20 Settembre 2014, 10:08 - Saro Di Paola [suoi interventi e commenti] |
Quelle che seguono sono immagini di (stra)ordinario abbandono
Cos’è?
È la struttura in ferro del ponticello, che
Pasquale Culotta ha inserito nel camminamento, che si snoda tra le mura megalitiche ed il mare.
Da Capo S.Antonio al Molo.
In corrispondenza della Postierla di via Pierre.
Per unire “il popolo degli scogli”, che, proprio in quel punto, non si danno la mano.
Un camminamento, che, nel maggio del 2006, è stato premiato per la “Segnalazione medaglia d’oro” della sezione opere pubbliche della Triennale di Milano.
Quel ponticello ha resistito alla forza della Natura, che lo ha aggredito con straordinaria violenza.
Non resisterà all’incuria dell’uomo, che lo lascia in (stra)ordianario abbandono.
Saro Di Paola, 20 settembre 2014
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Leggi anche:
Immagini di (stra)ordinario abbandono. Cos’è? (6) - Saro Di Paola - 14 settembre 2014 (https://www.qualecefalu.it/node/14262 )
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Commenti
Mario Cirincione -
Ponticello
Questo coso è solo una violenza alla scogliera della Giudecca, è anche pericoloso perchè un giorno o l'altro qualche ignaro turista finirà giù: io lo demolirei.
Saro Di Paola -
Questo "coso" e gli altri "cosi"
Quando, stamattina, sono sceso sul "popolo degli scogli" per fotografare "questo coso", ho fatto lo stesso pensiero di Mario: ma guarda un pò con questo "coso" come hanno violentato la scogliera!
Poi, ho guardato più in alto, dietro "questo coso".
Mi sono messo le mani ai capelli.
Ho urlato:
ma guarda un pò quanta "violenza alla scogliera della Giudecca" con questi altri "cosi"!
Gli altri "cosi" erano, e sono, i megaliti che qualcuno ha messo, uno sull'altro, allineati per oltre un chilometro, su quella stessa scogliera, qualche anno prima di questo "coso".
Per non fottermi lo stomaco più di quanto non me lo fossi già fottuto mi sono fermato lì.
Tra Capo Marchiafava ed il Molo mi sono rifiutato di andarci.
Mario Cirincione -
Megaliti e ponti
Perdonami Saro, la mia non è cocciutaggine, ma i megaliti sono essi stessi scogliera, stessa carne, stessa natura, non producono ruggine, non necessistano di manutenzione, sono i cosi (questo termine ha avuto successo e lo uso anch' io), i materiali più adatti e compatibili con un manufatto in questo luogo e sono paticamente eterni.
Saro Di Paola -
la tua non è "cocciutaggine"
Caro Mario, la tua non è "cocciutaggine" e, neanche, la mia.
Tu, io ed altri stiamo esprimendo i nostri convincimenti.
In tutta serenità.
Però, in quel luogo, un ponte in pietra, cioè della stessa "carne" della scogliera, sarebbe stato più "violento", più "pesante" di quanto non lo è stato quello che è stato realizzato.
Quanto alla durata basta guardare la gradonata in pietra lungo il perimetro della piazzuola-belvedere che, con lo stesso intervento, è stata realizzata oltre i due archi, che, sempre con lo stesso intervento, vennero aperti in quello che oggi si chiama "Largo Eroi del mare".
La forza del mare e la stupidità dell' "uomo" hanno divelto parecchie basole di quella gradonata.
L'Architetto Salvatore Culotta lo ha documentato con foto in un post pubblicato qualche mese addietro su questo stesso blog.
Giuseppe Aquia -
ponticello
Apprezzando come sempre la versione vangelica di Saro Di Paola!!! Che come sempre puntuale dice e racconta minuziosamente la verità sacrosanta di ciò che succede (e non succede in questa città!!!! Non posso non rispondere all'amico Mario Cirincione della quale non condivido e non apprezzo il commento perchè togliere a tanti turisti la possibilità di godere della nostra scogliera tutta per intero? Noi da piccoli creevamo noi i ponti per potere passare dal porto, al S. Antonio, passando dall'acquiccedda e da funtana, per poter arrivare o bastiuni e poi finire alla marina!!!!!!!
Giovanni D'Avola -
Questo "coso"
Concordo pienamente con l'ing. Di Paola...questo "coso" va assolutamente salvaguardato, curato, mantenuto..ogni anno. Ho avuto modo di intrattenermi con numerosi viaggiatori, clienti del B&B "La Casa del Geko" di mio figlio Stephen, i quali sono rimasti piacevolmente sorpresi della passeggiata sugli scogli realizzata, a suo tempo dall'architetto Culotta... in modo particolare sono rimasti favorevolmente colpiti dalla pulizia dei luoghi... e per questo dobbiamo ringraziare quanti si danno da fare per tutto ciò, non ultimo il nostro sindaco al quale addebitiamo tutte le colpe per ciò che non va, ma che dobbiamo lodare per quelle cose positive riconosciuteci dai turisti che vengono a visitare la nostra cittadina.
Antonio Giardina -
... pulizia dei luoghi?
... pulizia dei luoghi? Mi auguro sia una battuta di spirito poiche' spesso mi trovo a passeggiare per la scogliera raccogliendo rifiuti di ogni sorta. Ma la cosa ancor piu' grave e' l'insistente maleodore di benzina che si sente proprio sotto il ponticello la cui origine e' ancor'oggi misteriosa. La scogliera, angolo forse tra i piu' suggestivi di Cefalu', e' abbandonata all'incuria senza che sia prevista neanche una pulizia settimanale almeno nella stagione estiva.
Mario Cirincione -
Ancora sul coso.
Giuseppe Aquia, il fatto che io non apprezzi questo manufatto, anche pericoloso, non vuol dire che sia contrario al godimento della scogliera da parte di tutti. Qui non siamo tra Scilla e Cariddi e non c'è necessità di scomodare Calatrava per realizzare il collegamento: siamo nel regno della pietra che a mio giudizio dovrebbe restare dominante, quatto tavole e un pò di ferraglia non sono l'unico ponte possibile.
Mario Cirincione -
Errata Corrige
Saro Di Paola -
Solo per precisazione
Solo per precisazione :
Il progetto dell'Architetto Professore Pasquale Culotta denominato “Il fronte a mare a Cefalù, Palermo” è risultato "finalista menzione d'onore" nella sezione "Spazi e Infrastrutture Pubbliche" del PREMIO, triennale Milano 2006, MEDAGLIA D'ORO ALL'ARCHITETTURA ITALIANA.