Signor Sindaco e Signora Segretario Generale, PACTA SERVANDA SUNT?

Ritratto di Saro Di Paola

13 Novembre 2014, 09:51 - Saro Di Paola   [suoi interventi e commenti]

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La “nota informativa”, che il Sindaco Lapunzina ha indirizzato al Presidente del Collegio dei Revisori dei Conti del Comune di Cefalù, Dott. Antonino Sciacchitano, e che, a mio giudizio con platealità ben mirata, ha ritenuto di pubblicare sulla Sua pagina facebook, è di quelle che colpiscono e sulle quali non si può sottacere.

A colpirmi, in modo assolutamente particolare, è stato il passaggio della nota, nel quale,
riferendosi al “giudizio di ottemperanza innanzi il Tribunale Amministrativo Regionale di Palermo del lodo arbitrale del 2009”, che la creditrice Sorgenti Presidiana ha intentato contro il Comune di Cefalù “al fine di acquisire subito la somma di 1.200.000,00 euro”, di cui al lodo arbitrale medesimo e, per la quale la società medesima aveva “firmato la convenzione di rateizzazione” inserita nel piano di riequilibrio pluriennale approvato dalla Corte dei Conti,
il Sindaco ha, testualmente, scritto
L’intendimento di risolvere l’accordo di rateizzazione appare del tutto arbitrario e ingiustificato, stante che la decorrenza del medesimo, a far data dall’approvazione del Piano di riequilibrio, discende dal disposto normativo recato dal comma 6, lettera c. dell’art. 243 bis del D.Lgs. n° 267/2000”.

Tengo a precisare, anzitutto,  che tale passaggio non mi ha colpito perché il Sindaco ha tirato in ballo la lettera, di un comma, di un articolo, di un decreto lgs, che non ha attinenza alcuna con la questione o, come direbbe il famoso P.M. di “mani pulite”, che, con la questione “non ci azzecca nulla”.
A tutti, Rosario Lapunzina compreso, può, infatti, capitare di prendere fischi per fiaschi.
Almeno una volta nella vita.

Tale passaggio mi ha colpito perché, secondo il Sindaco, l’intendimento, da parte di Sorgenti Presidiana, di risolvere l’accordo di rateizzazione, sottoscritto con il Comune ma, giudicato risolto, è del tutto arbitrario e ingiustificato.

E sì perché per la stipula di quell’accordo di rateizzazione ho, personalmente, avuto un ruolo.

Infatti, nel corso della elaborazione del piano di riequilibrio pluriennale, il Sindaco mi ha chiesto di adoperarmi, personalmente, per il buon esisto di due cause.
La prima:
la sottoscrizione da parte dell’Amministratore unico della Vigor sas di una transazione che riducesse a 50.000,00 euro il debito di oltre 65.000,00 euro circa che il Comune avrebbe dovuto pagare alla Vigor medesima in forza di un decreto ingiuntivo divenuto esecutivo.
Non senza superare, ovvie, resistenze, sono riuscito a risolvere tale prima causa, per la quale il Sindaco mi aveva  chiesto di impegnarmi.
Il Sindaco non solo mi espresse la Sua personale soddisfazione ma, nella seduta del Consiglio comunale successiva all’accordo, mi ha, pubblicamente, ringraziato.
La seconda:
la sottoscrizione da parte del Presidente della Sorgenti Presidiana della convenzione di rateizzazione del debito di 1.200.000,00 euro, di cui al lodo arbitrale del 2009.
Sono riuscito anche in questa seconda causa, convincendo il geom. Vezio Vazzana che non voleva sentirne.
Assolutamente.
Non solo per quanto, il Consigliere Rosario Lapunzina, negli anni, aveva detto e fatto contro la Sorgenti ma, anche, per le difficoltà economiche in cui la società medesima era costretta a gestire il servizio di potabilizzazione a causa dell’ammontare del credito vantato dal Comune. Un credito che, dopo il 2009, era divenuto ben maggiore dell’importo da rateizzare.

Dopo che, il 20 febbraio del 2013, venne firmata la convenzione, il Geom. Vazzana, per i modi comportamentali che gli sono propri, ha ritenuto di darmene copia.
Ciò affinché io, che mi ero fatto parte attiva per la sua sottoscrizione, avessi contezza di quell’atto. 




