27 Luglio 2012, 13:00 - Salvatore Culotta [suoi interventi e commenti] |
STATUTO DEL COMUNE DI CEFALU'
Art. 10 Il Comune considera obiettivi primari, nell'esercizio della propria azione, la salvaguardia e la difesa del proprio territorio, del patrimonio naturale, urbanistico, storico, archeologico, artistico, con particolare riferimento alla fondazione culturale Mandralisca ed alla vitalità e fruibilità del suo museo e della sua biblioteca, al lascito Ortolani - Bordonaro, al Santuario di Gibilmanna con gli annessi museo e biblioteca, alla valorizzazione della ciclopica mole della Rocca e della Cattedrale normanna di Ruggero II, patrimonio inestimabile della propria popolazione ed irrinunciabile testimonianza della storia del territorio e della sua gente, nonché il mantenimento dell'equilibrio ecologico e la valorizzazione dell'ambiente quale premessa per l'effettiva tutela della vita e della salute degli abitanti. Assume conseguentemente il patrimonio naturale, storico, archeologico, artistico e monumentale del proprio territorio come complesso unitario di risorse da tutelare e valorizzare e sottopone il proprio operato a valutazione di compatibilità sociale ed ambientale.
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Commenti
Angelo Sciortino -
Esterrefatto e inorridito!
Cose del genere non possono essere fatte da persone civili e, ancor più, non possono essere permesse da chi dovrebbe imporre il rispetto del citato articolo 10 dello Statuto di quel Comune che amministrano e rappresentano.
Pino Lo Presti -
I "Mercanti" del Tempio
Sono orami al potere nella nostra città!
Mercanti stupidi, miopi, "putiara" piuttosto, gretti ed ignoranti come gli amministratori che naturalmente esprimono!
Salvatore Culotta -
Mi chiedo quale ingegnere
Mi chiedo quale ingegnere collaudatore si prenderà la responsabilità di garantire l'incolumità di chi, camminando su una pubblica via, dovrà passare sotto i piedi di chi mangia sulla sua testa.
E quale funzionario della Soprintendenza ha messo la sua firma sotto il Nulla Osta che autorizza queste opere.
E quale Vigile del fuoco garantisce la sicurezza.
E quale Sindaco ha permesso o permette che tutto ciò accada.
E quali cefaludesi preferiscono non vedere quello che invece vedono i turisti " di qualità"
E quale associazione "culturale" o "ambientale" ( e ce ne sono tante) preferisce non pronunciarsi.
Pino Lo Presti -
Associazioni ambientaliste?
a Cefalù?
Angelo Sciortino -
Associazioni ambientaliste?
Se tacciono, allora vuol dire che non ce ne sono.
Come non ci sono le persone alle quali Salvatore Culotta ha posto le domande. E se ci sono, dormono.
Mario Cirincione -
Scogliera
Ci siamo, non dormiamo, al contrario siamo molto vigili. ASSOCIAZIONE AMICI DELLA GIUDECCA E DINTORNI. Presidente Aldo Mento, Vicepresidente lo scrivente.
Pensiamo che avere trasformato la scogliera in una mangiatoia sia scandaloso, se poi si aggiunge il pericolo per l'incolumità dei passanti vanno prese in considerazione il rispetto delle norme di sicurezza e la legalità di tali artefatti. Ricordo che tempo fa sulla Costiera Amalfitana alla fine ci sono stati crolli e morti.
Siamo appena nati, inizio luglio, ma attivi e attenti: io personalmente ho avuto contatti telefonici (non vivo a Cefalù) e un incontro con il Sindaco, per parlare dei molti malanni che affliggono la Giudecca. Mi é stata promessa la copertura della rete telefonica mobile che per il momento è del tutto assente in tutto il quartiere. Aldo Mento ha chiesto un incontro per discutere del depuratore. Mi trovo all'estero anche per trattare un progetto, concordato con il Sindaco, che mi sta a cuore. Non voglio essere misterioso, ma attendo di avere dei riultati prima di parlarne.
Gianfranco D'Anna -
La firma più importante
Tra tutte le firme - di cui mi piacerebbe conoscere i titolari - poste sui documenti che autorizzano questa "opera" (Soprintendenza, Ufficio Tecnico, Demanio Marittimo, Vigili del Fuoco, etc.) la firma più importante "sarebbe" quella di REVOCA da parte dell’Amministrazione.
