19 Novembre 2013, 19:24 - Saro Di Paola [suoi interventi e commenti] |
L’evento meteorologico, che, ieri in Sardegna, ha provocato lutti e devastazione è stato, indubbiamente, di quelli eccezionali.
Di quelli eccezionali che, però, nel nostro Paese, registriamo con una frequenza che rischia di diventare ordinaria.
Giusto in questi giorni, a Varsavia nell’ambito della Conferenza dell’ONU sul clima, scienziati di tutto il pianeta si stanno interrogando e confrontando sui fattori ambientali che provocano eventi come quello di ieri in Sardegna.
Ciò al fine di pervenire alla elaborazione della “roadmap” per la sottoscrizione del nuovo accordo globale sul clima, che è prevista per il dicembre 2015 a Parigi.
Ciò perché è attraverso la riduzione globale delle emissioni climalteranti che passa la riduzione del rischio globale che l’eccezionalità di eventi come quello di ieri in Sardegna diventi ordinarietà.
Ciò per significare che, rispetto alla riduzione delle cause scatenanti la eccezionalità degli eventi meteo, localmente, nulla possiamo fare.
Localmente è sulla riduzione degli effetti devastanti di simili eventi che abbiamo, tutti, il dovere di agire.
Con opere di prevenzione e di manutenzione mirate alla messa in sicurezza del nostro territorio che è fragile e vulnerabile quanto è bello, vario ed eterogeneo.
A Cefalù, in particolare, se il rischio di danni da allagamenti, come quelli che si sono registrati in Sardegna, è minimo perché circoscritto a zone assai limitate del suo centro urbano è, invece, elevatissimo il rischio di danni da esondazioni dei torrenti che, nella direttrice Sud-Nord, ne attraversano il territorio per scaricare a mare le acque meteoriche della fascia collinare che corona le zone di recente espansione edilizia.
Dalla Calura a Santa Lucia.
Torrenti e corsi d'acqua il cui alveo,per tratti più o meno lunghi, è stato costretto all’interno di tubi armco la cui sezione, nel malaugurato caso dovessero verificarsi bombe d’acqua, potrebbe risultare insufficiente con effetti molto più devastanti di quelli che si sono verificati in Sardegna.
Effetti che potrebbero essere accentuati dalla formazione di tappi agli imbocchi, se non anche, all’interno degli armco medesimi.
Ne ho scritto più volte: (http://www.laltracefalu.it/node/5931, http://www.laltracefalu.it/node/7772, https://www.qualecefalu.it/node/2144) le condizioni degli alvei dei torrenti e dei tubi armco nei quali, per tratti, sono stati intubati è allarmante.
Gli uni e gli altri abbisognano di opere di manutenzione,ordinaria e straordinaria.
In attesa che vengano eseguite, come sono state eseguite nel tubo armco che sottopassa la via Pietragrossa (https://www.qualecefalu.it/node/2333), non ci resta che confidare in Gesù Sabbaturi: che continui a scansare Cefalù dalle bombe d’acqua.
Saro Di Paola, 19 novembre 2013
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Commenti
Angelo Sciortino -
Prima o poi...
... si stancherà, Gesù Sabbaturi, di affaticarsi per rimediare ai nostri peccati contro l'intelligenza e il buon senso, tutti rigorosamente localizzati. Si chiederà: ma che cosa fanno i consiglieri, l'Amministrazione e i burocrati in quel convento di fronte casa mia?
Angelo Sciortino -
Irresponsabili localizzatori
Leggi anche questo articolo di Gian Antonio Stella sul Corriere di oggi. Spero che insieme ai lettori lo leggano anche gli irresponsabili "localizzatori del non conforme ma compatibile".
http://www.corriere.it/editoriali/13_novembre_20/urla-inascoltate-terra-ferita-3c7fbd44-51ac-11e3-a289-85e6614cf366.shtml