18 Luglio 2014, 10:29 - Saro Di Paola [suoi interventi e commenti] |
Che, contrariamente a quanto “ha desiderato precisare” il Sindaco Lapunzina, (https://www.qualecefalu.it/comment/2498#comment-2498) i festeggiamenti per la Santuzza di Palermo non avessero nesso alcuno con “la momentanea inattività del cantiere che sta realizzando la passerella nel pontile a T del porto”, lo avevo lasciato intuire nel mio commento, che ho fatto seguire alla precisazione del Sindaco.
Che, come nella stessa precisazione del Sindaco, il “materiale necessario per il completamento dei lavori” sia stato “consegnato il 16 luglio al termine della pausa determinata dalla concomitanza per i festeggiamenti della Patrona di Palermo, Santa Rosalia ”, lo do per certo.
A meno che, contrariamente a quanto è notorio, le sessanta donne non siano, ancora, riuscite a trascinare il carro trionfale della Santuzza sino a farlo arrivare dalla Cattedrale a Porta Felice
e, a meno che, al Foro Italico, i fuochi d’artificio non siano stati sparati, già, tutti.
Ad essere, invece, assolutamente certo, è che i lavori di realizzazione della passerella sulle banchine collassate del pontile a T sono fermi.
Ancora oggi, 18 luglio.
Sulle banchine collassate a muoversi sono, soltanto, gli utenti del porto.
Infatti, a seguito dell’ordinanza emessa, il 3 luglio, dal Sindaco Lapunzina, sono state tagliate le gabbie,
con le quali il Sindaco Guercio con altra ordinanza, già nella tarda primavera del 2010, aveva fatto delimitare le banchine collassate per interdirne l’accesso pedonale e carrabile.
Ciò, per ovvie ragioni di sicurezza e di pubblica incolumità legate alla precarietà statica delle banchine medesime.
Ragioni di sicurezza che, a giudicare da quanto, a partire dal 5 luglio, è accaduto al porto, parrebbe non abbiano, più, ragion d’essere.
Eppure le condizioni statiche delle travi precompresse delle banchine lasciano ritenere ben altro.
Dal punto di vista statico, sono, infatti, molto, ma molto, più precarie di quanto non lo fossero, il 12 marzo 2010, quando, per primo, ho allertato le Istituzioni e l'Opinione Pubblica sulla gravità delle condizioni di quelle banchine.
Eppure il crollo delle banchine avverrà senza ulteriore preavviso.
Al riguardo, a dirlo, non sono io.
A dirla tutta, è il crollo, che, lo scorso 7 luglio, ha interessato una campata del viadotto Petrulla sulla statale 626 Licata-Ravanusa, con travi portanti della stessa tipologia di quelle delle banchine collassate.
Un crollo, che, in quel viadotto, addirittura, non era stato, manco, preannunciato dal benché minimo cedimento della carreggiata.
Un crollo, che è stato istantaneo e che, ha provocato il ferimento di, almeno, 6 persone e danni materiali ad alcuni autoveicoli in transito.
E se dovesse accadere, pure, alle banchine del nostro porto?
E se dovesse scapparci il danno a persone?
Eppure, ahimè, sono certo che, anche, per questa “faccenda” amministrativa, che non qualifico, il Sindaco penserà che io ce l’abbia con Lui.
“Inspiegabilmente”, come mi ha detto l’ultima volta, che, per puro caso, ci siamo incontrati.
Saro Di Paola, 18 luglio 2014
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Commenti
Gianfranco D'Anna -
Amministrazione e incoscienti Dio l'aiuta!
Un noto proverbio dice: 'mbriachi e picciriddi, Dio l'aiuta!
In questo caso io direi: Amministrazione e incoscienti, Dio l'aiuta!... almeno è quello che mi auguro... per gli "incoscienti" che transitano su quelle travi.