6 Dicembre 2013, 11:42 - Angelo Sciortino [suoi interventi e commenti] |
È stato pubblicato nella bacheca online il bilancio approvato dalla Giunta municipale. L'ho letto con molta attenzione e la tentazione di scriverne è stata fortissima, ma vi ho resistito, per non fare ancora critiche negative. Tanto più che presto quel bilancio e i suoi errori saranno vagliati da Autorità superiori, che sicuramente sapranno punire i responsabili delle incompetenze e degli errori in esso contenuti.
Armato di egoismo, preferisco riflettere e scrivere su più edificanti argomenti. Continuo, quindi, l'impegno di parlare di quelle (poche, purtroppo) eccellenze, che ancora onorano Cefalù.
Francesco (Franco) D'Anna. Ecco un altro uomo, del quale Cefalù può e deve menare vanto. In occasione della sua ultima mostra a New Orleans (U.S.A.), ha ricevuto dall’American Italian Ranaissance Fondation di quella città un attestato per meriti artistici, le chiavi della città di Kenner, la cittadinanza onoraria di Slidell ed è stato nominato Honorary Mayor President della Città Baton Rouge.
Sorge spontanea una domanda: che riconoscimenti ha ricevuto a Cefalù e da Cefalù? E dire che non solo ha portato con onore il nome della sua Città nel mondo e non solo a lui si devono mostre anche a Cefalù, ma ha anche dato il suo impegno per conservare il Museo Mandralisca, del quale fu presidente per circa dieci anni.
A lui dobbiamo tanto, anche la piacevole conversazione, quando lo incontriamo per le vie del Paese.
Antonio Barracato. Figlio di fotografi e fotografo egli stesso, di quest'arte conosce ogni segreto. Non per nulla ha ricevuto tanti premi nazionali, che non voglio elencare, perché sarebbe lungo comprenderli tutti. Eppure questo Comune affida a fotografi “stranieri” libri fotografici su Cefalù. Libri che tutti insieme non valgono neppure una fotografia di Antonio Barracato.
Infatti, egli non è soltanto un fotografo, ma anche un poeta. Lo è non soltanto perché da poco tempo abbiamo scoperto le sue bellissime poesie dialettali, ma anche perché è grazie a questa vena poetica che egli guarda al mondo che lo circonda e immortala nelle sue fotografie.
Che c'è di strano, allora, che in esse dia particolare luce la sua anima poetica, che gli consente di vedere e cogliere particolari, che sfuggono a chi “guarda” senza amore?
Maurizio Ferreri. Prestato all'avvocatura, preferisce coltivare altri interessi, più edificanti dei codicilli e delle “comparse”. Le sue tensioni ideali, infatti, lo spingono verso gli interessi filosofici, che con impegno persegue con le sue letture, grazie alle quali le sue conversazioni sono non soltanto piacevoli, ma anche fonte di arricchimento del pensiero.
Come tutti coloro che “pensano” e che preferiscono pascersi di cibi diversi dal comune “pastone”, a volte sceglie la compagnia dei suoi autori preferiti e per questa ragione appare a tanti un solipsista, ma se incontra qualcuno in grado di sostituire i suoi autori preferiti, allora rimane in sua compagnia anche per ore.
Questo, purtroppo, non gli accade spesso. E quando simili incontri sono troppo diradati, si lascia prendere dalla tristezza, che si può leggere chiaramente nei suoi occhi.
Deborah Maranto. È soltanto una giovane studentessa universitaria iscritta in giurisprudenza. Le piacciono le materie che studia, ma non le considera la sola sua fonte di crescita culturale. Per questa ragione affianca allo studio numerosissime letture. Anche per lei vale il principio che il vero nutrimento non è quello del pastone. Un principio che la tiene lontana dal giro per negozi e vetrine, dalle serate sconsiderate in discoteche e in altri luoghi di effimero divertimento.
Qualcuno le dice, qualche volta, che se continuerà a leggere tanti libri, finirà con il diventare pazza. Non se ne cura, però, perché sa bene che nei libri cerca gli strumenti necessari per procurarsi il buon senso. Il buon senso che riconosce nei tanti uomini anche quando hanno poca cultura, ma tanto sentimento.
Ogni tanto scrive, rubando tempo allo studio, bellissimi racconti. Sono favole, che parlano della natura e, soprattutto, del suo amore per la natura. Già ne ha pubblicato uno. Aspettiamo gli altri.
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Articolo correlato: Cefalù dimenticata - Angelo Sciortino - 2 dicembre 2013 (https://www.qualecefalu.it/node/5598)
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Commenti
Franco D'Anna -
"Cefalù dimenticata"
Caro Angelo,
ho letto ora il tuo articolo "Cefalù dimenticata".
Ti rigrazio per avermi voluto annoverare tra gli "uomini capaci di essere interpreti per intelligenza e per sensibilità" di Cefalù.
I riconoscimenti ottenuti in occasione della mia mostra "Architetture nel Parco delle Madonie" presso la d.o.c.s. a studio/gallery of contemporary art di New Orleans, si debbono soprattutto alla generosità del popolo americano.