24 Settembre 2013, 04:32 - Pino Lo Presti [suoi interventi e commenti] |
Ho sentito dire che fra qualche giorno il nostro Sindaco incontrerà i vertici della Aps, la tristemente nota Azienda che dall’aprile 2009 - per obbligo di legge o per arbitrio del Sindaco di allora - gestisce la nostra rete idrica e soprattutto esige i pagamenti dei bollettini che ci manda, in cambio invero (davvero generosi) soltanto di un aumento medio approssimato del costo/mc. da 71 cent. ad euro 1,30 (altri eserciti stranieri nei secoli passati avrebbero imposto balzelli anche più gravi ad una città espugnata).
Non so di cosa ma immagino che dovrà parlare di cose molto importanti.
Immaginando che casi come quello che vi confiderò siano di scarsa importanza per la Politica, ho maturato di parlarne, su questo blog, con altri semplici cittadini; se non altro per sapere se è questo un caso isolato o no di “spostamenti” non dovuti di denaro dalle tasche dei cittadini alle casse della Aps, e soprattuto per capire cosa ne sarà del relativo credito da questi eventualmente avanzato nei confronti di una “Azienda” che, come sappiamo, è in via di “liquidazione”!
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Brevemente il caso
Il 18 novembre 2010 la Aps (subentrata al Comune nell’aprile 2009), prendendo contatto (forse per la prima volta) con un contatore della campagna cefaludese, e rilevandovi una lettura di mc. 1721, manda una bolletta di euro 226,50 riferitamente al periodo 29 novembre 2009/18 novembre 2010 appunto.
Notare che poco meno di due mesi prima, il 27 settembre 2010, il Comune-Servizio-idrico aveva mandato il proprio bollettino, per il “ruolo anno 2009”, di euro 17,00!
La lettura RILEVATA dalla Aps, il 18 novembre 2010, forse non fu la prima ma fu certamente l’ultima, come mi è stato confermato dall’addetto presso gli uffici della “Azienda” in via Aldo Moro qui a Cefalù e come si evince dalle varie fatture.
Si tratta di una casa di campagna di una famiglia di italiani residenti all’estero che non vi tornano da molti anni e che vi ospitano ogni anno dei conoscenti per il solo mese di agosto.
In data 12 giugno 2013 viene emessa una fattura di acconto di euro 74,60 (riferentesi al periodo 15 febbraio 2013/12 giugno 2013) sulla base di una lettura STIMATA, a quella stessa data, di mc. 2137.
Ma il 2 agosto 2013 (cioè all’apertura agostana della casa, quasi due mesi dopo), da un familiare viene fatta una lettura di 1777,7 mc. soltanto
Questo significa che nelle due estati 2011/12 in quella casa si sono consumati complessivi mc. 56,7 , cioè poco più di 28 ad estate/agosto.
Eppure la Aps, già il 12 giugno 2013 (quasi due mesi prima), aveva inviato una ulteriore richiesta di riscossione basandosi su una lettura STIMATA, come ho detto, di 2137 mc. , cioè per una quantità eccedente la realtà di ben 359 mc.(2137-1778=359) infatti - a quella data - il consumo effettivo era stato 56,7 mentre quello STIMATO era 415,7 (359+56,7)!
La lettura del contatore che dallo stesso familiare è stata fatta poi il 4 settembre 2013 (cioè a rubinetti chiusi fino all’agosto prossimo) è stata di mc. 1806, a conferma della media annua di circa 28/29 mc. (1806-1778=28).
Fino a prova contraria, dalle tasche dell’intestatario dell’utenza si sono spostati, in questi tre anni, “indebitamente” nelle casse dell’Aps diverse centinaia di euro!
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La/e questione/i
a - Il tipo è stato un folle a pagare puntualmente le bollette, un fesso; sarebbe dovuto venire ogni volta dall’estero a controllare se la lettura STIMATA corrispondesse a quella effettiva, avrebbe dovuto dare incarico a qualcuno di qui per andare a controllare in sua vece?