Ed è stato, proprio, per la contezza, che ho avuto la possibilità di acquisire che, ieri, sono rimasto colpito dal passaggio della lettera del Sindaco, di cui ho scritto prima.

Un passaggio, che è la negazione della lettera a) dell’articolo 6) di quella convenzione, che testualmente recita:
6) il Comune di Cefalù decadrà dal concesso beneficio del termine e, conseguentemente, la Sorgenti Presidiana srl potrà procedere giudizialmente, senza necessità di costituzione in mora, per il recupero dell’intero suo credito per sorte, interessi convenzionali e spese al semplice verificarsi di una soltanto delle seguenti condizioni:
a) nel caso di mancato puntuale pagamento alla scadenza prevista anche di una soltanto delle convenute rate mensili;
b) ………

 
Ebbene, solo a considerare che, per quanto ha scritto il Sindaco nella “nota informativa” inviata per conoscenza, anche, al Segretario Generale del Comune, Dott.ssa Sergi, che era stata “delegata alla firma della convenzione di rateizzazione con deliberazione di G.M. n. 33 del 04/02/2013 e della determinazione n.29 del 03/09/2012”,
soltantoin data 29 agosto 2014 sono stati effettuati i pagamenti a Sorgenti Presidiana”,
per un importo, che io ricordi di 200.000,00 euro,  presumibilmente pari a quello delle rate con scadenze a partire dal 30/06/2013 e sino al 31/11/2013,
è sin troppo chiaro
che “l’intendimento di risolvere l’accordo di rateizzazione”, che Sorgenti Presidiana ha manifestato con “il giudizio di ottemperanza instaurato innanzi il Tribunale Amministrativo Regionale di Palermo del lodo arbitrale del 2009”,
altro non sia se non la traduzione in azione giuridica di una precisa e circostanziata pattuizione prevista nella convenzione di rateizzazione sottoscritta dalle parti.

Il che significa che ad “apparire del tutto arbitrari e ingiustificati” sono il contenuto della “nota informativa” del Sindaco e l’atteggiamento assunto dallo stesso Sindaco nei confronti della Sorgenti Presidiana, che, a conclusione della nota, viene additato come il primo e più determinante dei responsabili del dissesto, già da tempo ineluttabile, del nostro Comune.

Per concludere non può non venire spontanea una domanda al Sindaco ed al Segretario Generale:
PACTA SERVANDA SUNT, come dicevano i latini, OPPURE NO?

Saro Di Paola, 13 novembre 2011

Commenti

Che non sono quelle del Canova e nemmeno quelle della nota sequenza onomastica "Grazia, Graziella e ... ecc."

Tre grazie, volevo dire, nel senso di ringraziamento:

Il primo per la pulizia, la chiarezza espositiva e il rigore logico, il che, a ben guardare, ci riporta (guarda un po'!) al neoclassico Canova delle tre grazie, il cui STILE era frutto delle stesse applicazioni.

Il secondo grazie, per l'uso sapiente del rigore aristotelico, volto in retorica ciceroniana, che, infatti conclude in una domanda retorica: "Pacta servanda sunt?", con buona pace di tutti i levantini da strapazzo che pronunciano la parola "retorica" con un segno di schifiamento a margine del labbro superiore, dimenticando che, per connotare negativamente l'ARS Retorica, ovvero la nobile arte del saper dimostrare e, conseguentemente, convincere, bisogna aggiungere un aggettivo, come quando, per esempio, si parla di "vuota retorica", cioè di spreco di parole per non portare da nessuna parte o di "bassa retorica", cioè l'usare la favella per bassi fini utilitaristici.

E, quarda caso, anche qui trovo un riferimento, questa volta con la nota "sequenza onomastica"

Infatti, declinate:

1) la premessa maggiore relativa al fatto che è stata definita e sottoscritta una pattuizione (Grazia);

2) la premessa minore che, essendoci un patto esso va rispettato (Graziella);

3 la conclusione categorica non può che essere una: chi rompe il patto paga e i cocci sono suoi (grazie al c....)!

