6 Novembre 2013, 17:00 - Salvatore Culotta [suoi interventi e commenti] |
L'ingresso alla mostra | Un irriverente suggerimento |
Tralasciando tutto ciò che può essere stato fatto in anni remoti, stiamo finalmente ospitando una Mostra di notevole spessore e freschezza. E, tralasciando anche il valore delle opere esposte – di cui poco saprei dire al di là del loro potere di affascinante attrazione- non va considerata come mostra che si esaurisce nei pochi giorni di apertura. Va considerata come l’inizio di una apertura e di un riconoscimento verso l’arte contemporanea se si pensa alla dichiarata volontà degli artisti di donare a noi – che qui abitiamo – parte del loro lavoro nonché alla – anch’essa dichiarata – volontà della città ( per bocca dell’Amministrazione) di rendere fruibili queste opere, ospitandole in un luogo che risponda a tutti quei criteri di conservazione, visibilità etc.. Se le suddette volontà saranno rispettate, entro tempi ragionevoli, sarà un punto di merito a favore dell’Amminstrazione. Come nota a margine non si può tacere il fatto che lo spazio ( la Corte delle stelle) che ospita la mostra è, attualmente, in uno stato di abbandono, degrado e frettolosa improvvisazione tali da pregiudicare e disturbare la fruibilità stessa della mostra. Dopo questa un po’ noiosa e lagnosa introduzione, per fortuna, i curatori della mostra hanno cortesemente scritto qualcosa di più pertinente.
Uno degli oblò semidistrutto
CEFALU’
LA MEMORIA STORICA DELLA BIENNALE DI INCISIONE
La Biennale di Grafica Contemporanea PASSAGGIO A SUD nata nel 1998, ha mostrato nel corso del tempo, i cambiamenti di questa disciplina attraverso le opere dei suoi grandi protagonisti. L’ultima Biennale si è tenuta nel 2010 a Palazzo Ziino a Palermo. Due anni dopo mancavano i fondi, come un po’ dappertutto in Italia. Meritevole è quindi lo sforzo compiuto dalla Amministrazione Comunale della città di Cefalù, a promuovere un segmento della Biennale che prepara il grande evento del 2014.
La mostra inauguratasi il 26 ottobre allo spazio polivalente della CORTE DELLE STELLE in Corso Ruggero, dal titolo “MAGIA DEL SEGNO” a cura di Enzo Napoli, ripercorre un percorso della storia della Biennale vista attraverso i segmenti ad essa collegati. Si pone due obiettivi dividendo la rassegna in due tappe.
La prima, al piano inferiore dello spazio espositivo, presenta le opere dei quattro maestri incisori. OLIMPIA MORGANTE, ENZO NAPOLI, ROSALIA MARCHIAFAVA ARNONE e la spagnola MACARENA MARIN RAMIREZ.
Un percorso quello dei quattro maestri, fatto di segni, ricco di antica e stupenda cultura, dove “come per magia, una partitura di segni in movimento scorrono solcando carte pregiate come le correnti di una memoria fluviale, riportando a galla scene di un immaginario assolutamente singolare e assolutamente universale”. (Enzo Napoli – catalogo mostra pag. 5).
La seconda, al piano nobile dello spazio mostre della Corte delle Stelle, annovera oltre cento opere cartacee che, con serena bontà, verranno donate all’Assessorato alla Cultura del Comune di Cefalù, per la costituenda raccolta di grafica d’arte fortemente voluta dall’Assessore alla Cultura Dr.ssa Antoniella Marinaro.
Sono le opere dei partecipanti al segmento della Biennale di Grafica Contemporanea “PASSAGGIO A SUD” dove alcuni degli incisori presenti, sono stati selezionati dal Premio Europeo di Incisione TOTO’ BONANNO.
Giovani e meno giovani che giungono a CEFALU’ e danno vita ad un’esperienza dai magnifici contorni e da prospettive così vaste che lasciano ben sperare. Si annoverano nomi come: Paolo Francesco CIACCHERI (Milano), CARLOS ATOCHE (Lima-Perni), Emiliano BASSU (Alghero-Sassari), Annalicia CARUSO (Bologna), Dino Turturici (Milano), Cristine Carriè (Antibes – Francia), Tommaso SQUAIERA (Paus D’Alpago – Belluno), Antonio PESCE (Mercato San Severino – SA), Valerio MICCACCI (Torgiano – PG), Kalister Anto LOPEZ (Kerala – India), Alessandro FALLETTA (Palermo), Fabio DOTTA (Trieste), Elisabetta DIAMANTI (Roma), Dario DIANA (Palermo), Laura BERTAZZONI (Bologna), Maria Pia ALBANESE (Palermo), Luis Alberto ALVAREZ (Città del Messico), Simone AGLIOLO (Tortorici – Messina), Antonella CUZZOCREA (Roma), Elisa MATTIACCI (Macerata), Andrea MICHELSANTI (Perugia), Luciana NESPECA (Ascoli Piceno), Abaelalz Saani SADAQ (Marocco), Miriam Tinazzo (Mantova), Rosaria Scotto (Napoli), Graziella CONTIPAPUZZA (Torrenova – Messina) e tanti altri.
L’incisione deve la sua origine e la sua fortuna alla possibilità di moltiplicare le immagini. Due sono in definitiva, indipendentemente dalle matrici e dai mezzi coi quali si avvia ad impressionarle, gli elementi della stampa incisa: la carta e l’inchiostro, cioè il bianco e il nero, entrambi ugualmente importanti, inscindibili, in funzione l’uno dell’altro. Il nero dà all’immagine il corpo, il bianco il respiro e la vibrazione vitale. L’operazione della stampa praticata da questi maestri incisori è assai delicata e costituisce una vera e propria arte a sé stante, che richiede lunga esperienza, gusto, accuratezza. Nelle piastre o lastre di metallo, incise in cavo, sia col bulino o punta secca (procedimento diretto), che con l’acqua forte (procedimento indiretto), il disegno incavo, viene inchiostrato, mentre le parti destinate all’impressione vengono accuratamente pulite. Il torchio a mano per l’incisione in metallo non differisce molto da quello adoperato nel secolo XVII.
