Morte e vita di un ulivo

Ritratto di Salvatore Culotta

17 Marzo 2014, 09:02 - Salvatore Culotta   [suoi interventi e commenti]

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Pensavo in un primo momento di aggiungere  soltanto altre foto come commento all’intervento di Pippo Maggiore su Roberto Giacchino,  ma poi testo e immagini - che andavo scegliendo -  riunendosi hanno formato qualcosa di più di un commento. Quel che volevo sostanzialmente sottolineare è che lo scultore Giacchino , la sua testa e le sue mani, sono un completamento  di un’opera che nasce altrove, dalla terra. Lo si potrebbe definire una levatrice. Dovrebbe essere ovvio che parlo dell’ulivo del quale, a dar retta ai realisti , bisogna sapere che è un legno che ha la tessitura finissima, è durissimo, è compatto ed omogeneo, ed è resistente al tarlo. Ha la fibratura tormentata ed irregolare. Ritiro elevato. Nervosità medio-alta. Peso specifico medio al 10% di umidità: g/cc 960. Durezza Brinell kg/mmq 4,8. anka kg/cmq 1100. Profondità media di impronta: 169. Valore medio ritiro (relaz.): 1,5.
Strutturalmente il legno di ulivo è costituito da: 50% di carbonio, 42% di ossigeno, 6% di idrogeno, 2% di minerali - azoto - pigmenti. 
Quando a questi componenti si aggiungono le suddette mani, con gli scalpelli e le sgorbie loro estensioni, quel che si ottiene è qualcosa di cui si può trovare cenno in una poesia di G. Lorca.
 
Paesaggio
Il campo / di ulivi / s’apre e si chiude / come un ventaglio./ 
Sull’oliveto / c’e’ un cielo sommerso /e una pioggia scura / di freddi astri.
Tremano giunco e penombra / sulla riva del fiume.
S’increspa il vento grigio.
Gli ulivi / sono carichi / di gridi.
Uno stormo / d’uccelli prigionieri / che agitano lunghissime / code nel buio.

 

Ma certamente più che un cenno lo vediamo da noi stessi compiutamente  in una mediterranea campagna, e sappiamo che  “la campagna è fatica / la campagna è dolore”  ( C. Pavese). 
                                           La campagna ha anche una voce, una musica : ma abbiamo bisogno di qualcuno che ci faccia da traduttore.
E gli ulivi, quando sembra che abbiano finito la loro vita,ne trovano invece un’altra. Rinascono al n° 57 di v. XXV Novembre a Cefalù, tirati fuori dalle mani di un tale Roberto Giacchino.
       E, per chissà quale tortuosa strada , motivo  o associazione d'idee, tra le immagini delle sue opere  hanno voluto un loro posto sorella acqua e fratello fuoco.
 
 

Commenti

Sconoscevo la capillare composizione fisica del legno di ulivo e le sue proprie inerenti attribuzioni. Veramente non me ne sono mai interessato perchè versato in altre dimensioni culturali.

Elegiaca la  descrizione della terra, matrice e seno di  espressioni artistiche. Complimenti!

Ringrazio l'Arch. Salvatore Culotta per la sua analitica informazione.