20 Marzo 2015, 09:51 - Angelo Sciortino [suoi interventi e commenti] |
Sulla carta la tassazione ha raggiunto il 50% dei redditi dei cittadini, in realtà, se si aggiungono l'IVA sui consumi e le accise varie, non tralasciando le attività dei numerosi giochi, fra i quali il lotto ogni cinque (!) minuti, essa supera il 70% dei redditi. In termini più semplici, se un cittadino ha un reddito di duemila euro mensili, in tasca gliene restano appena seicento! Se poi, come gli insegnarono i suoi nonni, risparmia qualcosa su quei seicento euro, si procura l'ansia che il suo Stato glielo possa rubare inopinatamente e da un momento all'altro.
A fronte di tutto ciò, lo Stato – meglio sarebbe dire i politici che lo amministrano – priva gli stessi cittadini sempre più dei servizi essenziali. Perché? Per nascondere la sua incapacità – ancora una volta, sarebbe meglio dire la loro incapacità – di amministrare per i cittadini e non per la difesa di suoi personali interessi; nell'interesse della conservazione dei ricchi emolumenti dei politici.
Politici vili e senza pietà persino per la vecchietta con una misera pensione. Così vili, che non hanno il coraggio di depauperare il loro popolo a viso scoperto. Se avessero tale coraggio, aumenterebbero ancora la tassazione, affrontando il giudizio degli elettori. Non avendolo, tale coraggio, si fanno una legge elettorale per impedire ai cittadini di punire (Renzi! Renzi!) e tagliano i servizi, pur di continuare a godere i loro immeritati emolumenti, dichiarandoli diritti acquisiti. Il punto è: sono diritti acquisiti o frutto della loro pluridecennale razzia?
A questo punto occorrerebbe dilungarsi sulla dimostrazione che questo Stato irresponsabile deve essere privato dei tanti poteri, che ha usurpato ai cittadini e grazie ai quali ha potuto derubarli del frutto del proprio lavoro. Questa, però, non è la sede. Qui e in questo momento mi preme fare il punto sulla questione del centro nascite del nostro ospedale, la cui chiusura è conseguenza di tale viltà. Delle ragioni logistiche, per giustificare la sua sopravvivenza, si è già detto abbastanza; abbastanza si è pure detto delle sue indiscutibili qualità professionali. Tutto ciò non è bastato a fermare la viltà dei politici. Una viltà, che l'erede di un Uomo coraggioso come Borsellino non dovrebbe avallare. Una viltà, di fronte alla quale le sue dimissioni sarebbero un atto dovuto, quantomeno per restare fedele a quei principi di chi fu vittima di una mentalità irrispettosa di ogni principio del diritto e della morale.
A fronte di tali mancate dimissioni, ai cittadini non resta altro che combattere con le armi della disubbidienza civile. Anzi, a essa sarebbe utile aggiungere un'azione clamorosa, per dimostrare che di fronte alla viltà dei politici abbiamo forza e coraggio a sufficienza, per non farci sopraffare. Organizziamoci e facciamo un sit in davanti all'ospedale fino a quando non avremo costretto questi vili a presentarsi di fronte a noi sconfitti e arresi. Fino a quando non sarà ritirato un decreto offensivo e portatore di mali per Cefalù e per l'intero suo circondario madonita.
Sappiano, questi vili, che loro devono pagare il fio della loro cattiva amministrazione della cosa pubblica e non i cittadini presenti e quelli a venire.
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Commenti
Giuseppe Cassata -
Punizione
GLI AMMINISTRATORI REGIONALI HANNO DECISO DI IRROGARE UNA P U N I Z I O N E CHE DIVENTI ESEMPLARE. DUNQUE CHE DAL PRIMO MAGGIO A CEFALU' NON SI POSSA PIU' NASCERE E' DECRETATO. E' VERO NON CONTIAMO NULLA POLITICAMENTE E PERTANTO CHI GOVERNA LA REGIONE NON TIENE IN NESSUN CONTO LE RAGIONI DEI CEFALUDESI E DEI MADONITI.
QUALI SENSAZIONI AVRANNO GLI AMMINISTRATORI DI CEFALU' QUANDO RIFLETTONO E PENSANO CHE IN QUESTI ULTIMI ANNI LA CITTA' HA PERSO NUMEROSI SERVIZI E CONTINUA AD ARRETRARE!!!! ORA NON SI PUO' PIU' NASCERE!
I NOSTRI ANTENATI (NONNI, BISNONNI, GENITORI) CERTAMENTE NON AVREBBERO MAI IMMAGINATO DI LASCIARE LA LORO CITTADINA RASSEGNATA A UN MISERO FUTURO!!