19 Gennaio 2015, 21:47 - Angelo Sciortino [suoi interventi e commenti] |
Con questo comunicato i cittadini sono stati informati che la Giunta aveva deciso di presentare una querela “per tutelare il buon nome di Cefalù”: “L'Amministrazione comunale di Cefalù ha affidato il mandato di procedere, in Sede giudiziaria, nei confronti del quotidiano “La Repubblica” e della testata online “Cefaluweb”, per le notizie diffuse nella giornata di venerdì 17 ottobre, circa ipotesi di infiltrazioni mafiose nell'affidamento di lavori pubblici da parte dell'Ente.”
Il comunicato è del 28 novembre 2014 e si riferisce a due articoli pubblicati in data 17 ottobre 2014 dai due giornali. Tenendo conto che la procedura penale prevede il termine di tre mesi, oltre ai quali non è data più possibilità di querelarsi, sorge spontanea la domanda, visto che è trascorso il periodo di tre mesi senza che sia stata notificata alcuna querela ai due giornali, a chi è stato affidato il mandato di procedere e comunque perché tale querela non è stata ancora notificata agli interessati.
Sorge il dubbio che essa non sia stata presentata. Se così fosse, frasi come “Riteniamo inaccettabile che si possa parlare, in maniera del tutto arbitraria ed infondata, di “ombra della mafia” sulla nostra Città, creando... danno all'immagine di Cefalù e mettendo in dubbio la correttezza dell'operato della Pubblica Amministrazione.” e come “Abbiamo a più riprese affermato che al Comune non è giunta alcuna lettera di tal genere e abbiamo scritto a S.E. il Prefetto per chiedergli di confermarci l'esistenza di un allarme di infiltrazioni mafiose negli appalti.”, contenute nel comunicato del Sindaco, sono da considerarsi semplici spacconate, non essendo state seguite dai fatti.
C'è di più, però. Il comunicato ha dato maggiore visibilità alle accuse contenute nell'articolo de La Repubblica, aggravando quel danno all'immagine della Città, dal quale si diceva di volerla difendere. Non so quale intelligenza abbia spinto a minacciare una querela non presentata, correndo il rischio che i due giornali, nelle persone dei loro direttori pro tempore, presentino a loro volta una querela contro l'intera Giunta o contro il solo Sindaco. Non so quale intelligenza, ma so che certamente non era una intelligenza giuridica.
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Articolo correlato: Il PQD, il Partito della Querela Democratica - Angelo Sciortino - 28 novembre 2014 (https://www.qualecefalu.it/node/15571)
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Commenti
Quale Cefalù -
La Delibera di Giunta N. 277 del 27/11/2014
Per opportuna conoscenza dei lettori riportiamo la Delibera di Giunta N. 277 del 27/11/2014 pubblicata all'Albo Pretorio online del Comune di Cefalù il 01/12/2014:
DELIBERAZIONE COPIA DELLA GIUNTA MUNICIPALE
N. 277 DEL 27-11-2014
OGGETTO: COMUNE DI CEFALU' C/"LA REPUBBLICA" E "CEFALU' WEB" – NOMINA LEGALE.
L'anno duemilaquattordici il giorno ventisette del mese di novembre alle ore 14:00 nella sala delle adunanze del Comune suddetto, in seguito a regolare convocazione, si è riunita la Giunta Municipale nelle persone dei Signori:
LAPUNZINA ROSARIO SINDACO P
Curcio Salvatore ASSESSORE P
Marinaro Antoniella ASSESSORE P
Leonardis Laura ASSESSORE A
Risultano presenti n. 3 e assenti n. 1.
Con la partecipazione del SEGRETARIO GENERALE Dott.ssa SERGI MARIA ROSARIA
Il SINDACO LAPUNZINA ROSARIO constatato il numero legale degli intervenuti, dichiara aperta la riunione e li invita a deliberare sull'oggetto sopraindicato.
PROPOSTA DI DELIBERA DI GIUNTA COMUNALE
N.308 DEL 25-11-2014
Ufficio: Segr.Contenzioso
Assessorato:
OGGETTO: COMUNE DI CEFALU' C/"LA REPUBBLICA" E "CEFALU' WEB" – NOMINA LEGALE.
PREMESSO:
RILEVATO:
RITENUTO
ATTESO:
Tutto ciò premesso
Delibera
- per € 500,00 al cap. 1058 del bilancio 2014- gestione provvisoria;
- per € 1.041,59 al cap. 1058 del bilancio 2015 in corrispondenza del protrarsi dei tempi tecnici di svolgimento del giudizio .
LA GIUNTA
Vista la superiore proposta di deliberazione;
Visto il parere di cui all’art. 12 della L.R. 23\12\2000 n.30
Con voto unanimi favorevoli espressi palesemente nella forma di legge:
DELIBERA
Approvare e far propria la superiore proposta di deliberazione.
Dichiarare il presente atto, con voti unanimi favorevoli espressi palesemente con la modalità di legge, immediatamente esecutivo.