Inciampo nel ridicolo o moralismo a “chiar di luna”?

Ritratto di Pino Lo Presti

24 Luglio 2013, 23:05 - Pino Lo Presti   [suoi interventi e commenti]

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Se fosse vera la notizia (ma non vi è motivo alcuno per dubitarne), riportata da facebook, da Angelo Sciortino, ma soprattutto se fosse vera la motivazione, oltre al ridicolo, non ci troveremmo di fronte ad un palese caso di “personalismo”, nell’esercizio dell’autorità sindacale in questa città?

Se, come pare, ci si è appellati alla difesa del pubblico decoro in un luogo particolare, quale è piazza Duomo (ma ci piacerebbe conoscere le esatte motivazioni del diniego dallo stesso “censore”), ci chiediamo come sia stata concessa l’esibizione della stessa “famigerata” danza del ventre il 24 agosto 2012 all’interno della manifestazione (patrocinata dal Comune) “Siciliana...mente”.

- foto di Pino Lo Presti, tratta da: “Uno spettacolo per i clienti di piazza Duomo” (https://www.qualecefalu.it/node/665)

Ad eseguirla allora Maria Laura Galbato.
Il Sindaco, presente, non pare (dalla seguente foto) particolarmente indignato:

Ma a parte tutto questo, la domanda che - in solitudine - ci rivolgiamo (non al Sindaco, chè tanto a noi non risponde) è:

non offendeva “la dignità del posto” (ma anche quella del Municipio) la manifestazione delle Finali “Miss Reginette d’Italia” (dello stesso agosto 2012) cui si riferiscono queste foto di Giacomo Sapienza (tratte da Cefalunews)?



soprattutto questa?

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Articolo correlato: Danza orientale discriminata a Cefalù - Angelo Sciortino - 24 luglio 2013 (https://www.qualecefalu.it/node/2736)

Commenti

accettare che un sindaco vieti  "...la danza orientale in piazza Duomo perchè offende la dignità del posto".

No, non può essere così; a pensarci bene, non ci credo!
Lo spettacolo di lunedì 22 luglio deve essere stato particolarmente "provocante", e il Sindaco avrà certamente voluto riferirsi al modo soggettivo con cui l'artista, sig.a Ambra D'Agostino, vi ha personalmente interpretato quella particolare danza; non certo alle danze orientali in generale; lo spero!

In ogni caso - bisogna riconoscerlo - vi è una particolare attenzione del nostro Sindaco sia per il "rispetto del suolo pubblico" (vedi il recente caso degli "artisti di strada") che della "dignità" di piazza Duomo  ... sede delle più alte istituzioni certo (ma ... non solo). Speriamo che anche sul resto della città presto si posi la sua attenzione.

D'altra parte, Sig. Lo Presti, l'oggetto della nostra conversazione telefonica, non è stato il mio modo soggettivo con cui ho interpretato la danza, come ho già più volte spiegato. Che possa essere provocante una danza, non lo escludo a priori, ma non è stato questo il caso. C'erano anche bambini in piazza che si sono avvicinati e hanno ballato con me (può chiedere a chi era presente). Ad ogni modo, probabilmente il Sindaco in quel momento al telefono voleva liquidarmi, forse perché aveva fretta, e maldestramente ha affermato che non era quello il luogo adatto all'esibizione. Più volte gli ho chiesto di motivarmi il suo divieto e, quando più volte mi ha risposto che il motivo era proprio quel tipo di danza, ho cercato di fargli presente che la sua affermazione era offensiva e discriminante, e che mi metteva nelle condizioni di dover quanto meno contattare Sabah Benziadi, una delle più grandi esponenti di danze orietali nel nostro territorio, nonché presidentessa dell'Accademia di Danze Orientali di Palermo, per invitarla a mettersi in contatto con lui e chiedere spiegazioni in merito (cosa che ho fatto, tra l'altro), la quale si è dimostrata disponibile a dimostrarmi la sua solidarietà. Se, durante la telefonata, il Sindaco avesse fatto cenno alla mia mancata richiesta di autorizzazione, forse la nostra conversazione si sarebbe svolta diversamente. Chiaramente l'avrei criticato, e gli avrei fatto presente che l'autorizzazione per ballare quattro minuti in una piazza, e di mia iniziativa (non con un cachè o ingaggiata da qualche locale) non mi sarei mai sognata di chiederla, e che avrei ballato ugualemente, in barba al suo articolo 21 comma 1! Purtroppo è andata diversamente: il Sindaco ha paragonato l'esibizione di danza orientale alle bancarelle che lui vieta in piazza, perché offende la dignità del posto. Trattandosi di una conversazione telefonica, solo io e il Sindaco possiamo sapere davvero cosa ci siamo detti.

Nelle danze orientali quasi sempre la danzatrice ha l'ombelico scoperto e questo offende la dignità del luogo. Sempre la danza orientale, seguendo ottima musica,  muove i fianchi, come a indicare che quella parte del corpo femminile dà origine alla vita, degli uomini e delle donne.

Purtroppo dà la vita anche ai sepolcri imbiancati, che la ritengono troppo poco dignitosa rispetto ai glutei di femminette ancheggianti.

rispetto alla ipotesi che la vicenda nasca in relazione all'art. 21 (comma 1 e 2) del Regolamento per l'occupazione di suolo pubblico, finora sostenuta dalla nipote del Sindaco, Maria Luisa La Placa (sempre su facebook) registriamo però quanto ribadito, nella stessa sede, dalla sig.ra D'Agostino:

Ribadisco: oggi (24 luglio 2013 - n.d.r.) alle 14.06 ho avuto una conversazione telefonica al mio cellulare con il sig. Sindaco che non mi ha parlato di nessun regolamento sul suolo pubblico, bensì mi vietava tassativamente di riesibirmi in piazza Duomo perché "la danza del ventre come le bancarelle offendono la dignità del posto e io le vieto" (cit.).

E se le bancarelle fossero fornite di tavolinetto e ombrellone? E da quale giorno, minuto e ora l'Amministrazione si preoccupa della dignità dei luoghi ? E' proprio necessario fare l'elenco dei luoghi la cui natura viene violentata , e non in maniera estemporanea ma duratura ? Quante volte è stato fatto questo elenco, e quante volte è stato irriso.

se mai fosse necessario, alla sig.a D'Agostino,  che il tono del mio commento voleva essere ironico (anche nella parte in cui - per copione - "suppongo" che la sua interpretazione soggetiva fosse stata particolarmente "provocante"), colgo l'occasione per esprimerle tutta la mia solidarietà e l'auspicio che, invece, possa onorarci con la sua presenza presto in un'altra occasione, magari con un altro Sindaco.
Per qualche attimo, annaspando nel vuoto, avevo pensato che l'atto del Sindaco volesse "difendere" gli interessi di altri artisti locali che a pizza Duomo si esibiscono invece a pagamento, poi che volesse ingraziarsi il Vescovo, ma gli ulteriori particolari della conversazione di cui la signora ci rende partecipi sono raggelanti e gettano un ulteriore velo sulla già soffocata luce culturale di questa città.
E' un fatto gravissimo sia per l'assunzione indebita di un ruolo, sia per non essere intervenuto pubblicamente, chiarendo, o smentendo i contenuti delle dichiarazioni della D'Agostino (limpide e coraggiose), sia perchè - come ben ricorda S. Culotta - non vediamo altrettanta verve d'indignazione su tante vere indegnità estetiche ed abusi delle regole (nel caso specifico: suolo pubblico) che deturpano quotidianamente la nostra città.