13 Ottobre 2014, 08:00 - Saro Di Paola [suoi interventi e commenti] |
Lo scorso 10 ottobre, il Dipartimento di Prevenzione dell’ASP 6 di Palermo ha notificato al Comune di Cefalù “l’autorizzazione a procedere all’ampliamento del Cimitero nell’area di proprietà comunale a nord ovest dell’attuale cimitero”.
A darne notizia è stato il Sindaco Lapunzina, con il comunicato di ieri l’altro (https://www.qualecefalu.it/node/14949), nel quale Egli, tra altro, ha aggiunto che, con tale autorizzazione, “La Città ha raggiunto un risultato che attendeva da decenni”.
Il progetto di ampliamento autorizzato dall’ASP è quello, che, intorno al 2005, il Sindaco Vicari fece redigere all’architetto Ernesto Di Paola.
Al fine di affidarne, con il sistema del projet financing, la realizzazione a privati, che, come contropartita alla realizzazione, ne avrebbero avuto la gestione insieme alla pulizia, alla custodia ed alla manutenzione del cimitero “vecchio” e di quello “nuovo”.
La sostanza e la valenza della predetta autorizzazione avrebbero dovuto suggerire al Sindaco Lapunzina un comunicato di taglio ben diverso.
Un comunicato che sarebbe dovuto essere improntato alla cautela.
Quella senza la quale i comunicati che attengono alle opere pubbliche, troppo spesso, riescono affetti da “annuncite”.
Cioè, da quella malattia, da cui Renzi dice di non essere affetto e della quale sono, invece, affetti i politici e gli amministratori pubblici, ogni qual volta danno per risolta una questione, la cui soluzione è legata alla ultimazione di un’opera pubblica, che non è stata, manco, iniziata.
Proprio come nel caso del comunicato del Sindaco sull’ampliamento del Cimitero.
Un comunicato, nel quale si legge che l’autorizzazione dell’ASP “consente di far fronte in maniera organica e strutturale ad un bisogno che la popolazione cefaludese sentiva da decenni”.
Quasi che tale autorizzazione fosse la certificazione finale che, a lavori di ampliamento del cimitero ultimati, ne sancisce la idoneità sanitaria alla inumazione di salme.
Ed, invece, quella autorizzazione sanitaria dell’ASP è, soltanto, il primo passo dell’iter burocratico-amministrativo e del percorso tecnico-realizzativo, che porteranno all’ampliamento del Cimitero.
Un primo passo, certamente, indispensabile, ma, altrettanto certamente, il meno difficoltoso tra quelli che la Pubblica Amministrazione dovrà, ancora, fare.
Passi, che sono, ancora, tanti :
- l’elaborazione e la pubblicazione del bando per la vendita, sulla carta, a privati dei diritti di superficie dei 107 lotti per cappelle gentilizie;
- la vendita di tali lotti, che è indispensabile per l’autofinanziamento dell’opera;
- l’elaborazione del progetto esecutivo dell’ampliamento e quello del primo stralcio, con il quale, in funzione dell’importo dei proventi da tale vendita, potranno e dovranno essere realizzate le “opere di urbanizzazione” essenziali, quali, sbancamenti e terrazzamenti, anche, in terreno roccioso, muri di cinta, viali, scalinate, impianto elettrico, impianto idrico e impianto di raccolta e di smaltimento delle acque meteoriche di superficie;
- le approvazioni dei progetti esecutivi da parte delle Autorità competenti;
- l’appalto, la realizzazione e la ultimazione delle opere.
Passi, che, per essere fatti, richiederanno un decennio.
Un decennio, almeno, e ad essere ottimisti.
Un decennio, anche ad escludere i contrattempi, gli imprevisti e le insidie, che sono insiti nella predisposizione degli atti necessari per realizzazione di una qualsiasi opera pubblica e nella sua stessa realizzazione.
Un decennio, durante il quale, in cima alla grande scalinata,
sarà, ancora, il muro in pietra del “viale monte”
a segnare il limite tra il “Cimitero nuovo” e le falde della Rocca.
Un decennio, che si andrà ad aggiungere “ai decenni(?)”, per i quali, secondo il Sindaco, si sarebbe protratta, per la Città, “l’attesa” della fine della “stagione dell’emergenza loculi”.
Saro Di Paola, 13 ottobre 2014
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Commenti
Angelo Sciortino -
Ancora projet financing?
Alla faccia della "svolta democratica" e della "discontinuità"! Qui tutto continua come prima e peggio di prima. Fortuna che non cerco ospitalità in questo cimitero!