ACQUA: “La città è prigioniera dell’impianto di potabilizzazione” ?

“La città è prigioniera di un impianto di potabilizzazione i cui costi sono a carico del gestore che in questo momento risulta essere Ato 1 Palermo”.
Così, ieri l'altro, il Sindaco Lapunzina in uno dei suoi reiterati commenti (https://www.facebook.com/#!/groups/sarolapunzina.sindaco/permalink/640324499384688/)
al comunicato, del quale ho scritto ieri (https://www.qualecefalu.it/node/11319) e nel quale Egli aveva mistificato, ancora una volta, la verità, travisando il significato della “nuova nota” del Commissario Tucci a “Sorgenti Presidiana”.

Con tale commento il Sindaco ha insistito nella mistificazione della verità alla quale ha ispirato la sua “informazione” sull’emergenza idrica, che Cefalù sta subendo.
Il Sindaco ha insistito nella mistificazione perché, non è affatto vero che i costi dell’impianto di potabilizzazione “sono a carico del gestore che in questo momento risulta essere Ato 1 Palermo”.
I costi del servizio di potabilizzazione sono a carico del Comune come lo sono stati prima del  5 febbraio del 2014 e come lo saranno dopo il 30 giugno p.v..
Non sono io a dirlo.
A dirlo è il Commissario Tucci, che lo ha ricordato, e lo ricorda, al Sindaco e a Sorgenti Presidiana, con quel passaggio
“fermo restando il rapporto contrattuale intercorrente tra il Comune di Cefalù e Sorgenti Presidiana”,
che ha inserito in tutte le sue note e che, diversamente, non avrebbe avuto, e non avrebbe, senso alcuno.

Il Commissario si è assunto “gli oneri derivanti dal servizio reso da Sorgenti Presidiana” per il periodo dal 5 febbraio al 30 giugno 2014, solo e soltanto, per ottemperare al provvedimento, con il quale il Prefetto di Palermo, per quello stesso periodo di tempo, gli ha ORDINATO “di adottare ogni iniziativa ritenuta idonea ed opportuna per impedire l’interruzione del servizio idrico integrato nel territorio dei 52 Comuni della Provincia di Palermo, già gestito da APS in fallimento, nelle more che siano perfezionate le forme procedurali più adeguate per assicurare lo svolgimento del servizio in argomento”. 
Ma non solo.
Il Sindaco, nella mistificazione della verità, si è, addirittura, superato, esordendo, come ha esordito, in quello stesso commento :
“La città è prigioniera del potabilizzatore”.

No, Signor Sindaco!

La Città non è prigioniera del potabilizzatore!

A smentire la Sua affermazione è la nota con la quale “Sorgenti Presidiana”, ieri 9 giugno,  ha risposto alla DISPOSIZIONE del  Commissario Tucci.

Tale nota di “Sorgenti Presidiana” è riprova, la più patente, l’ultima, del senso di responsabilità, del senso civico e del rispetto, che il gestore del potabilizzatore ha avuto, e continua ad avere, per Cefalù.
Nonostante tutto!
Nonostante Lei!
Eppure, Lei Signor Sindaco, nei Suoi commenti, non ha ritenuto di fare cenno alcuno a quella nota.
Almeno sin’ora.
Eppure, un cenno, anche minimo, sarebbe servito alla causa della Verità.
Eppure, forse, ci sarebbe voluto un comunicato , per fugare l’allarme,  per rasserenare la Città.
Magari per dire grazie a "Sorgenti Presidiana".

No, Signor Sindaco!
La Città non è prigioniera del potabilizzatore!
La Città è in balia della Sua “agitazione”!

Quella “agitazione” che, quanto leggiamo nei suoi commenti di ieri l’altro e di ieri, ci fa ritenere La abbia indotta ad assumere, Lei stesso, la direzione delle operazioni di gestione del servizio idrico e della rete, con l’adozione di scelte, che richiedono una competenza tecnico-idraulica che Lei non ha.
Che Lei non può avere.

Operazioni di gestione, le Sue, che, giocoforza, non possono che essere improvvisate.
Con manovre finalizzate ad alimentare i tratti di condotta in sofferenza mediante chiusure ed aperture di saracinesche, che, se fatte avventatamente, per  i colpi d’ariete e la formazione di bolle d’aria che provocano possono avere, come hanno, effetti devastanti per la tenuta delle condotte.
Al riguardo niente è più eloquente del repentino aumento delle perdite dovute a scoppi di tubazioni e di componenti idrauliche della rete.
Una “ventina” quelle di cui Lei ha scritto nel commento delle 16,13 di ieri l’altro, “la grossa perdita in contrada Fiume Carbone”, di cui leggiamo in altro suo commento delle 20,30 circa di ieri e segnalata dal consigliere Tumminello, nonché le altre documentate fotograficamente dal Consigliere Patrizia Messina e da altri cittadini di Cefalù.
Sono, tutte o quasi, perdite anomale che si sono verificate in tratti della rete idrica relativamente nuovi e che, perciò, non possono essere provocate dalla fatiscenza delle condutture.

NO, Signor Sindaco, NO!
La Sua “agitazione” non serve!
Ci vuole ben altro!
Anche per risolvere l’emergenza idrica.

Saro Di Paola, 10 giugno 2014

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