualità della vita delle future generazioni che in essa vivranno o che in essa verranno a trascorrere un periodo di soggiorno, con conseguenti riflessi sullo sviluppo economico, ritengo doveroso intraprendere un percorso partecipativo per far conoscere i progetti e le problematiche legate alle realizzazione di tali opere.
Per questo l' Amministrazione ha previsto una serie di incontri pubblici in cui tutta la città avrà la possibilità di discutere.
I primi incontri si svolgeranno con il seguente calendario:
1- entro la prima metà di maggio si terrà un incontro pubblico al quale parteciperanno, oltre al comitato Quale Ferrovia, i dirigenti Italfer, RFI e Toto Costruzioni, per illustrare il progetto della nuova stazione e analizzare le problematiche connesse con l'avvio dei lavori;
2- nel mese di giugno si terrà un incontro pubblico, alla presenza dei progettisti e dei dirigenti del Club Med, per presentare alla città il progetto del primo resort cinque tridenti del Club Med;
3- nel mese di Luglio si terrà un incontro pubblico, alla presenza del progettista e dei dirigenti della società costruttrice, per presentare alla città il progetto del nuovo porto di Cefalù.
A breve faremo conoscere luogo e data del primo incontro”
Sin qui l’annuncio del Sindaco Lapunzina, con lo stemma istituzionale del Comune di Cefalù
e sotto il titolo “Le grandi opere destinate a cambiare il volto di Cefalù: tre incontri in tre mesi”,
Un annuncio che è il più reboante, che un sindaco di Cefalù abbia mai fatto.
In tutta la storia amministrativa di Cefalù.
Non soltanto quella scritta sul web.
Peccato che degli incontri pubblici calendarizzati se ne sia svolto uno soltanto.
Il più inutile.
Quello sul nuovo porto.
Il porto-atollo al largo di Fiume Carbone.
Il porto-BALLA.
La grande opera, che, MAI, potrà cambiare il volto di Cefalù,
perché, MAI, sarà realizzata.
Peccato che, ad oggi 21 settembre 2015, il luogo e la data degli altri due incontri pubblici non siano, ancora, stati resi noti.
Eppure, l’accordo per l’apertura del cantiere tra la TOTO costruzioni, titolare dell’appalto, ed RFI è stato firmato.
Già, nel dicembre 2014.
Eppure, la TOTO ha, già, approntato il progetto esecutivo delle opere a farsi, delle aree di cantiere, di quelle di lavoro e degli accessi.
Eppure, sì che “fare conoscere quel progetto sarebbe doveroso”.
Sì!
Sì, perché il progetto della nuova fermata metropolitana e del raddoppio ferroviario “cambierà il volto di Cefalù”.
“In meglio”?
In peggio?
Dio solo lo sa.
Sì, perché, tanti, tantissimi, cefaludesi, sono preoccupati.
Seriamente.
Per le loro abitazioni.
In particolare, per quelle costruite lungo la fascia collinare, che va dal Pietrapollastra a Santa Barbara.
Una fascia il cui sottosuolo diventerà una gruviera.
Per le due canne della doppia linea ferroviaria.
Per la galleria di servizio per l’accesso ai binari.
Per quelle delle scale mobili.
Per quelle delle uscite di sicurezza.
Per il “cunicolo di drenaggio del rio Pisciotto”, che, dai binari sotto la zona del Pisciotto, convoglierà le acque di tutte le gallerie afferenti alla fermata metropolitana, nell’area di cantiere a ridosso del lungomare, sopra il “Maljk”.
Sì perché “le problematiche connesse con l’avvio dei lavori e quelle legate alle realizzazione delle opere previste” sono “PROBLEMATICHE DA ANALIZZARE”.
Sono, infatti, problematiche, che “coinvolgeranno l'intera città”.
Problematiche , che “cambieranno la qualità della vita”.
In peggio.
Nel cuore del centro urbano.
Da vallone di Marzo a Settefrati.
Non alle “future generazioni che a Cefalù vivranno o che a Cefalù verranno a trascorrere un periodo di soggiorno”.
Ma alle generazioni attuali.
Quelle, che vivranno in una città cantiere.
In un territorio cantiere.
Quelle, che si ritroveranno, o ci ritroveremo, nella più caotica delle località turistiche europee.
Per una decina d’anni.
Se Dio ce la manderà buona.
Ovviamente.
Saro Di Paola, 21 settembre 2015
(Il primo dei fotomontaggi dei “nuovi volti” di Cefalù è di Gianfranco D’Anna, il secondo di Giacomo Gelsomino)
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Commenti
Pino Lo Presti -
La più grossa "palla"
Di tutte, la più grossa "palla" è stata certo quella della informazione e della partecipazione; cioè della democrazia
Claudio Pepoli -
Ma scusate...
Ma scusate, non si fa prima a realizzare un cavalcavia alla gallizza invece di tutto sto casino???