Ciò che ammiro di più nel Maestro Rosario Di Paola, e non sono nè ironico, nè in voglia di cazzeggio nell'affermarlo, è la sua capacità di essere sempre (ripeto: SEMPRE!) CONCLUDENTE nei suoi interventi.
Concludente, cioè LOGICO, ARISTOTELICO, quindi RETORICO, quindi CONVINCENTE.

Dote, quella della concludenza, che manca ad altri.

E fino a che ci sarà un Retore in servizio permanente effettivo, gli INCONCLUDENTI, come il nostro ineffabile sindaco, avranno filo da torcere, per fortuna!

Il terzo grazie, mi rivolgo direttamente a Te, caro Saro, per avere scritto "ci azzezza" così come l'hai scritto tu e come lo scrive il dizionario Treccani e non, come oggi si usa,  "c'azzecca" che, inevitabilmente, in Italiano, si legge "cazzecca".

Colgo l'occasione per rammentare che, facili ironie a parte, l'espressione "che ci azzecca" è correttissima sotto il profilo grammaticale e sintattico, seppure tipica dell'Italia meridionale. Nel senso che solo gli ostrogoti e lanzichenecchi del Nord (gli stessi che si rallegrano degli uragani che si spostano a Sud) non la usano.

Beh, come direbbe Renzi, ce ne faremo una ragione!

Per completezza d'informazione riportiamo la nota informativa pubblicata il 12 novembre u.s. dal sindaco nel gruppo facebook "Saro Lapunzina Sindaco di Cefalù" ed a cui fa riferimento Saro Di Paola nel soprastante intervento:

 

Al Presidente del Collegio dei Revisori dei Conti del Comune di Cefalù
Dott. Antonino Sciacchitano

E p.c. Al Segretario Generale

Al Responsabile del Servizio Economico Finanziario

Al Presidente del Consiglio Comunale

Ai Signori Consiglieri Comunali

Oggetto: Deliberazione della Corte dei Conti ,Sez. Controllo, n.69/2014 – nota informativa al fine della predisposizione della relazione di cui all’art. 243 quater, comma.6 del D.lgs n. 267/2000

Illustre Presidente,

Come Ella ben sa, al termine di un lungo iter, durato oltre un anno, la Corte dei Conti, sez. di Controllo per la Regione Sicilia, con Deliberazione n. 69 del 08 maggio c.a. ha approvato il Piano di Riequilibrio Pluriennale, ex art. 243 bis Tuel, presentato dal Comune di Cefalù, concludendo che con riferimento alle misure del proposte dal piano e alle risorse individuate esse appaiono sufficienti a coprire le passività rilevate e ad assicurare il graduale riequilibrio strutturale di bilancio.

E’ di tutta evidenza che nell’ambito dell’analisi dello stato di attuazione degli obiettivi intermedi, occorre verificare, tra l’altro, il rispetto degli impegni assunti nell’ambito delle rateizzazioni dei crediti inclusi nel piano, nonché la presenza di sentenze o decreti ingiuntivi nei confronti del Comune di Cefalù emessi in data successiva alla presentazione del Piano e per tanto non inclusi nell’ambito del medesimo.

Al fine di consentire a codesto spett.le Collegio dei Revisori di predisporre, nei tempi previsti dalla normativa vigente, la relazione di competenza, ex art. 243 quater, comma.6 del D.lgs n. 267/2000, “sullo stato di attuazione del Piano di riequilibrio pluriennale e sul raggiungimento degli obiettivi intermedi fissati dal Piano stesso”, si rende noto quanto segue:

1.Il Consiglio Comunale, nella seduta del 12 e 13 febbraio del 2013, approvava, con Deliberazione n.11/2013, il Piano di Riequilibrio Finanziario che, in data 21 febbraio, veniva trasmesso alla Corte dei Conti sez. di Controllo della Regione Siciliana e al Ministero dell’Interno – Dipartimento per gli affari interni e Territoriali – Direzione centrale della Finanza Locale – Commissione per la stabilità finanziaria degli enti locali per la relativa istruttoria. La procedura si è conclusa, dopo oltre un anno, nel mese di maggio 2014, con la Deliberazione della corte dei Conti n. 69 dell’8 maggio 2014 di approvazione del Piano di Riequilibrio finanziario pluriennale del Comune di Cefalù.

