Conversando con Magda Culotta, sindaco di Pollina

Ritratto di Angelo Sciortino

10 Agosto 2014, 13:20 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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Un paio di settimane fa mi sono ritrovato prima a Finale di Pollina e poi a Pollina stessa. Erano quasi dieci anni che non rivedevo quei luoghi, che invece un tempo visitavo quasi quotidianamente per ragioni di lavoro. Perciò, fu grande la mia meraviglia che proprio Finale, che ricordavo come una borgata senza storia, era stata trasformata in pochi anni in una località elegante, rispettosa di quel che possiede e con cantieri aperti, per renderla ancora più appetibile al turismo.

Le stesse impressioni me le ha regalate Pollina, dove, tra l'altro, esiste un teatro all'aperto, spesso frequentato da ottime compagnie teatrali.

Tutto ciò mi spinse a chiedere informazioni sia sul passato recente e sia sui programmi futuri. E chi avrebbe potuto meglio “illuminarmi”, se non il Sindaco?

Chiesi pertanto un appuntamento e proprio ieri c'è stato l'incontro e la lunga conversazione, che ne è seguita e che adesso cerco di sintetizzare, perché ritengo doveroso far conoscere gli argomenti trattati e come questi sono stati trattati dal Sindaco.

Ecco, lasciatemelo dire, il Sindaco è stato per me una sorpresa. Non perché fosse una giovane donna, bella e anche intelligente, ma perché mi è parsa come il sindaco, che vorrei in ogni paese d'Italia e che sicuramente sarebbe piaciuto a Tocqueville, quando affermava che nei comuni sta la forza dei popoli liberi, perché “una nazione può darsi libere istituzioni, ma senza il comune essa non possiederà lo spirito di libertà”. Una cosa, poi, voglio aggiungere: il Sindaco ha usato spesso il tempo al passato, segno che ha “fatto” e non deve fare proclami. Ecco, qui di seguito capirete dalle parole stesse di Magda Culotta, che è pure deputato nazionale del PD e membro delle commissioni Trasporti e Telecomunicazioni e delle Politiche comunitarie, quanto non sia esagerato il mio giudizio.

 

Sindaco, Le confesso che ho trovato qui a Finale e a Pollina tante cose, che mi hanno meravigliato positivamente. Le chiedo: com'è stato possibile realizzare tanto cambiamento in pochi anni?

 

Alcuni cambiamenti sono stati avviati dalle precedenti Amministrazioni.
Altri, però, si debbono a iniziative di questa Amministrazione. Fra di esse spicca l'apertura del “Museo della manna” e quella della Torre del Marchese a Finale.
Quel che a mio avviso è più importante è la strategia di valorizzazione scelta da questa Amministrazione, là dove già esiste un patrimonio da sfruttare, oppure per crearne di nuovi, che rendano Pollina e il suo territorio un esempio di sana politica turistica. Il nostro, infatti, è un Paese con un territorio troppo piccolo e i cittadini sarebbero costretti ad allontanarsene, come un tempo, per trovare lavoro e persino sostentamento. Il turismo rimane la sola attività in grado di portare ricchezza non solo a Pollina, ma anche nei Paesi del circondario.
Evidentemente lo sfruttamento per fini turistici non può né deve prescindere dal rispetto e dalla conservazione del territorio e della sua tradizione. È questo il motivo per cui ci siamo dati un programma che ri-valorizzi dei beni immobili, come il Palazzo Ventimiglia e lo stesso teatro Pietra Rosa – dove provvederemo presto all'abbattimento delle barriere architettoniche.
Questo, da solo, non basta a fare del nostro Paese una meta turistica. Abbiamo così progettato un accesso e una piattaforma a mare; abbiamo ottenuto un finanziamento per creare un piccolo museo all'interno della Torre del Maurolico; abbiamo provveduto a migliorare l'edilizia scolastica e ulteriori miglioramenti apporteremo con i recenti finanziamenti erogati dal Governo; abbiamo avviato i lavori per la messa in sicurezza della rupe San Pietro.
Non voglio elencare tutto, perché ritengo che queste cose siano già sufficienti per ritenersi soddisfatti. Devo precisare che non ci adagiamo sugli allori, però. Riteniamo, infatti, che tutto deve “fare sistema”, dev'essere, cioè, uno strumento perché ogni angolo di Pollina diventi una meta. E ciò può ottenersi se tale sarà per tutti i cittadini. Ecco perché abbiamo lanciato l'iniziativa “adotta un vicolo”. Essa abituerà i cittadini a partecipare a questo sforzo di fare di Pollina una meta ambita del turismo internazionale. Tutto ciò ci aiuterà sicuramente a fare di Pollina un “albergo diffuso”, sfruttando tanti immobili di proprietà comunale. Ma questo è un progetto ancora allo stato di desiderio fortemente sentito.