Saro Di Paola -
Revoca ?
Non sono esperto in materia.
Perciò, i miei dubbi sulla "REVOCA da parte dell'Amministrazione" li esterno con una sola domanda :
Le "regole" vigenti consentono ad una Istituzione Pubblica la revoca di un provvedimento che non è stato di sua emanazione ?
Gianfranco D'Anna -
Non a caso ho utilizzato il condizionale tra virgolette... però
Il “Regolamento per l’occupazione di suolo pubblico e per l’applicazione del relativo canone” (Approvato con delibera di Consiglio Comunale N° 81 del 20/07/2006) all’art.3 prevede:
Art. 3 - Concessione di occupazione.
1. omissis
2. Il Comune si riserva la facoltà di vietare l’occupazione per comprovati motivi di interesse pubblico o per contrasto con disposizioni di legge o regolamenti. Il Comune si riserva altresì la facoltà di dettare eventuali prescrizioni che si rendano necessarie, in particolare sotto il profilo del decoro, della viabilità e della sicurezza.
3. omissis
Dato che si suppone che la concessione sia stata già rilasciata, lo stesso regolamento all’art. 15 prevede:
Art. 15 – Revoca e sospensione della concessione.
Le concessioni di occupazione suolo pubblico sono sempre revocabili, secondo le procedure previste dalla legge, per comprovati motivi di pubblico interesse e di pubblico decoro, nonché per il mancato pagamento di contravvenzioni e/o multe che dovessero essere state comminate dalle autorità competenti a seguito di violazioni di qualsiasi norma di legge e/o di regolamento, relative allo svolgimento dell’attività oggetto della concessione. La revoca non dà diritto a risarcimento, se avviene a seguito di violazione da parte dell’interessato. E’ dovuta la restituzione, senza interessi, del canone pagato in anticipo, nel caso di revoca per motivi di pubblico interesse e di pubblico decoro.
Saro Di Paola -
"Il popolo degli scogli"
Pero' ....... "Il popolo degli scogli" non è suolo pubblico comunale.
Salvatore Culotta -
Quel che più infastidisce è
Quel che più infastidisce è il fatto che, qualsiasi cosa si scriva qui, una protesta , un'idea, un progetto non trova mai una risposta da parte di chi queste risposte dovrebbe darle. Sono evidentemente altri i canali di comunicazione, a discapito della trasparenza, per cui su queste pagine vi sono soltanto soliloqui.
Pino Lo Presti -
La politica c'è l'ha nel Dna
di non avere un buon rapporto con la informazione (se non quando la gestisce direttamente).
Da questo punto di vista, credo non sia cambiato niente, nonostante gli addetti stampa che evidentemente servono solo per diffondere la voce del capo e non per farlo dialogare con la città!
Caro Totò, in ogni caso ti avranno letto un duecento persone; è già qualcosa!
Claudio Barbera -
Ha ragione
Salvatore Culotta nel suo commento. Purtroppo ritengo che le Amministrazioni, tutte indistintamente, considerino i blog come strumenti assimilabili al "non disturbate il manovratore". Ed è un errore marchiano. I commentatori hanno la caratteristica di voler in qualche modo migliorare la nostra città e non quella di polemizzare contro di loro. Anche perchè la maggior parte delle problematiche che si trattano sono vecchie di decenni e non certo imputabili alla Amministrazione corrente. Credo che l'interagire con chi scrive, attraverso anche semplici opinioni, darebbe il senso di quel cambiamento che la città ha voluto determinare attraverso l'elezione del sindaco Lapunzina. Attendiamo.
Gianfranco D'Anna -
Ancora silenzio!
Ad oggi nessun comunicato è giunto da parte dell'Amministrazione in merito a quanto sta accadendo sulla scogliera. Tutto tace!
E' vero che la competenza è del Demanio Marittimo ma è impossibile pensare che l'Amministrazione non possa fare nulla per tutelare il pubblico interesse e il pubblico decoro e debba accettare passivamente che altri enti autorizzino opere del genere sul proprio territorio comunale.
Angelo Sciortino -
Nessuna meraviglia!
Non prendertela, caro Gianfranco. Si vede che l'agitazione non ha fatto ancora incontrare casualmente la trottola con l'ostacolo.