6 Novembre 2013, 08:37 - Saro Di Paola [suoi interventi e commenti] |
Allorquando, alla fine di settembre del 2012, un escavatore cominciò ad operare
su quel reliquato di terreno che, dalla “intercomunale Cefalù-Castelbuono” scende a precipizio fino all’alveo del Sant’Oliva, a ridosso della spalla lato est del viadotto che lo sovrapassa,
mi è balenato il più elementare dei principi ai quali deve essere ispirato lo sviluppo di una città e del suo territorio :
non si può costruire ovunque.
Constatare che, a novembre del 2013 ,in quel reliquato di terreno tutto è rimasto come era nel settembre del 2012, è conferma della assoluta elementarità di quel principio.
Sì! Non si può costruire ovunque!
Neanche su un terreno, che, sulle carte urbanistiche, ricade all’interno di una zona di espansione edilizia.
Eppure ………..
Saro Di Paola, 6 novembre 2013
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Commenti
Angelo Sciortino -
Dimentichi, caro Saro, che
Dimentichi, caro Saro, che tutto si può laddove vige il principio del non conforme, ma compatibile, di nobiliare trovata.
Gianfranco D'Anna -
Ragione e buon senso
Se, da una parte, gli strumenti urbanistici e le tecnoligie non pongono limiti, o quasi, alle "fantasie", dall'altra parte, la ragione e il buon senso dovrebbero porre dei freni alla cementificazione, e non solo, del territorio.
Carlo Arcidiacono -
La ragione e il buon senso dovrebbero porre dei freni
Buon senso? Ragione? Per rimanere perfettamente in tema, a Sant’Ambrogio ricordiamocelo, è stata autorizzata alcuni mesi fa la tanto discussa costruzione di un complesso residenziale proprio all’interno di un uliveto secolare, generando le giuste critiche di una parte dell’opinione pubblica.
Anziché abbattere alcuni alberi che nel progetto davano impaccio, essi sarebbero stati “spostati”. Una scelta, a modo di vedere dei tecnici, di delicatezza e sensibilità verso la questione ambientale (sigh!). All’amministrazione comunale bastò che tutto fosse formalmente a posto per autorizzarne la costruzione.
Dei problemi ambientali (e non) veri e irrisolti della borgata non sembra però nessuno si sia interessato concretamente.
Poi si organizzano eventi “Green”, pulizie volontarie delle vie o aiuolate estemporanee che lasciano il tempo che trovano e tanto amaro in bocca.
Dov’è la coerenza? Qual è la filosofia di sviluppo che questa amministrazione intende perseguire? Risposte chiare sulle grandi questioni della città ce ne sono? Qualcosa si sta mettendo in atto? E intanto si continua così: si naviga a vista oppure si va alla deriva.