1 Settembre 2014, 20:15 - Saro Di Paola [suoi interventi e commenti] |
Quella che segue è un’ immagine di (stra)ordinario abbandono
Cos’è?
Era la Pretura.
Il Palazzo della Giustizia di Cefalù.
Perciò, uno degli edifici simbolo della Città.
Che cosa sarà, nessuno lo sa.
Intanto, là, dove è, nel cuore del centro urbano, è una offesa all’immagine della Città.
Una offesa, che è tale da, almeno, un decennio e, che, ogni anno che passa, diventa più grave.
“Suordi ‘un ci nn’è”?
Ma, smettiamola!
Solo a ricordare quanto danaro pubblico, negli ultimi 20 anni e più, è stato sperperato per “manifestazioni” ed “eventi” inutili, abbiamo, veramente, di che piangere.
Saro Di Paola, 01 settembre 2014
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Leggi anche:
Immagini di (stra)ordinario abbandono. Cos’è? (4) - Saro Di Paola - 23 agosto 2014 (https://www.qualecefalu.it/node/14055 )
Immagini di ordinario abbandono. Cos’è? (3) - Saro Di Paola - 19 agosto (https://www.qualecefalu.it/node/14026)
Immagini di ordinario abbandono. Cos’è? (2) - Saro Di Paola - 4 agosto 2014 (https://www.qualecefalu.it/node/13423)
Immagini di ordinario abbandono. Cos’è? - Saro Di Paola - 26 luglio 2014 (https://www.qualecefalu.it/node/13308)
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Commenti
Totò Testa -
Manutenzione, manutenzione!
La Metafisica della Qualità è una teoria la cui paternità si ascrive allo scrittore/filosofo Robert M. Pirsig (autore del celebre "Lo Zen e l'arte della manutenzione della motocicletta), che si interroga su cosa sia la realtà, che cosa sia buono, che cosa sia giusto, e arriva a sorprendenti conclusioni sull'esistenza e su ciò che è la vita, spesso facendo sintesi tra il pensiero occidentale e quello orientale, concentrandosi, in particolare, sul concetto di "valore" (secondo la matrice orientale dello Zen) coniugato al ruolo fondamentale della ragione e della logica nell'impresa di capire (che è come dire: attraversare il pensiero occidentale da Aristotele a Bertrand Russel, via S. Agostino, Galileo e Kant).
Perchè sto facendo tutta questa tirata intellettualistica (peraltro saccheggiata da Wikipedia) a proposito di un ammaloramento di intonaco plastico in un'edificio pubblico della nostra città?
Per farmi iscrivere d'ufficio nel Walalla dei tanti uomini e, soprattutto, donne, di superiore intelletto che animano il fervido, fecondo e ferace orizzonte culturale della nostra Città?
Magari!
Forse a tanto potrei ambire se solo ritenessi (e non ritengo) potesse albergare in me, sia pure in dose omeopatica, la materia di quella scintilla generatrice di cotanti fuochi sacri!
No, io vorrei solo parlare, come fa Saro Di Paola, di intonaci scrostati, canalette malfunzionanti, erbacce e "graste rotte" davanti al Teatro Comunale
E che ci azzecca questo con Pirsig?
Ci azzecca che, ad un certo punto, Pirsig afferma la superiorità dell’intelletto sulla società; il primo è generatore d’idee mentre la seconda, di norma, attua una sorta di “difesa immunitaria” contro le idee emergenti.
Ottimista, direi! Forse, quando così pensò, non aveva considerato che le difese immunitarie delle società attuali le hanno portate, non solo a contrastare le "idee emergenti", ma tutte le idee, agendo come un antibiotico ad ampio spettro.
Insomma: "A cu pigghiu, pigghiu!", e cercu di pigghiari a tutti!
E, a mio parere, la causa e gli effetti nefasti di un tale modo di pensare e (non) agire, risiede proprio nella commistione di deteriore pensiero orientale (o, meglio, levantino) con altrettanto deteriore pensiero occidentale che ti invoglia, anzi t'impone di tenerti "terra terra" per non esporti al vento che, sì è vero, gonfia le vele, ma, visto che le vele sono "arripizzate", te le può anche sconquassare, insieme agli alberi mal rabberciati che le sostengono.
E vai quindi, con gli "eventi" , via con le promesse di una nuova biblioteca affidate ad un grande sacerdote del Walalla della cultura, mentre quella, di incommensurabile valore che abbiamo ereditato da centocinquant'anni soffoca nel "pruvulazzo"
Però il Walalla, alla biblioteca Mandralisca, ci organizza le "visite guidate", che è come dire, scusate la volgarità, organizzare una "ciauriata" di pasta chi sardi o, scusate ancora, fare una ricognizione della sposa (o, per "par condicio" di genere, dello sposo) la prima notte di nozze.
Il fatto è che alle soluzioni ci puoi arrivare attraverso la logica o attraverso l'intuizione, ma mai mescolando le due cose e, meno che mai, se non sei attrezzato ne' per l'una ne per l'altra.
Io preferisco la logica e la logica mi dice che, se non sei capace di riparare un ammaloramento dell'intonaco, é inutile che provi a risolvere i problemi strutturali della città e, soprattutto, che cerchi di "innalzarne" l'orizzonte culturale!
Perchè, se ti presenti con gli edifici pubblici mortificati dall'incuria, con le macerie dell'area Miccichè, delle vecchie poste e degli alberghi incompiuti, non puoi lamentarti della gente che suca teste di gamberoni in mezzo alla strada e gira mezza nuda per il centro storico.
Perchè, quella gente, altro non fa che adattarsi all'ambiente che TU gli hai apparecchiato.
"L'arte della manutenzione" (della motocicletta in Pirsig, come della città e del territorio in Adriano Olivetti, Carlo Doglio e Pasquale Culotta, come delle reti da pesca in Nino Brocato) nasce dalla COLTIVAZIONE della MEMORIA che la società (di cui si parla sempre tanto) spesso trascura, ma di cui la CIVILTA' (di cui non si parla quasi mai) trae alimento e salute.
Ne consegue che, oggi, a Cefalù, fare manutenzione, sarebbe un atto rivoluzionario, quindi precluso all'attuale "establishment".
Angelo Sciortino -
Caro Totò...
...avrei voluto saper dire le stesse cose con la tua stessa "verve". Quindi, sottoscrivo e ti ringrazio.