Competenza e vergogna

Ritratto di Angelo Sciortino

6 Novembre 2013, 09:49 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

Versione stampabileInvia per email

 

La seduta del Consiglio Comunale del 2 luglio scorso, dopo l’abbandono dell’aula da parte dei consiglieri d’opposizione, è proseguita con la discussione di due importanti punti all’ordine del giorno approvati all’unanimità dai consiglieri di maggioranza Fatta, Terrasi, Tumminello, Pizzillo, Garbo, Franco, Cortina, Di Chiara, Barranco (assente Genovese per motivi di salute), i quali, con la loro presenza in aula, garantiscono il funzionamento e la piena validità dei lavori consiliari.

Di grande importanza è stata l’approvazione del nuovo regolamento di polizia mortuaria e servizi cimiteriali che va a sostituire il precedente regolamento la cui datazione risale al 28 dicembre del 1965. Il nuovo regolamento, composto da 82 articoli, adeguato alle vigenti norme, è stato approvato all’unanimità con alcuni emendamenti tra cui la previsione nel piano regolatore cimiteriale di “reparti speciali” per le sepolture riservate a cittadini di religione diversa da quella cattolica, e la concessione dei loculi per 35 anziché per 30 anni come nella proposta originaria. Inoltre, è stato cassato per intero l’articolo 12 che prevedeva il diritto di privativa in quanto la stessa risulta abolita per legge. Il nuovo regolamento assicurerà senza dubbio maggiore sicurezza e trasparenza nell’attività amministrativa e fornirà garanzie di certezza ed equità alla popolazione.”

Così il consigliere Daniele Tumminello, nel riferire dei “lavori” del Consiglio comunale, come può leggersi interamente nel link https://www.qualecefalu.it/node/2574.

Si dà il caso che qualche articolo del Regolamento è stato applicato giorni fa, per impedire la sepoltura di un oltre novantenne, nato e vissuto a Cefalù fino a un paio di anni fa e poi trasferitosi a Lascari per ragioni di salute: queste gli impedivano di salire e scendere le scale della propria casa, ubicata al terzo piano del Centro Storico. La casa per la quale, solertemente, l'Amministrazione ha sicuramente richiesto l'IMU, la TARSU e così via. Quella casa che rimase sua fino alla fine della sua vita terrena.

Nonostante tutto ciò, il poveretto non era residente a Cefalù, ma a Lascari; in quel piccolo paese che con molta umanità gli ha offerto una sepoltura nel suo cimitero. Una sepoltura che il suo paese di nascita, nelle cui strade aveva camminato da bambino spensierato prima e da uomo alacre e laborioso poi, non poteva e voleva dargli, semplicemente perché i nove consiglieri, indicati da Daniele Tumminello, nella loro cristiana pietà hanno deliberato che soltanto i residenti a Cefalù possono avere la loro ultima e definitiva residenza nel cimitero. Nel cimitero risalente al 1868, quando lo volle il delegato del governo d'allora, Antonino Morvillo, per impedire che si continuasse a spargere i corpi inanimati davanti alle chiese e dovunque ci fosse un po' di spazio.

Stiano tranquille, però, le nove cristiane e pietose coscienze. Esse continuano una triste abitudine di questo Paese di dimenticare la sua storia e i suoi figli. Un'abitudine, che notò lo stesso Federico II, che volle trasferire nella Cattedrale di Palermo i due sepolcri di porfido, in uno dei quali avrebbe voluto essere sepolto Ruggero II, che però non era residente a Cefalù, per cui non poteva chiedere di trovare sepoltura nella sua Cattedrale.

E stiano più attenti i Consiglieri assenti a lasciare soli questi Consiglieri autoreferenziali, saccenti e arroganti, perché potrebbero ripetere ancora simili nefandezze, se non controllati come devono essere controllati i bambini. Dai quali, almeno, ci si possono aspettare soltanto marachelle.

Commenti

Considerata l'attinenza al tema trattato, riportiamo integralmente la nota inviataci dal Comune di Cefalù e già pubblicata nella sezione "Comunicati" al link https://www.qualecefalu.it/node/5063:

Il Regolamento sulle Sepolture, esitato nell'estate scorsa dal Consiglio comunale, è la riscrittura, con le previsioni che appartengono alla sfera di competenza del Comune, di quanto è già stabilito nel Regolamento di Polizia Mortuaria, approvato con norma di livello nazionale. Nessuna aberrazione, quindi, da parte dell'Organo consiliare, che ha inteso varare il provvedimento, valutando anche la cronica difficoltà a reperire un numero sufficiente di sepolture. Tuttavia, quanto accaduto in questi giorni deve farci riflettere sulla opportunità di introdurre qualche possibile aggiustamento, che consenta di accogliere nel nostro cimitero le spoglie di coloro che in questa Città hanno trascorso gran parte della loro esistenza, a prescindere dalla residenza anagrafica al momento della morte. L'Amministrazione, in tal senso, si farà carico di sottoporre una proposta al Consiglio, nel rispetto della autonomia decisionale dell'Organo.

Ho stampato il comunicato e l'ho portato a Lascari, sulla tomba (si spera provvisoria) del nostro concittadino Vincenzo Maranto. Quando risponderà, se risponderà, sarà mia premura aggiungere il suo commento.

Pochi minuti fa ho trovato nella mia posta elettronica la seguente email:

Riferisca al Sindaco che noi defunti non vogliamo e non possiamo essere ingannati: non esiste nessuna norma nazionale che vieta il seppellimento a chi non è residente. Riferisca pure che il tentativo è inutile, perché noi non votiamo. Personalmente spero che un giorno non lontano le mie spoglie ritornino a Cefalù.

L'email non recava alcuna firma e non posso quindi affermare chi ne sia l'Autore.