14 Maggio 2014, 09:15 - Federconsumator... [suoi interventi e commenti] |
Desidererei qui riportare due notizie (molto differenti tra di loro!) che sono passate un po’ sotto silenzio da parte degli organi di stampa locali e che invece, secondo me, dovrebbero trovare una maggiore risonanza:
La prima notizia è, che dopo avere ricevuto per la prima volta, l’assegnazione in ambito nazionale di due “Bollini Rosa”, il San Raffaele-Giglio di Cefalù, si è classificato III in ambito regionale nell’Olimpo dei big di radiologia e, gli unici centri pubblici a distinguersi sono stati il presidio nuovo dell’ospedale Garibaldi di Catania (1°), con due milioni e 830mila euro di esami fatti a favore dei pazienti esterni; Villa Sofia (2°) a Palermo, con due milioni e 650mila euro e il San Raffaele-Giglio (3°) di Cefalù, una sperimentazione pubblico-privato che l’anno scorso ha incassato due milioni e 136mila euro.
Ma se come è giusto, dobbiamo evidenziare le cose che vanno bene, dobbiamo altresì chiederci del perché le liste d’attesa rimangono una giungla?
A seguito di una richiesta di incontro fatta all’allora Commissario straordinario Dott. Nené Mangiacavallo ed effettuata giorno 10 dicembre del 2013, abbiamo avuto modo di affrontare le non poche problematiche che incontrano gli utenti/pazienti giornalmente con il nostro nosocomio.
Poiché non è stato possibile verificare quanto concordato con l’ex Commissario, vorrei rivolgere un invito, se possibile, al nuovo Direttore Generale Dott. Vittorio Virgilio e al neo Commissario straordinario Dott. Giuseppe Ferrara, ad avere un incontro (i miei recapiti, sono sotto evidenziati).
E passiamo alla seconda notizia (che mi preme in particolar modo!).
La Corte di Appello di Palermo ha restituito la gestione del SII ai comuni di Termini Imerese, di Cinisi, Castronovo di Sicilia, Villafrati, Terrasini, Mezzojuso, Trappeto, Campofiorito, Vicari e Pollina.
Questi i commenti dei sindaci di Termini e di Pollina tratti da due articoli:
Gli impianti idrici tornano al Comune di Termini Imerese - Totò Burrafato - 12 mggio 2014
(tratto da: http://www.totoburrafato.it/gli-impianti-idrici-tornano-al-comune-di-termini-imerese/)
«Dopo anni di convinto impegno – ha dichiarato il sindaco Totò Burrafato subito dopo il deposito dell’ordinanza - contiamo un primo traguardo: finalmente un’ordinanza della corte di Appello di Palermo di fatto, avvia la restituzione del servizio idrico al Comune di Termini Imerese. La scelta maldestra – ha precisato il sindaco - consumata in prossimità delle elezioni amministrative del giugno 2009 di affidare le reti idriche ai privati può e deve essere ribaltata completamente garantendo la gestione pubblica dell’acqua».
La Corte di Appello di Palermo ha emesso nei giorni scorsi un’ordinanza che ha disposto la restituzione degli impianti, delle reti di distribuzione e dei beni funzionali alla gestione del servizio idrico fognario, al Comune di Termini Imerese e ai Comuni di Cinisi, Castronovo di Sicilia, Villafrati, Terrasini, Mezzojuso, Trappeto, Campofiorito, Vicari e Pollina.
I comuni avevano insieme, fatto ricorso contro la precedente ordinanza del gennaio 2014, con la quale il Tribunale di Palermo aveva ordinato ai Curatori Fallimentari di non restituire gli impianti e le reti idriche. Esisteva infatti un accordo tra la Regione, l’Ato idrico e l’Anci che obbligava l’Ato a riacquisire le reti idriche e fognarie, nonché gli impianti di depurazione fino ad allora gestiti da APS.
