4 Dicembre 2013, 09:32 - Saro Di Paola [suoi interventi e commenti] |
Sino alla fine degli anni cinquanta, era una sedia posta al centro della porta d’ingresso,che segnalava ai clienti la chiusura pomeridiana delle “putie” di Cefalù.
Era la Cefalù nella quale, da bambino, ho vissuto.
Una Cefalù assolutamente diversa da quella di oggi, nella quale, da grande, sto vivendo.
Una Cefalù nella quale accade ciò che ieri è accaduto agli “Aranceti di Cefalù”, in contrada Mazzaforno.
Uno dei suoi resort più esclusivi, di proprietà di una società svizzera, dove, ignoti hanno consumato un furto che, mai, avremmo immaginato qualcuno avrebbe potuto compiere.
Hanno divelto e portato via dai tetti e dai muri di un gran numero di alloggi le grondaie ed i pluviali in rame.
È un ulteriore, gravissimo, segnale dell’inarrestabile decadimento della nostra Città.
Saro Di Paola, 4 dicembre 2013
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Commenti
Salvatore Culotta -
Si potrebbe anche dire che
Si potrebbe anche dire che Cefalù sta entrando nella contemporaneità, abbandonando l'etichetta di "isola felice".