16 Luglio 2014, 23:29 - Daniele Tumminello [suoi interventi e commenti] |
Intendiamo rassicurare quanti in questi giorni, ironicamente, hanno avanzato ipotesi circa la “morte” del PD cefaludese, ricordando, qualora ce ne fosse il bisogno, che non è la mancanza di una sede di rappresentanza ufficiale, cosa peraltro comune a tutti i soggetti politici della città, che determina l’assenza di un partito.
Il mantenimento di una sede comporta oneri di carattere economico che noi politici di provincia, che viviamo del nostro lavoro e non certo di prebende o vitalizi, non siamo nelle condizioni di poter assicurare con la dovuta assiduità. Ciò nondimeno sarà nostra cura trovare al più presto un nuovo locale di rappresentanza, di cui daremo notizia alla città.
Così come non è motivo di “scomparsa” l’aver preferito utilizzare il tempo a disposizione per portare avanti l’azione politica e sostenere il percorso amministrativo con contributi concreti e proposte fattive, piuttosto che dare credibilità a quotidiane provocazioni, le cui ultime frontiere sono quelle dell’informazione fantasy, che poco hanno a che fare con la serietà del giornalismo.
Elementari nozioni di psicologia ci inducono a consigliare a chi continua a rimanere nell’ambiguità di trovare il coraggio di scendere direttamente nell’agone politico, piuttosto che continuare a coltivare ostilità personale e la malcelata ambizione di potere. Tutto ciò eviterebbe ai desideri più ricorrenti di diventare ossessioni e vere e proprie nevrosi.
Daniele Tumminello
Segretario del Circolo PD di Cefalù
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Commenti
Saro Di Paola -
La provocazione della verità
Caro Daniele,
per quanto, calendario alla mano, sia stato io il primo ad "ironizzare" sulla "morte" del PD cefaludese, o, più precisamente, a chiedermi se fosse "morto", mi permetto di ricordarti che la risposta, certamente personale, me la ero già data:
Il PD di Cefalù non è "morto" ha, soltanto, cambiato sede, è passato dall'opposizione responsabile all'amministrazione attiva.
Hai ragione, la mia risposta è stata una provocazione.
La più ovvia: LA PROVOCAZIONE DELLA VERITA'.
Quella verità che non ha alcun nesso con la chiusura della "sede di rappresentanza".
Se aggiungessi una sola parola sulla "informazione fantasy" e su tutto il resto, mancherei di rispetto alla tua ed alla mia intelligenza.
Con la stima e l'affetto di sempre
Rosario Fertitta -
Una reazione di tale portata lascia, quantomeno, perplessi!
Che una semplice vignetta scateni una reazione di tale portata lascia, quantomeno, perplessi! perplessità, ancora maggiore, derivante sopratutto dall'ennesimo "invito" a scendere in politica rivolto al giornalista. Ergo, quando si esprime, anche umoristicamente, una posizione contraria a quella del regime di turno bisogna necessariamente scendere in politica! Uno strano modo di indignarsi .....
Angelo Sciortino -
Purtroppo c'è ancora!
Caro Daniele, personalmente non disperavo della sopravvivenza del PD. Mi preoccupava, però, che esso scambiasse per "contributi concreti e proposte fattive" la sua attività, trascurando quelle che tu chiami "quotidiane provocazioni, le cui ultime frontiere sono quelle dell'informazione fantasy".
Visto che tu fai queste affermazioni, seguendo una logica apodittica, e le concludi richiamandoti a malintesi "elementari nozioni di psicologia", che ti "inducono a consigliare...di scendere direttamente nell'agone politico" per uscire "dall'ambiguità", continuo a non disperare della sopravvivenza del PD, ma mi chiedo: come fa a sopravvivere, sorretto da simili argomentazioni?
Totò Testa -
Il mio professore di lettere
Il mio professore di lettere al Liceo Meli (nome: Vincenzo, cognome: Cannata, "MITICO" l'aggettivo che tra noi allievi - senza tanta fantasia - gli attribuimmo), non era proprio portato per le inplicazioni burocratiche del suo ruolo.
Perciò, ogni qualvolta si trovava a coprire la "prima ora", cercava di schivare l'incombenza di procedere alla giustificazione delle assenze, sostenendo che poi, in ogni caso, i problemi non risiedevano nelle assenze da giustificare, ma nelle numerose presenze ingiustificate ed ingiustificabili che doveva sopportare nella classe.
Ecco, io la metterei cosi: Il PD di Cefalù non è morto, ma è seriamente minato nella sua già cagionevole salute e nelle sue aspettative di sopravvivenza da un'alta percentuale di presenze ingiustificate.
Ciò spiega, anche, il ben più alto numero di giustificatissime assenze!
PS: Elementari nozioni di buona creanza ci inducono a glissare sulle volgari allusioni!