In seguito però l’ATO ha pubblicato un avviso per individuare soggetti interessati alla gestione del servizio, da qui la decisione della Corte di Appello di restituire le reti e i beni funzionali alla gestione del servizio idrico e fognario ai Comuni. Tale decisione è dovuta sia al fatto che con la consegna all’Ato il servizio sarebbe rimasto senza alcuna gestione per un tempo indeterminato (fino all’assegnazione a un altro soggetto), sia perché in realtà i Comuni sono gli effettivi proprietari degli impianti e la Aps, che negli ultimi anni ha gestito il servizio, nel 2013 è stata dichiarata in fallimento.
Pertanto, gli impianti e le reti idriche e fognarie devono essere restituite ai Comuni. In seguito gli stessi possono essere assegnati ad altri soggetti per la gestione.
È ormai storia che dal giugno 2009 “grazie” all’incauta mossa della precedente Amministrazione comunale il servizio idrico integrato di Termini Imerese era stato consegnato ad Acque Potabili Siciliane (APS). Una gestione privatistica che, non solo, non ha portato alcuna ottimizzazione nella gestione del servizio idrico, ma ha prodotto d’altro canto, un aumento inaudito delle tariffe per i cittadini. Da quando, inoltre con decreto 159/2013, è stato dichiarato il fallimento delle Acque Potabili Siciliane da parte del Tribunale di Palermo, i disagi per la comunità cittadina si sono ulteriormente aggravati. Da quel momento l’erogazione idrica è stata, a dir poco, discontinua ed oggi il sindaco di Termini Imerese Totò Burrafato, dopo aver chiesto il pronto ripristino della regolare erogazione idrica ed aver ottenuto degli interventi parziali a causa delle scarse risorse finanziarie di cui dispone l'Ato idrico di Palermo, ha deciso di dire basta e di intervenire direttamente salvo poi - a consuntivo - provvedere alle opportune compensazioni.
«Abbiamo atteso responsabilmente adeguate assicurazioni che, certo non per colpa del Commissario straordinario della Provincia di Palermo, non hanno portato alla risoluzione definitiva delle criticità segnalate – ha precisato Burrafato. Conseguentemente, l’Amministrazione Comunale ha intrapreso questa iniziativa straordinaria e non più differibile a tutela della regolare erogazione idrica cittadina».
Acqua pubblica, la Corte d’appello da’ ragione al Comune di Pollina - LinkSicilia - 13 maggio 2014
(tratto da: http://www.linksicilia.it/2014/05/acqua-pubblica-la-corte-dappello-da-ragione-al-comune-di-pollina/)
La sentenza del 4 aprile, ma resa nota pochi giorni fa, rappresenta una pietra miliare per la ripubblicizzazione dell'acqua nella provincia di Palermo, costituendo un importante precedente per il ritorno alla gestione comunale del servizio idrico integrato.
La Corte di Appello dà ragione al Comune di Pollina e ordina la restituzione degli impianti, reti di distribuzione e beni funzioni alla gestione del servizio idrico e fognario."
E' un risultato - esordisce il Sindaco Magda Culotta, deputata PD - che è frutto di una lunga battaglia di civiltà condotta da cittadini e istituzioni. Abbiamo sempre creduto che un bene come l'acqua, ed il servizio ad esso collegato, non potesse essere merce di mercato".
La sentenza deriva dall'opposizione dinnanzi alla Corte di Appello fatta da alcuni comuni del palermitano, tra cui Pollina, contro l'ordinanza emessa il 31/01/14 dal Tribunale di Palermo, con la quale - su richiesta dei Curatori Fallimentari di APS - veniva disposto di non dare luogo alla restituzione frazionata degli impianti e delle rete idriche. La sentenza sottolinea che "la mancata restituzione non appare giustificata ed è stata fonte di danni per i comuni, in considerazione che gli stessi hanno comunque dovuto provvedere a proprie spese per consentire l'erogazione dell'acqua" e che l'ATO non ha nè il personale nè le competenze per gestire il servizio.
"Chiederemo - conclude la giovane deputata - che sia innescato immediatamente il processo per la restituzione delle reti pubbliche ai comuni in maniera da poter mettere nelle condizioni gli Enti Locali di operare nell'interesse dei cittadini.
