13 Dicembre 2014, 06:59 - Saro Di Paola [suoi interventi e commenti] |
Nel quinquennio amministrativo 2002-2007,
l’ultimo nel quale, da consigliere, ho seduto nella Sala delle Capriate, il primo di Rosario Lapunzina Consigliere, il secondo di Simona Vicari Sindaco,
la Politica di Cefalù fu chiamata ad affrontare alcune “questioni urbanistiche”, per le quali il Consiglio dovette misurarsi con le VARIANTI AL PRG.
Cioè, con quegli strumenti urbanistici, che, per essere previsti dalla Legislazione vigente, sono assolutamente normali, cioè, secondo norma, in quella che è la più autentica delle accezioni dell’aggettivo.
Strumenti urbanistici, per i quali il Legislatore demandava, e demanda, l’adozione alla sovranità del Consiglio comunale.
Furono questioni urbanistiche di un certo rilievo, che hanno finito per lasciare segni nel territorio e nel centro urbano di Cefalù.
I segni, che hanno tradotto le scelte adottate dal Consiglio sulle “questioni urbanistiche” del quinquennio 2002-2007, sono sotto gli occhi di tutti e sono:
“GLI ARANCETI DI CEFALU”
“CEFALU’ SEA PALACE”
“ASTRO SUITE”
INCOMPIUTA “ALEXANDER HOTEL”
e per finire, “PALAZZO PUGLISI” di cui ho scritto ieri.
Per lasciare tali segni, le varianti, che la maggioranza del Consiglio ebbe ad adottare, erano di quelle che non stravolgevano le previsioni del PRG.
Ciò per ragioni ben precise:
“GLI ARANCETI DI CEFALU’” ricadevano nelle sottozone F5 e G9 del PRG, cioè, in aree con destinazione d’uso a “unità turistiche stagionali e servizi relativi”, le F5, e a “ricezione turistica”, le G9;
“SEA PALACE”, “ASTRO SUITE” e “ALEXANDER HOTEL”, ricadevano nelle sottozone G del lungomare con destinazione d’uso “ricettiva alberghiera”.
Il “PALAZZO PUGLISI”, come ho scritto ieri, ricadeva, prevalentemente, su terreno all’interno del secondo piano di zona della 167, redatto, appositamente, per allocarvi edilizia popolare e agevolata.
Erano varianti al PRG, che si rendevano necessarie, soltanto, per quelle deroghe, assai modeste, ad alcuni parametri edilizi delle sottozone –altezza massima, indice di copertura e densità edilizia-, che i progetti richiedevano per avere strutture alberghiere moderne e funzionali.
Per gli alberghi del lungomare, le varianti riguardavano, anche, le planimetrie degli edifici, che non erano conformi alle sagome disegnate nel Piano Particolareggiato del lungomare, che un ventennio di vicende tecnico-progettuali-amministrative aveva acclarato impossibile da attuare.
Erano varianti al PRG finalizzate all’incremento ed al miglioramento della qualità dell’offerta turistica di Cefalù, all’incremento del PIL della Città e dei posti di lavoro nel settore del Turismo.
L’unica industria di Cefalù.
L’unica attività produttiva in grado di offrire lavoro nel periodo della costruzione di quegli immobili e, soprattutto, dopo.
Furono tutte varianti, sulle quali il Consigliere Rosario Lapunzina espresse il suo voto contrario, con una dichiarazione di voto, sempre, dello stesso tenore:
“Non approverò, mai, una variante al PRG. Cefalù non può andare avanti con le varianti. Cefalù ha bisogno del nuovo PRG”.
Quel nuovo PRG, che “per le parole pronunciate dal Consigliere Di Giorgi e per la dichiarazione di voto del consigliere Di Paola” Lui “aveva capito il Sindaco Vicari e la sua maggioranza, non avevano la volontà di fare, almeno sino al 2007”.
Così disse e così è, testualmente, riportato nella dichiarazione, con la quale Lapunzina espresse il suo voto nella seduta del 22/12/2005, quando, con la deliberazione n° 205, il Consiglio ebbe ad approvare la variante al PRG necessaria per trasformare la “Villa Miceli” in “ARTEMIS HOTEL”.
Un altro segno, che le scelte urbanistiche adottate nel quinquennio 2002-2007 hanno lasciato nel centro urbano, nel cuore, di Cefalù.
Un altro segno, sotto gli occhi di tutti, al quale Lapunzina, da consigliere, si è opposto con le motivazioni, che, prima, ho, testualmente, trascritto.
Motivazioni, che Lapunzina, da sindaco, ha sconfessato.
CLAMOROSAMENTE!
Con il NULLA che Egli ha fatto per il NUOVO PRG!
Con il TANTO, anzi con il TANTISSIMO, che Egli ha fatto con le VARIANTI AL PRG.
Varianti con le quali TERRENI AGRICOLI, e che terreni, sono stati trasformati in AREE RESIDENZIALI!
Varianti “compatibili ma non conformi al PRG”, che, del PRG, hanno stravolto le previsioni, come non le stravolgevano quelle varianti, che Egli, da consigliere, si era rifiutato di votare.
Ostinatamente.
Il tutto con la più patente dimostrazione di assoluta incoerenza politico-amministrativa.
Una incoerenza, che non ha precedenti nella tormentata storia delle vicende urbanistiche di Cefalù.
VIVA LAPUNZINA!
VIVA LA (IN)COERENZA!
Saro Di Paola, 13 dicembre 2014
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Articolo correlato:
VIVA IL CONSIGLIO COMUNALE! - Saro Di Paola - 11 dicembre 2014 (https://www.qualecefalu.it/node/15743)
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Commenti
Pino Lo Presti -
Sono state frustrate "al di la di ogni immaginazione"
non solo su questo piano ma a 360° le attese di chi aveva creduto che con lui Cefalù potesse avviarsi su un percorso di risanamento non solo economico-amministrativo ma soprattutto di civiltà!
carmen brocato -
mi dispiace per la mia Cefalù....
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