Nell’ambito di detto Piano pluriennale la società “Sorgenti Presidiana” risulta creditrice, in relazione ad un lodo arbitrale del 2009, divenuto inoppugnabile, ed una sentenza del Tribunale di Termini Imerese, anch’essa definitiva, di 1.200.000,00 euro e tale debito risulta inserito tra quelli per i quali i creditori hanno firmato una convenzione di rateizzazione. In relazione al lodo arbitrale del 31.05.2013, in virtù del quale la società sorgenti Presidiana risulta creditrice di euro 2.604.688,10 oltre a interessi, il relativo debito è stato inserito tra le passività potenziali, essendo a quella data pendenti i termini per l’impugnazione e in quanto il lodo non era stato notificato al Comune con formula esecutiva. Per il ripianamento dei debiti e delle passività potenziali è stato previsto il reperimento delle risorse necessarie da acquisire nell’arco del periodo di validità del Piano.

Il Comune di Cefalù ha, quindi, impugnato il lodo arbitrale innanzi alla Corte di Appello di Palermo (R.G. 1363/2014) e ha predisposto il mandato di pagamento per i creditori che avevano firmato le convenzioni di rateizzazione, tra cui Sorgenti Presidiana, provvedendo materialmente ai pagamenti in data 29 agosto 2014.

In data 1° agosto 2014, la società “Sorgenti Presidiana” ha notificato al comune di Cefalù copia del lodo arbitrale del 31.05.2013, munito di formula esecutiva. Successivamente la medesima società ha ritenuto di instaurare il giudizio di ottemperanza innanzi il Tribunale Amministrativo Regionale di Palermo del lodo arbitrale del 2009, giudicando risolta la convenzione di rateizzazione, al fine di acquisire subito tutte le somme, depositando il relativo ricorso in data 13 ottobre 2014 (R.G. n. 2674/2014).

L’intendimento di risolvere l’accordo di rateizzazione appare del tutto arbitrario e ingiustificato, stante che la decorrenza del medesimo, a far data dall’approvazione del Piano di riequilibrio, discende dal disposto normativo recato dal comma 6, lettera c. dell’art. 243 bis del D.Lgs. n° 267/2000.

Pertanto, in data 23.10.2014 il Comune di Cefalù ha presentato istanza di sospensione ex art. 830, comma 4 C.P.C , nel Giudizio R.G. 1363/2014, innanzi alla Corte d’Appello di Palermo – sez. I. In pari data il Presidente, ritenuta l’urgenza ha disposto provvisoriamente l’immediata sospensione dell’efficacia della sentenza impugnata, fino alla data dell’udienza collegiale fissata per il 17.12.2014

2.Con l’approvazione del Piano di Riequilibrio, da parte della Corte dei Conti, è caduto il divieto di intraprendere azioni esecutive nei confronti dell’Ente, ai sensi dell’art. 243 quater, comma 5 del D.Lgs 267/2000. A seguito di ciò sono stati notificati al Comune decreti ingiuntivi non inclusi nel Piano per un totale che, alla data odierna, ammonta ad euro 738.310,73 (come riportato nell’allegato prospetto b).

3.E’ necessario rilevare, altresì, che, successivamente alla predisposizione del Piano di riequilibrio pluriennale, sono state notificate sentenze che condannano il comune al pagamento di ulteriori debiti fuori bilancio che, sempre alla data odierna, ammontano ad euro 4.018.482,78 (come riportato nell’allegato prospetto c).

Da quanto sopra è evidente, in conclusione, che l’atteggiamento assunto dalla società “Sorgenti Presidiana” e le azioni esecutive intraprese da altri creditori aggravano ulteriormente la situazione economica del Comune ponendo in grave difficoltà il rispetto degli obiettivi del Piano di Riequilibrio, con tutte le conseguenze che ciò comporta.

Cordialità                                                                                                                                                  Il Sindaco
                                                                                                                                                          Rosario Lapunzina

Allegati:
all. a) – Elenco sentenze e D.I. inclusi nel Piano di Riequilibrio Pluriennale;
all. b) - Elenco decreti ingiuntivi non inclusi nel Piano di Riequilibrio Pluriennale (aggiornato al 23.10.2014);
all. c) - Elenco sentenze non incluse nel Piano di Riequilibrio Pluriennale (aggiornato al 23.10.2014).