 

Mi piace chiederle che cosa fa la sua Amministrazione per la crescita culturale di Pollina.

 

Già questo inverno abbiamo lanciato l'iniziativa denominata “Identità culturale”. Essa ha avuto un buon successo e intendiamo rilanciarla ancora. Come diceva Danilo Dolci, si progetta non per la gente, ma con la gente. Riteniamo di aver ottenuto con questa iniziativa la partecipazione dei cittadini, che si sentono autori essi stessi del progetto. Com'è accaduto appunto con "Adotta un vicolo" da cui è nata l'iniziativa “Vivi vicoli”, nei quali si legge, si fa musica e quant'altro favorisce la partecipazione. Aggiungo che anche i giovani e i giovanissimi partecipano a queste rappresentazioni nei vicoli e lo fanno insieme a uomini molto anziani e da essi apprendono degli antichi mestieri e delle tradizioni del loro passato.

 

Adesso vorrei chiederle qualche notizia sulle sorti del Villaggio Valtur.

 

La chiusura del Villaggio è il nostro cruccio. C'è in questo momento un contenzioso tra Unicredit leasing e Invitalia per la proprietà della struttura. Questo contenzioso crediamo possa risolversi presto, perché sono pervenute numerose richieste d'acquisto. Credo che il vero problema sarà quello di controllare che la scelta ricada sull'offerta giusta. Questo è importante, perché una riapertura della struttura ridarebbe le centinaia di posti di lavoro, che la sua chiusura ha fatto sparire. La nostra Amministrazione ha vigilato, intervenendo sulla Banca, sul Ministero e su Invitalia. Con la stessa attenzione seguirà gli sviluppi delle trattative, perché per Pollina è importante che rinasca questo “villaggio”, non foss'altro perché esso sorge in uno dei promontori più belli della Sicilia.

 

Le sue risposte hanno chiarito tanto sul perché Pollina può sperare in un futuro migliore, essendo in buone mani. Vorrei soltanto un suo commento sull'attuale Governo regionale.

 

Personalmente ho creduto nel Governo Crocetta e l'ho appoggiato. Oggi non posso negare che esso “navighi a vista”. È un fatto grave e lo stesso PD s'è riunito per discutere sul da farsi. Certamente non si può non tenere conto che il Governo Crocetta sia un Governo maggiormente di sinistra, ma questo non basta per assolverlo. Se vuole essere ancora sostenuto, molte cose devono cambiare.

 

Qui finisce la conversazione con Magda Culotta. Essa è durata poco più di un'ora, ma ragioni di spazio mi hanno costretto a una sintesi impietosa, perché in quell'ora di conversazione sono stati toccati ancora altri argomenti, come la lotta per riappropriarsi della rete idrica, ma su di essi sorvolo e mi riservo di trattarli quando le future iniziative dell'Amministrazione di Pollina me ne offriranno l'occasione.

Commenti

Caro Angelo,

mentre a Pollina “il pastore” agisce per portare avanti il suo “gregge”, a Cefalù “il pastore” continua ad agitarsi, guardando sempre indietro e gridando “al Lupo, al Lupo!”