23 Giugno 2012, 09:55 - Claudio Barbera [suoi interventi e commenti] |
Mi accingo a riprendere a scrivere su un blog dopo più di due anni dalla chiusura di Don Lappanio.
Ciò che mi ha convinto a farlo è la riproposizione della squadra vincente che tanto bene aveva fatto all’inizio.
Non c’è alcun dubbio infatti che la presenza di personaggi quali Pino Lo Presti o Saro Di Paola possano garantire quella onestà intellettuale ed equidistanza che è l’unico requisito che un blog dovrebbe avere.
Non vi è altrettanto dubbio che la presenza di personaggi come Angelo Sciortino garantisce spunti di riflessione di spessore e imprescindibili che dall’alto della sua enorme cultura riesce ad esprimere con esaustività spesso disarmante.
Con riferimento a Don Lappanio debbo dire che, all’epoca, il ricorso all’anonimato sembrava doveroso in virtù di una realtà sociale che non aveva tra le sue basi fondanti quella della libera espressione delle opinioni.
L’ingenuità ha consistito nel ritenere che tale strumento potesse essere gestito da tutti con senso di responsabilità, cosa che purtroppo non è accaduta.
Dunque questa realtà ha determinato la decadenza del sito nonché la sua materiale ingestibilità, attraverso defezioni che ne hanno irrimediabilmente minato la credibilità. Finchè l’impossibilità materiale del sottoscritto di poterlo gestire per svariati mesi, a causa di un incidente stradale molto grave, ne ha determinato la chiusura definitiva.
C’è da dire che nel frattempo lo scenario cittadino è molto cambiato.
L’affermazione di strumenti come facebook, l’insofferenza sempre maggiore verso una classe politica palesemente inadeguata, ha determinato una sempre maggiore voglia di comunicare ed esprimere le proprie idee liberamente.
Pertanto il concetto di anonimato non appare più essere determinante per il ruolo del blog.
Dunque ricominciamo con altri criteri ma con lo stesso obiettivo: la libertà di esprimersi senza alcuna censura, tranne quella che prevede la legge, ovviamente.
L’ultima considerazione la vorrei dedicare a Daniele Tumminello.
Caro Daniele nell’augurarti una pronta guarigione, ti aspetto prima su queste colonne e poi di presenza per farci una bella corsa sul lungomare. E sarò felice se mi batti.
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Commenti
Angelo Sciortino -
Grazie!
Nel ringraziarti, anche a nome degli altri amici, per gli apprezzamenti lusinghieri espressi, mi auguro di leggerti spesso su queste pagine.
Saro Di Paola -
Ben tornato!
GRAZIE CLAUDIO!
Pino Lo Presti -
Benvenuto tra noi
L’ultimo e più importante rappresentante storico della “carta stampata”, era stato il Giornale delle Madonie del prof. M. Alfredo La Grua.
Con l’avvento dell’Era digitale, il “Nuovo” venne rappresentato da Cefalunews del prof. Mario Macaluso ma solo in senso tecnologico.
In esso infatti restava la dominante impronta autocratica del "Direttore", non solo nella scelta di chi o di cosa dare voce ma anche nel senso del “come”.
La vera rivoluzione culturale avvenne con DonLappanio; un Blog non più un Giornale!
Chiunque avrebbe potuto scrivervi e di qualsiasi cosa in forma del tutto anonima: una Rock revolution, una destrutturazione assoluta di ogni struttura, o rito nella comunicazione cefaludese.
Una Liberazione da ogni autorità “paterna” (il Direttore) e da ogni “rituale” comunicativo convenzionale.
L’umore dell’animo sotterraneo cittadino, attraverso quel primo Blog, vi trovò espressione con modalità talvolta vulcaniche e magmatiche.
DonLappanio ebbe il grande merito di costituire quella che potremmo definire “una operazione psicoterapeutica di base di gruppo” (sulla via dell’auto-conoscenza), quella cioè della libera e deresponsabilizzata espressione del profondo.
Quando passai da Cefalunews a DonLappannio, lo feci non perchè ambissi all’anonimato (già su Cefalunews mi “firmavo” con il mio nome e cognome e la mia foto, e così continuai a fare sin dal primo momento su DonLappanio), quanto perchè interessato al meglio di quanto, per varie ragioni, nell’anonimato si nascondeva.
