25 Luglio 2012, 21:02 - Gianfranco D'Anna [suoi interventi e commenti] |
Pino Lo Presti nell’intervento “Piccole, ordinarie, indecenze varie” del 18 luglio u.s. chiede: «Ma non si era parlato di un progetto di regolamentazione di tali supporti pubblicitari, predisposti secondo precisi parametri dimensionali ed estetici, nonché organizzati in appositi spazi modulari?»
Probabilmente Pino ricorda un incontro pubblico, avvenuto qualche mese addietro, nell’ambito del quale ho avuto soltanto modo di accennare a questa idea progettuale che adesso voglio presentare dalle pagine di Quale Cefalù.
Premessa
Elementi quali insegne, cartelli pubblicitari, targhe, etc., genericamente definiti di “arredo urbano”, installati su spazi pubblici o visibili dalla pubblica via, sono spesso considerati di minore importanza rispetto alle opere architettoniche.
L'insieme di tali oggetti e delle attrezzature correlati allo svolgimento delle attività urbane, invece, concorre a definire il decoro della città, e spesso si connotano, in positivo o in negativo, come l’espressione più immediata e appariscente della sua immagine.
Per questo motivo la collocazione e l’esposizione di tali oggetti a corredo di spazi pubblici deve concorrere a qualificare e caratterizzare l’ambiente urbano, cercando di evitare situazioni di disordine visivo.
La loro organizzazione, quindi, dovrà sempre considerare il contesto urbano di riferimento e le caratteristiche architettoniche delle facciate in cui si andranno ad inserire, adottando come principio di base il conseguimento dell’unitarietà e omogeneità degli elementi, e il decoro complessivo dei luoghi.
Come disposto dall’art. 4 del T.U delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di edilizia (D.P.R. 380/2001) le norme che disciplinano questo tipo di installazioni “minori” devono essere parte integrante del Regolamento Edilizio comunale, che deve “contenere la disciplina delle modalità costruttive, con particolare riguardo al rispetto delle normative tecnico-estetiche”.
Il Regolamento Edile del Comune di Cefalù, approvato nell’anno 1981 e successivamente modificato ed integrato nel 2012, contiene un unico articolo che si occupa di arredo urbano e specificatamente di cartelli pubblicitari e targhe o, come in esso definiti, di “emblemi commerciali”, ed è l’art. 25, peraltro molto generico:
Art. 25 - Arredo urbano
L’esposizione anche provvisoria al pubblico di mostre, vetrine, bacheche, insegne, emblemi commerciali e professionali, iscrizioni, pitture, fotografie, cartelloni pubblicitari etc., è subordinata in tutto il territorio a concessione da parte del Sindaco.
Gli interessati dovranno farne domanda presentando un disegno firmato da cui risulti definita l’opera che si vuole realizzare, con la precisazione, anche attraverso opportuni dettagli, dei materiali e colori da impiegare, nonché di ogni particolare costruttivo.
Dovrà inoltre essere dimostrato, attraverso schizzi prospettici o fotomontaggi, l’inserimento dell’opera nell’ambiente architettonico e paesaggistico.
E’ tassativamente vietata ogni opera o iscrizione che nuoccia al decoro dell’ambiente, turbi l’estetica, alteri elementi architettonici o paesaggistici, o il diritto di veduta del vicino. […]
L’idea
L’idea è quella di porre rimedio al “caos” che regna soprattutto nel centro storico e, in particolare, lungo Corso Ruggiero e Via Vittorio Emanuele agli angoli con le vie ad esse perpendicolari.
E’ qui che, infatti, ogni attività commerciale presente nella corrispondente strada posiziona i propri pannelli pubblicitari.
Angolo nord Corso Ruggiero - Via N, Botta | Angolo sud Corso Ruggiero - Via N, Botta |
Angolo Corso Ruggiero - Via Gioieni | Angolo Corso Ruggiero - Via Madonna degli Angeli |
Angolo nord Corso Ruggiero - Via 25 Novembre 1856 | Angolo sud Corso Ruggiero - Via 25 Novembre 1856 |
Angolo Corso Ruggiero - Via Veterani | Angolo Via Vittorio Emanuele - Via Mandralisca |
La mancanza di omogeneità nelle dimensioni e nei materiali, l’improvvisazione e precarietà di alcuni di questi elementi pubblicitari e, talvolta, la mancanza di rispetto per i luoghi ed i prospetti degli edifici sono certamente una componente di quel degrado di cui soffre il nostro centro storico.