E voglio chiudere, riportando un articolo pubblicato da Dario Barà il 02 Maggio 2014 su Esperonews su come sia stata affrontata un’emergenza idrica di un comune a noi molto vicino:
Nuova emergenza idrica a Campofelice di Roccella
(tratto da: http://www.esperonews.it/news/c/campofelice-di-roccella/1404-nuova-emergenza-idrica-a-campofelice-di-roccella.html)
Da qualche giorno per una serie di guasti alla rete idrica, i cittadini di Campofelice di Roccella non vengono approvvigionati di acqua potabile. Gli operatori stanno lavorando per l'individuazione e la riparazione delle perdite.
Da stamattina, su richiesta dell'amministrazione comunale, gli operatori della ONVGI (Organizzazione Nazionale Volontari Giubbe d'Italia) di Campofelice di Roccella sono stati attivati dalla centrale operativa di Protezione civile della provincia regionale di Palermo per creare alcuni punti di approvvigionamento di acqua potabile con l'utilizzo di autocisterne. La situazione in alcune case e condomini inizia ad essere critica e il prolungarsi della mancanza dell'acqua nei rubinetti delle abitazioni potrebbe portare a una nuova emergenza come quella dello scorso settembre quando alcune zone del paese restarono senza acqua per settimana con tutti i disagi del caso. Anche in quell'occasione gli operatori delle Giubbe d'Italia di Campofelice intervennero per ridurre al minimo i disagi della popolazione. L'amministrazione comunale è costantemente informata sulla situazione.
Una postazione per l'approvvigionamento di acqua potabile è stato disposto in viale delle nazioni di fronte Puccio Gomme. 22 operatori stanno lavorando sull'intero territorio con 2 cisterne di acqua potabile. La protezione civile ha iniziato un servizio di approvvigionamento a domicilio dando priorità alle famiglie con anziani e disabili.
In alcune zone del paese la situazione sta tornando lentamente alla normalità. Il servizio della protezione civile si svolge dunque in due modi: attraverso l'erogazione al pubblico con una autobotte in viale delle Nazioni e con interventi nei condomini e nelle case.
Per qualunque necessità la popolazione può rivolgersi al numero 3459664051.
Ai miei concittadini: si affronta come ha fatto il comune di Campofelice un’emergenza idrica?
Ringraziando per l’ospitalità, cordiali saluti.
Il Presidente di Federconsumatori Cefalù
Giovanni Brocato
Federconsumatori Cefalù
Piazza Bellipanni, 32 (III Piano)
90015 Cefalù (PA)
Fax: 0921423614
Cell: 3771608748
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Commenti
Saro Di Paola -
Lapunzina e la "Sua" maggioranza .......
A Cefalù il RITORNO ALLA GESTIONE COMUNALE DEL SERVIZIO IDRICO INTEGRATO sarebbe stato, e sarebbe, più INDISPENSABILE di quanto non lo fosse, e non lo sia, per gli altri Comuni.
Ciò, oltre che per i disservizi registrati in misura, certamente, non inferiore a quelli degli altri Comuni (https://www.qualecefalu.it/node/10773), sopratutto, per la presenza del POTABILIZZATORE.
Quell'impianto, che, per essere stato realizzato da un privato in projet financing, IMPONE la "TRIANGOLAZIONE" DELLE FATTURE DEL SERVIZIO DI POTABILIZZAZIONE con qualsiasi altro Gestore del S.I.I. che sia diverso dal Comune.
Solo che il Sindaco Lapunzina e la "Sua" maggioranza, CON OSTINAZIONE, seguono altre vie arrivando, persino, a MENARE VANTO di aver fatto recepire dal Legislatore regionale, quello che era stato "un auspicio" CONTRA LEGEM formulato in un ordine del giorno votato in Consiglio comunale.
Eppure, così si legge, testualmente, nel programma elettorale con il quale Rosario Lapunzina si è presentato agli elettori nelle ultime amministrative :
"Promuovere il ritorno alla gestione comunale dei servizi essenziali, in primo luogo, l’acqua"!
Angelo Sciortino -
Nessuna meraviglia!
Basta riascoltare le parole del Sindaco, rileggere i suoi comunicati e le prese di posizione dei consiglieri comunali di maggioranza e si scoprirebbe come l'attuale disastro sia stato preparato con caparbia supponenza.