Di cosa è colpevole questo cittadino, di avere fiduciosamente ritenuto che delle richieste di pagamento da parte del gestore di un servizio pubblico fondamentale - come è quello dell’acqua - fossero soggette a dovuti controlli da parte di una qualche istituzione pubblica a sua garanzia; di cosa è colpevole questo cittadino di non aver considerato possibile che tali richieste potessero avvenire invece sulla base di calcoli i cui criteri, sfuggendo alla normale logica, appaiono, se si può dire, creativamente “arbitrari”?
E’ forse colpevole (di “peccato di pensiero”) questo cittadino, oggi, se avverte una sottile sensazione di essere stato derubato, e, peggio, di essere stato lasciato derubare da quegli enti che “stupidamente” riteneva a sua garanzia: lo Stato, la Regione, la Provincia, il Comune?
b - Nel momento in cui, a fronte di una richiesta di rimborso di ciò che è stato pagato in eccedenza, l’addetto dell’ufficio di via Aldo Moro risponde che il credito sarà recuperato sui consumi degli anni successivi - e cioè dei prossimi 12 anni e mezzo (a 28/29 mc./anno) -, nel momento in cui si sa che l’Aps fra meno di un mese di fatto non ci sarà più, tale utente, tale cittadino - se non troverà altri a cui trasferire il suo credito - potrà o no ritenersi derubato e con il permesso delle istituzioni che lo avrebbero (?) dovuto difendere?
Forse il Comune (il prossimo gestore) si accollerà questi crediti avanzati dai suoi cittadini-utenti nei confronti della Aps?
Diversamente si dovrebbe almeno informare tale cittadino che lo Stato, la Regione, la Provincia, il Comune non hanno affatto fra i loro compiti quello di garantire il cittadino da “Aziende che si aggirano nel territorio”, neppure da quelle da loro stesse (Istituzioni) ai cittadini imposte!
Aveva ragione l’avvocato Rosario Fertitta, quella sera assessore (aprile 2010), quando assieme al Sindaco, sostenne (contro le valutazioni e le indicazioni di tutto il Consiglio comunale unamime) la ineluttabilità della consegna ”delle chiavi della città” a quelle “truppe” che venivano direttamente “dalla Provincia”, pena l’incorrere della Amministrazione in carica in pesanti sanzioni e penalità da parte del “Vicerè di Palermo”, se non da ancora più in alto ? (Il virgolettato è mio)
Se così “ha dovuto” essere, avete (caro Saro Fertitta) - come Amministrazione comunale, come governanti della città - chiesto/contrattato almeno che non si usasse del diritto di “saccheggio” da parte di tali “truppe” nei confronti dei vostri propri cittadini?
Al riguardo, da cittadino “incazzato” mi chiedo che ne sarà di quegli altri 2,5 milioni circa di euro che la stessa “Azienda” avrebbe “indebitamente” riscosso come oneri di potabilizzazione, da noi cittadini, nel momento in cui ora dobbiamo ri-sborsarli per consegnarli alla legittima (invece) creditrice, cioè alla “Presidiana” ?
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nota:
1 - ma è legale richiedere (con l’autorità di una “Azienda” - autorizzata con tutti i crismi di legge - misto pubblico-privata), e riscuotere, denari non dovuti da inermi cittadini (rei solo di credere di vivere ancora in uno stato di diritto) sulla base di “letture” STIMATE, non soggette a verifica da quasi tre anni?
E’ normale che nessuno vigili sulla obbietività-ragionevolezza dei criteri di calcolo di una “tassazione straniera” sui cittadini, che nessuno delle istituzioni cittadine abbia sentito di porre un limite alle possibilità, da parte di “queste truppe straniere”, di arbitrio e vessazione sui cittadini cefaludesi?
2 - chi “ha imposto” tali “truppe” (sia pure in veste di collaborazionista) è responsabile dell’ammanco che alla loro partenza risulterà nelle tasche dei cittadini così, davvero, ben “serviti”.
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Commenti
Pino Lo Presti -
Evidentemente
il problema è solo di quell'utente e non ha alcun interesse nè giuridico, nè politico di ordine generale!