La soluzione proposta
La soluzione che propongo è quella di realizzare degli elementi pubblicitari modulari che il Comune dovrebbe consegnare, dietro pagamento di un contributo, ad ogni attività commerciale che intende pubblicizzare la propria presenza in una determinata via del centro storico.
Si tratta, ovviamente, semplicemente di un esempio.
Questi elementi verrebbero collocati, l’uno sull’altro, direttamente dall’Amministrazione in precisi punti del tessuto urbano secondo un progetto d’insieme.
Progettazione e realizzazione
Per l’ideazione e progettazione di questi elementi d’arredo, infatti, l’Amministrazione potrebbe bandire un concorso-progetto rivolto agli alunni dell’Indirizzo “Architettura e Ambiente” del Liceo Artistico “Diego Bianca Amato” di Cefalù.
Per la realizzazione del prototipo ci si potrebbe avvalere del Laboratorio di Ebanisteria dell’Indirizzo “Architettura e Ambiente” e dei Laboratori delle Sezioni “Design dei Metalli” sempre dello stesso Liceo.
Infine, per la produzione in serie, l’Amministrazione potrebbe eventualmente procedere con un bando ad evidenza pubblica.
Mi auguro che l’Amministrazione comunale, qualora la ritenga valida, possa fare propria questa idea e si impegni con competenza a portarla avanti.
Sarebbe un'importante svolta!
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Commenti
Pino Lo Presti -
Ciò che rende bello
Ciò che rende bello un Centro storico, come una qualunque opera dell'uomo, è la coerenza del linguaggio. Un Centro storico è come un discorso con una unitarietà di senso; ogni parola (particolare elemento architettonico) trae la sua "giustificazione" dalla sua corrispondenza, nella forma e nel senso, al discorso cui appartiene.
Angelo Sciortino -
Vorrei che accadesse!
Lo vorrei, perché tornasse un po' d'ordine e per le stesse ragioni espresse da Pino Lo Presti.
Giuseppe Rinaldi -
una bella idea!!!!!
Salvatore Culotta -
Sono d'accordo sul fatto che
Sono d'accordo sul fatto che occorra mettere un freno e che si operi all'interno di un progetto globale, ma trovo una grande difficoltà non nel "come" ma nel "dove" collocare i contenitori delle varie pubblicità. Sopratutto guardando proprio le foto dell'articolo direi che quasi nessuna "cantoniera", per la sua conformazione, per i materiali, potrebbe sopportare alcun elemento sovrapposto, di qualsiasi forma, dimensione e materiale, e le dimensioni non potrebbero certo essere tanto piccole. nel migliore dei casi dovrebbero essere collocati a diversi metri di distanza dalle "cantoniere" stesse risultando così molto meno visibili e venendo quindi meno alla loro ragion d'essere. Guardando, ad esempio, l'angolo tra il Corso e via Botta mi sembra ovvio che lì non può starci nessun elemento, di nessun tipo: non c'è spazio. E se si dice che li non sarà posto alcun cartello pubblicitario è ovvio che verranno ingiustamente penalizzati gli esercizi commerciali di via Botta. Il problema mi sembra spinoso e, forse, sarebbe utile dare un'occhiata intorno per vedere come l'identico problema sia stato risolto in altri centri storici.
Saro Di Paola -
Attualmente è giungla
La scelta è "delicata".
Indubbiamente!
Una regola la si deve trovare.
Comunque!
Attualmente è giungla!
Dalla idea-proposta di Gianfranco si può partire.
Per ottimizzarla.
Nel disegno e nella tipologia.
Il punto e le modalità di collocazione possono variare in funzione delle peculiarità della cantoniera.
Salvatore Culotta -
Una proposta di progetto,
Una proposta di progetto, necessaria e direi urgente, dovrebbe venire dopo un puntuale rilievo dello stato di fatto, cosa ampiamente fattibile data l'attuale presenza di tanti volenterosi.