14 Luglio 2015, 07:42 - Angelo Sciortino [suoi interventi e commenti] |
Al direttore dell'ASP Palermo, dottor Giuseppe Noto, che ha dichiarato: “Al momento non c’è alcuna commissione che sta operando per il monitoraggio dei centri nascite di Cefalù e Termini Imerese. Esiste solo una commissione che deve valutare, su criteri molti precisi, i centri nascite di Cefalù e Corleone. Una commissione che opera su una check list assai precisa e senza margini di autonomia. Il Ministero, infatti, nel suo documento chiede anzitutto una verifica sui centri nascite di Cefalù e Corleone. Ed è quello che si sta facendo. Il monitoraggio su Cefalù e Termini Imerese è cosa diversa.”, non si può che rispondere con il testo della nota dello stesso Ministero laddove fa riferimento a Corleone e a Nicosia, prescrivendo che bisogna: “a.) Attivare un sistema di collegamento tra i due punti ed i rispettivi Centri Hub, Enna e Palermo con la previsione della rotazione del personale medico (di ostetricia, anestesiologia e pediatria e del comparto) per almeno 1 settimana al mese. Tale meccanismo di rotazione deve essere concretamente realizzato con un protocollo operativo condiviso secondo prassi e strettamente controllato dalla Direzione generale, che ne assuma la piena responsabilità di verifica e controllo della effettiva implementazione. Lo scopo principale di questo modello è quello di favorire un bilanciamento virtuoso tra competenze, numerosità dei parti, sicurezza e copertura del territorio.
b) In alternativa, qualora la procedura di cui al punto 1 non dovesse essere attivata in maniera sostanziale e continuativa, i PN di Nicosia e Corleone dovranno essere disattivati ed il personale, attraverso una più ampia attività consultoriale, seguirà le donne in gravidanza fino alla 38.a settimana e successivamente indirizzarle verso i PN più vicini.”
Per quanto riguarda l'ospedale di Cefalù, invece, il Ministero così si esprime: “Per quanto attiene il PN di Cefalù, si concorda con la richiesta di deroga, con la prescrizione di un attento monitoraggio della attività dello stesso Punto nascita, da verificare congiuntamente al monitoraggio del PN di Termini Imerese: i due PN devono essere monitorati al 31 dicembre di ogni anno, con termine ultimo il 31.12.2016, per verificare l'andamento delle nascite; successivamente la Regione, sulla base dei volumi di attività dei PN, come anche dei volumi totali di attività dei due Presidi ospedalieri, ne dovrà valutare il mantenimento in funzione, anche in base a quanto indicato dal Decreto interministeriale recante "Definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all'assistenza ospedaliera". Il suddetto Decreto, peraltro, è stato recepito dalla regione Siciliana con il Decreto 14 gennaio 2015 "Riqualificazione e ri-funzionalizzazione della rete ospedaliera-territoriale della Regione Sicilia.”
Quindi, la “bufera” suscitata dal M5S non si è sgonfiata, anzi è stata ancor più gonfiata dalla dichiarazione fuorviante del Direttore dell'ASP Palermo, al quale chiediamo di riferirsi correttamente ai documenti del Ministero, che non prescrivono un confronto tra Cefalù e Corleone, ma tra Cefalù e Termini, dove per altro non risulta che sia stato raggiunto il numero di cinquecento parti, come egli dichiara.
Ai Parlamentari del M5S, che hanno presentato interrogazioni all'ARS e in Parlamento, non può che rivolgersi l'invito a perseverare nella loro azione in difesa dei cittadini contro l'arroganza di burocrati che spesso non sanno quel che dicono.
- Accedi o registrati per inserire commenti.
- letto 1538 volte
Commenti
carmen brocato -
Possiamo aggiungere ...
Possiamo aggiungere un altro nominativo alla lista di chi rema contro... comunque meglio così. Almeno si gioca a carte scoperte!!!