La piastra incisa e inchiostrata, ricoperta da un foglio di carta inumidita e dai feltri, viene posta sul piano del torchio. Si esercita quindi, mediante due cilindri di acciaio, posti in movimento per mezzo di una ruota (stella) innestata sull’asse di quello superiore, una pressione abbastanza forte, tale da trasferire l’inchiostro della piastra o matrice sul foglio di carta. Chi assiste alla tiratura e vede in pochi istanti un insignificante foglio di carta trasformarsi in opera indelebile di bellezza, ha l’impressione del prodigio della “Magia del segno”. E tale è l’incisione.
Cristina Ricci – Docente di Storia della Grafica
SEGNALIBRI
Il segnalibro incrociando tecniche e linguaggi differenti, racconta in miniatura l'elaborazione grafica di una gran quantità di progetti e ricerche nel campo della stampa originale d'arte. Una superfìcie così piccola sulla quale è possibile cimentarsi nella creazione di opere sfogliabili. Un'intimità quasi fisica con la carta, dove si cerca una dimensione più privata e raccolta, rispetto alle opere di grandi dimensioni. Ne derivano manufatti che non possono certo competere con quelli prodotti industrialmente, vista la cura maniacale e la ricerca di carte pregiate in una sorta di nostalgico ritorno al passato. È un fiorire e un approfondire di studi e di progettazioni che diventano con l'andar del tempo una molla fondamentale per gli incisori presenti in queste prime due edizioni, dove ritroviamo la stessa poetica del segno, tracciato con gestì incessanti su lastre di rame, zinco o linoleum. Tirature sempre in numero limitato, a volte pezzi unici, ogni segnalibro nasce non perché commissionato, ma spesso dall'idea ironica dell'incisore, precisa, provocatoria, tagliente, pezzi preziosi come gioielli, dove protagonista è sempre il segno.
Una rassegna itinerante, presentata a Taormina, Vulcano, Milazzo, Rossano Calabro, Cosenza, Roma, Casetta, approda nello splendido spazio polivalente della Corte delle stelle a Cefalù. Un evento che per volere del Direttivo dell'Associazione Incisori Siciliani, diventa un segmento della Biennale di grafica contemporanea Passaggio a Sud, dedicato a Carla Minuzzo deceduta il 9 settembre 2013. Ideatrice della rassegna, ha saputo coinvolgere incisori di provata esperienza ad esprimere con questi lavori, non solo la felicità di espressione, ma la dimensione privata e la stessa poetica del segno che non è mai invadente, oltre il rigore e la serietà quasi maniacale che ogni artista ha dimostrato nel produrli. E’ stata sua l'idea di voler destinare un esemplare di ogni segnalibro pervenuto a raccolte pubbliche e private come: il Museo Didattico dell'Istituto Comprensivo Ugo Foscolo della città di Barcellona P.G. in Sicilia, alla Fondazione Sofia Onlus - Roma, alla raccolta di stampe d'arte di Palazzo Martinez - Roma, alla raccolta di grafica d'arte di Villa Tober - Taormina, alla raccolta di grafica d'arte dell'Assessorato alla Cultura del Comune di Cefalù (PA), alla raccolta del Fondo Incisioni, costituita dall'Associazione Incisori Siciliani, alla raccolta dell'Associazione P. Diego Donati a Perugia, alla collezione di grafica d'arte dello spazio alternativo II Gabbiano di Rossano Calabro (CS).
Enzo Napoli,Cristina Ricci
Enzo Napoli
L’ultima considerazione la affido alle parole dell’Assessore alla Cultura Antoniella Marinaro, tratte dal catalogo della mostra : “Verrà il momento, speriamo, in cui non potrà più prescindersi dal considerare la Cultura quale fondamentale volano di sviluppo e si partirà dal presupposto razionale che potenziare i beni culturali significa innescare effetti positivi in tutte le direzioni, in tutti i rami della produzione, turismo incluso.” E anch’io dico : speriamo.
Mi sembra anche utile segnalare che l'Associazione Incisori Siciliani ha la sua sede in via Cartagine 51 a Palermo.
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Commenti
Angelo Sciortino -
Il pubblico vespasiano
Io non so se le buone intenzioni manifestate dall'Amministrazione saranno seguite dai fatti. Se, cioè, le opere tanto generosamente donate avranno una giusta e corretta sistemazione o se finiranno come la statua di Ruggero e la collezione Cirincione, della quale proprio in questi giorni sono stati messi in sicurezza alcuni quadri. Quadri che stavano per perdersi!
Spero che l'Amministrazione sappia trovare questa sistemazione oppure che, ammettendo la sua incapacità, affidi al Museo Mandralisca l'impegno di trovare una sala per la loro conservazione e per la loro esposizione.
Certo, avere speranza dopo che l'esposizione è stata ospitata in un pubblico vespasiano - così è ridotta la Corte delle Stelle - dove persino pescivendoli ambulanti puliscono il loro pesce, è forse un peccato di eccesso di ottimismo.
Saro Di Paola -
Foto straordinarie
Solo per complimentarmi con Salvatore.
La straordinarietà delle sue foto esalta la straodinarietà dell'architettura degli interni della "Corte delle Stelle" : "la bistrattata".
Offesa da tutti e vandalizzata dallo "sheberth festival" di qualche anno addietro.