10 Luglio 2014, 08:40 - Saro Di Paola [suoi interventi e commenti] |
I lavori di costruzione della passerella sulle banchine collassate del porto procedono molto alacremente.
Già, ieri 9 luglio, le strutture reticolari della passerella erano, quasi, ultimate.
Ad osservare le travature reticolari ho riavvertito, più profonda, la stessa sensazione, che avevo avvertito alla prima lettura della delibera n°161 dell’ 1/07/2014, con la quale la Giunta municipale ha accettato la liberalità dell’ing. Pietro Di Vita e dell’ordinanza n° 63 del 03/07/2014, con la quale il Sindaco ha “ORDINATO” alla Imgediv srl la “effettuazione dei lavori di realizzazione del passaggio pedonale provvisorio da realizzare quale atto di liberalità”.
Ciò, in assenza di tutti gli adempimenti e di tutti i pareri previsti dalle leggi vigenti per realizzare una qualsiasi opera su proprietà demaniale ed in territorio sottoposto ai vincoli paesistici e sismici.
La sensazione, cioè, che Lapunzina, quasi accecato dalla donazione del benefattore, non “abbia guardato in bocca al cavallo che gli è stato donato”.
Come avrebbe potuto, anzi, dovuto guardare.
Soltanto se fosse stato meno frettoloso di quanto è stato.
Soltanto se fosse stato più cauto nel valutare, cito testualmente, “i caratteri e gli estremi dell’urgenza, della indifferibilità, della contingibilità e dell’interesse pubblico nonché la proporzione fra l’ordine che si intende impartire ed il pericolo cui fare fronte cioè la soluzione dei pericoli che minacciano l’incolumità pubblica nel caso in cui l’attuale by-pass utilizzato dovesse essere interessato dal crollo delle campate ammalorate”, (ahinoi sic!).
Soltanto se avesse “considerato” che la liberalità del benefattore se “esonera l’Amministrazione da qualunque onere economico” non può “esonerarla da qualunque onere tecnico”, come si legge nella delibera n° 63.
Ciò, in particolare, nel caso in ispecie, nel quale gli aspetti tecnici, dai quali discendono gli “oneri tecnici”, altro non sarebbero stati, e non sono, se non la bocca del cavallo donato o “dentes equi caballi donati”, cui, come ho detto prima, il Sindaco, Ufficiale di governo, avrebbe avuto il dovere di guardare.
Quegli aspetti tecnici dell’opera, che, a lavori ultimati saranno i soli a rivelare di che cavallo si sarà trattato.
A rivelare, cioè, se le passerelle come progettate e realizzate “risolveranno le problematiche legate alla salvaguardia della pubblica incolumità e alla inaccessibilità delle banchine del porto di Presidiana poste a valle (ahinoi sic!) dei due tratti di pontile a T le cui campate sono collassate, al momento by-passate dai pontili galleggianti da manutensire nell’immediato e dismettere, comunque, entro il 31/10/2014”, come si legge nell’ordinanza sindacale.
Al riguardo, personalmente, ho i dubbi, per i quali ho concluso il mio primo post (https://www.qualecefalu.it/node/12998) con una domanda: “i pontili galleggianti hanno le ore contate?”
Dubbi, che mi hanno ingenerato, e mi ingenerano, le foto che seguono e che estrinseco in altre due domande:
perché la passerella è stata realizzata così?
cioè, con tre travature reticolari “schiacciate”, alla cui resistenza statica, come pare, non collaboreranno le ulteriori parti che dovranno essere sovramesse alle due laterali per fungere da ringhiera ?
E non è stata, invece, realizzata così?
cioè, con due sole travature reticolari come quelle, attraverso le quali, da quasi dieci anni, i diportisti accedono ai pontili privati “MOLO SUD” e “L’ORMEGGIO” e, che, per una maggiore resistenza e una minore flessibilità, sfruttano le parti al di sopra della quota del camminamento, che fungono da ringhiere?
Ho esternato i miei dubbi non per criticare la soluzione adottata dal collega ing. Di Vita, ma, per dare il mio contributo tecnico alla migliore riuscita dell’opera.
Ovviamente, qualora, esternandoli, dovessi essere riuscito a suscitarli in chi di competenza.
Si sarebbe, ancora, in tempo per fugarli.
Ve ne sarebbe, anche, il modo.
Saro Di Paola, 10 luglio 2014
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Commenti
Angelo Sciortino -
L'esperto
Per ricavare informazioni sul cavallo, guardandogli in bocca, bisogna essere esperti, altrimenti sarà inutile.