13 Agosto 2012, 23:10 - Claudio Barbera [suoi interventi e commenti] |
Trovo fuorviante l’articolo di Mario Macaluso riguardo alla città di Cefalù come “la città dei soprusi” ma non perché gli esempi non siano calzanti o veritieri.
Anzi, per dirla tutta, se ne potrebbero fare ancora di più e sarebbero comunque pertinenti.
Il fatto è che gli esempi citati riguardano Cefalù tanto quanto riguardano il resto del nostro Paese.
Sarebbe bello se fossero soltanto una nostra prerogativa.
Ciò significherebbe che la nostra nazione è di un virtuosismo esemplare, soltanto minimamente sporcato dalla presenza di una macchiolina infinitesimale impersonata dalla città normanna.
E questo, per quanto si possa amare la nostra città, non si potrebbe che definire uno scenario auspicabile.
Ma ciò è molto lontano dalla realtà.
Il malcostume dei pass invalidi fasulli imperversa in ogni angolo d’Italia, tanto quanto la barbarie di gettare immondizia rigorosamente fuori dai cassonetti, preferibilmente in aree di particolare pregio.
Che l’autostrada sia malgestita o che il passaggio a livello a volte sia di un asincronismo aberrante è un fatto ovvio che è, peraltro, non imputabile alla gestione cefaludese della cosa pubblica.
Dunque sarebbe bastato anteporre a tutto l’articolo una piccola frase per dare un senso allo stesso più aderente alla realtà: “Come succede in molte altre parti d’Italia ……. “ e continuare.
Peraltro non comprendo le invettive di Patanella, proprio perché giungono da un rappresentante di una Amministrazione che non si è particolarmente distinta per interventismo.
Ora io non so se le sue esternazioni siano frutto di avversione personale nei confronti dei Lombardo o dei Farinella, o invece egli ritiene di sparare “su tutto ciò che si muove” per spirito di servizio.
Nel primo caso ciò potrebbe essere umanamente comprensibile anche se non condivisibile per evidente partigianeria, mentre nel secondo caso ritengo che l’aver fatto parte di una Amministrazione piuttosto abulica non possa determinare nei suoi confronti il conferimento di qualunque tipo di patente di consigliere.
Cosa vuol dire “non parlare al conducente”?
Nonostante personalmente sia in dissenso ideologico da questa Amministrazione, cosa dovrebbe fare Lapunzina in questo caso? Aprire i caselli chiusi di Cefalù? Controllare uno ad uno i pass invalidi? Monitorare come al Grande Fratello uno per uno i turisti per tagliare le mani a chi abbandona i rifiuti per strada?
Sono altri i commenti sui quali sono d’accordo sia con Macaluso che con Patanella.
Il bilancio di cui non si parla, oppure l’elenco promesso dei grandi debitori del Comune.
Ma su questo argomento mi sembra davvero ingeneroso andare a cercare responsabilità politiche quando si tratta quasi esclusivamente di malcostume derivante dalla genìa furbesca o indolente della gente.
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Commenti
Saro Di Paola -
"L'articolo di Mario Macaluso" e le scariche di diarrea
Hai scritto bene, caro Claudio, : "l'articolo di Mario Macaluso".
Non una "lettera al giornale".
Intelligenti pauca !
Il sedicente Giuseppe Di Maria, il Mario Rossi di Palermo, dalla capitale "non è mai arrivato per trovare amici che abitano a Cefalù".
Anzi, "nella città che tutti vogliono edificata da re Ruggero".
SIC!
Mi chiamassi Giuseppe Di Maria - a Palermo e provincia ce ne sono tanti - e fossi un lettore di Cefalunews avrei già preteso dal giornale telematico più letto della Provincia, la pubblicazione della data di nascita.
Infatti, il rischio di potere essere scambiato per l'estensore della "lettera" a Cefalunews non avrei potuto accettarlo : conosco, o ritengo di conoscere, il significato che, nella lingua italiana, hanno le parole "abuso" e "sopruso".
E quelli descritti nel fantomatico "giro" di Cefalù non sono l'uno e, neanche, l'altro.
Ma non solo!
Che poi, nella "difesa d'ufficio" i soprusi siano diventati "sopprusi" è altra storia!
Sì, perchè quella dell'ex assessore Patanella difesa d'ufficio è stata.
Per di più interessata e strumentale.
E non del sedicente Giuseppe Di Maria, come sarebbe potuta anche essere da parte di chi vuole che, a Cefalù, anche un "turista per caso" non faccia la parte della "massaia lagnusa" ma, del Direttore della testata.
In quell'articolo un "abuso-sopruso" v'è!
Anzi, quell'articolo è tutto un abuso-sopruso.
Sulla intelligenza di chi lo legge.
La "difesa d'ufficio" non è da meno.
Certamente!
Quell'articolo, personalmente, l'ho pure riletto.
Dopo la prima lettura, infatti, mi sono chiesto : "che fine hanno fatto i dolcini che il buon Giuseppe, o Mario fa lo stesso, ha acquistato prima di sbarcare in casa degli amici e per non arrivarvi con le mani in mano " ?
Avendolo riletto ho pensato che Giuseppe, o Mario fa lo stesso , insieme agli amici, li abbia consumati in pizzeria.
Con il beneplacito del ristoratore.
Meno male!
Altrimenti la storiella degli abusi-soprusi sarebbe stata più lunga.
Caro Claudio, nella città in cui tutte le Istitituzioni " giocando a scarica barile " riescono, persino, a dimostrare "indifferenza" per le scariche di diarrea di un anziano sulle sedie di un bar alla stazione, oramai, si può scrivere e leggere di tutto.
Purtroppo!
Anche di uno scempio che si vuole fare passare per "miracolo".
In un luogo nel quale "l'ammirazione" per cotanto "miracolo" è riuscita nell'impossibile :
ha fatto "posare lo sguardo verso il vecchio porto della Marina".
Un "miracolo" dopo l'altro!
Caro Claudio, se pure tu dal "Bastione" dovessi riuscire nell'impossibile fammelo sapere.
Concludo con una domanda che mi sono posto ed alla quale non ho saputo dare una risposta :
a quale Istituzione ci si rivolge a Cefalù - come ritengo in tutto il territorio della Repubblica - per chiedere "soccorso" nei casi di scariche improvvise di diarrea ?
Alla Prefettura, alla Provincia, al Comune, al Commissariato di Polizia, al Comando dei Carabinieri a quello dei pompieri, al 113, al 118, al 115, al 117, .......?
Ti prego rispondimi, per me dopo aver letto della "storia di indifferenza istituzionale" riuscire a rispondere alla domanda è divenuto un tormentone.
Angelo Sciortino -
Sopruso ai neuroni!
Non ho molto da aggiungere, perché sia Claudio che Saro sono stati abbastanza esaustivi, mettendoci pure quel pizzico d'ironia che non guasta. Mi limito, pertanto, a ringraziarli entrambi di avere sottolineato così bene la piaggeria verso un immaginario idolo della civiltà, colta quel poco che basta per essere supponente.