2 Settembre 2014, 17:03 - Angelo Sciortino [suoi interventi e commenti] |
Non so se gli Italiani se ne sono accorti, ma negli ultimi tre decenni essi sono stati impoveriti non soltanto economicamente, ma anche di libertà e di democrazia. Con un'abilità diabolica, i politici li hanno messi con le spalle al muro e li hanno considerati come condannati alla berlina, esattamente come si usava nel medioevo. Ridottisi così, gli Italiani hanno accettato sberleffi e boccacce per anni e anni, chiedendo in cambio soltanto piccoli oboli proprio a quei politici, che erano invece i loro servi.
Da alcuni anni quest'abitudine si è così diffusa, che oggi anche i sindaci del più piccolo comune italiano e i consiglieri comunali hanno la pretesa, più o meno consapevole, di mettere alla berlina i cittadini, che li hanno eletti.
Come fanno, vi chiederete? Basta ascoltare le loro dichiarazioni e ci se ne rende subito conto, specialmente se le si mettono a confronto con le loro reboanti dichiarazioni del periodo elettorale. I poveretti, infatti, alle soluzioni proposte e alle promesse fatte di discontinuità con la vecchia politica non ci pensano più: la continuano e se ne servono soltanto per indicarla come la sola responsabile della loro inettitudine ad amministrare. Per il resto continuano come prima.
Poteva non caderci anche Cefalù in questa abitudine? Certamente no! E potevano i Cefalutani non correre il rischio di essere rinchiusi in una gabbia aerea, dove chi voleva poteva deriderli, come accadeva nei villaggi medievali?
Anzi, oggi non occorre più la gabbia aerea, perché al suo posto vengono usate le radio locali e gli spazi di internet. Dai microfoni delle radio e dalle pagine d'internet si diffonde la voce ora suadente e ora rabbiosa del Sindaco, che con perifrasi lancia le sue mistificazioni al popolo in gabbia, proprio come un tempo i bambini facevano la baia al vecchietto malamente caduto a terra. Non si tiene conto che questo popolo, questo vecchietto, è stato reso malfermo proprio dalle scelte politiche e, quindi, dagli errori di questa come delle altre amministrazioni.
Eppure lo si punisce, costringendolo a restare rinchiuso entro le mura delle chiacchiere inconcludenti di chi ha l'arroganza di ritenere le sue scelte come le uniche corrette, ancor quando la stessa realtà ne dimostra i pericolosi errori. Ci troviamo di fronte a un illuminista della peggior risma, che abusa così tanto della sua ragione, da ritenere anche le sue irrealizzabili fantasie come verità incontrovertibili.
Personalmente non credo che resterà qualcosa di intelligente in questo Paese, se continua questo andazzo; se si continua a scambiare l'azione con l'agitazione.
Si pensi, per esempio, agli eventi, sulla cui valenza storica e di tradizione culturale non mi pronunzio, ma che comunque coprono un vuoto abissale di idee. Con l'effimero si crede di costruire un futuro duraturo, non rendendosi conto che a questo futuro si dà una base destinata a sparire come ghiaccio al sole.
Ci si comporta così per il rilancio del turismo agonizzante, per quello dell'arte e della cultura e persino per quello più pratico dell'economia. Così, però, non si salvano le possibilità di futuro, ma possono soltanto abituarsi i cittadini al non esercizio della loro ragione e della loro libertà.
Bel colpo! Altro che caduta dell'Impero Romano! Qui c'è persino la caduta dell'uomo!
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Commenti
Giovanni D'Avola -
Caduta di Cefalù
Facile addebitare la caduta dell'impero romano all'ultimo... Romolo Augustolo ...di turno...Sappiamo benissimo che la caduta..per Roma...è iniziata più di un secolo prima...e per Cefalù..vogliamo dire 25/30 anni fà.!! Per il resto d'accordo su tutto...