Nell’Ombra, ma anche alla Luce, esiste però la onestà e la disonestà, sempre.
Su come mi rapportassi con l’anonimato “disonesto”, di particolare chiarezza furono “All’occulto amico della famiglia Cimino” ed il “Caso Calabrò”.
Una delle ragioni degli attacchi a DonLappanio fu l’anonimato degli stessi componenti dello stesso staff, cosa che tuttavia non fornì mai il fianco a critiche su effettivi arbitri nella gestione delle “approvazioni” o meno dei post che giungevano alla redazione (cosa che veniva lamentata invece per Cefalunews).
L’anonimato tuttavia aveva esaurito il suo compito; si faceva sempre più necessario in tempo in cui ciascuno fosse chiamato a farsi lui stesso giudice di ciò che esprimeva, e a farsene responsabile presso gli altri: il tempo della autoconsapevolezza di sè come essere sociale, il tempo della Responsabilità, quello dell’età adulta.
Segno-passaggio indispensabile per una tale assunzione di responsabilità doveva essere certamente il “metterci la faccia”; fu questo “il passo in avanti” che l’idea di un’ Altracefalu intendeva permettere di far cominciare a compiere alla città, dopo l’esperienza rivoluzionaria iniziale di DonLappanio.
Laltracefalu nacque da una necessità di evoluzione di ciò che DonLappanio aveva messo in moto: la “libera” circolazione delle comunicazioni all’interno della comunità locale nella piena trasparenza e neutralità della gestione del Blog (della “Piazza”).
Purtroppo (ma di questo parleremo in qualche altra occasione), la esperienza de Laltracefalu fallì proprio su questo terreno: quello della trasparenza della “gestione” (diventata di fatto “occulta”) e quello della “neutralità” della gestione!
Colgo questa ulteriore occasione per esprimere la mia gioia di avere Claudio Barbera (fondatore di DonLappanio, assieme a Vincenzo Callari e Daniele Tumminello) tra i primi “Collaboratori” di “Qualecefalu”, nato oggi, 23 giugno 2012, dallo stesso spirito di libertà di allora.
Claudio Barbera -
Caro Pino
grazie per le tue parole. So bene che l'esperienza di Don Lappanio, sebbene terminata per i motivi spiegati, ha lasciato un segno tangibile a cui ci si è ispirati successivamente, e non solo a Cefalù.. L'intuizione era giusta. Non altrettanto la gestione. Essa era diventata impossibile per la mancanza di senso di responsabilità di chi utilizzava l'anonimato. Ma non a caso nel 2008 il blog Don Lappanio ha vinto il premio come miglior blog della provincia di Palermo, concorso indetto dal Giornale di Sicilia.
Di certo una dose di inesperienza e di ingenuità ha fatto la differenza.
Ma il dado era tratto. La libera circolazione delle idee non si è fermata. E' proliferata e questo è fonte di grande soddisfazione. Ora l'anonimato non sembra più essere determinante perchè la città è cresciuta, tanto quanto è cresciuta la società in genere.
E le persone intellettualmente oneste sono aumentate, e spero che si ritrovino tutte insieme per spingere dallo stesso lato: informazione libera, idee scevre da condizionamenti. Questa è la vera rivoluzione e non altra. E noi, piccoli granelli di sabbia nella spiaggia immensa del web, sapremo sempre di aver dato il nostro piccolo contributo affinchè ciò accadesse.
Saro Di Paola -
E già' .....
Caro Claudio,
"la città è cresciuta....Ora l'anonimato non sembra più essere determinante".
Anche se, dopo la "morte" mai dichiarata del "cefalutano" dei primi anni di Cefalunews, di tanto in tanto, qualcuno si nasconde dietro nomi di fantasia.
Come quel tale sedicente Giovanni Palermo che, domenica scorsa, nella "sporchissima acqua del mare" di Cefalù dopo avere visto " galleggiare non meglio identificate sostanze" se ne è dovuto tornare a casa senza "avere fatto la doccia".
Claudio Barbera -
Diciamo
che in linea generale il panorama è migliorato. Naturalmente di Giovanni Palermo ce ne saranno sempre ma saranno sempre più soli a fare i conti con "la sporchissima acqua" che ristagna nel loro cervello al posto della materia grigia
Pino Lo Presti -
C'era anche
un tal "Sindaco cefalutano" che non si sa che fine abbia fatto