20 Luglio 2013, 21:14 - Nanni Culotta [suoi interventi e commenti] |
Oggi è stata inaugurata la mostra dedicata ai quaranta anni di attività del Corriere delle Madonie nella nuova sala espositiva realizzata al Museo Mandralisca. L’apertura è stata affidata alle parole del prof. M.A. La Grua, introdotto dal presidente della Fondazione Mandralisca e dal sindaco che, a nome di tutta la cittadinanza, ha fatto dono al professore di una targa.
M.A. La Grua ha trasmesso ai numerosi presenti la passione e l’impegno che ha sempre messo nella redazione del giornale raccontando com’è nata l’idea di creare un giornale e come si è sviluppata la sua attività nel tempo.
"E’ stato facile pensare di poter realizzare un evento che riconoscesse il giusto merito al Corriere delle Madonie; si è rilevato difficile fare in modo che l’idea si concretizzasse anche perché questa mostra – questo incontro – si è intrecciato con un momento difficile nella vita della Fondazione Mandralisca, la quale ha comunque espresso la volontà di portare avanti l’iniziativa.
La ricchezza, l’abbondanza degli argomenti che per tanti anni – ben 40 – sono stati trattati dal Corriere delle Madonie, l’aver saputo dare voce (“Un paese senza giornale è un paese muto” - A.M. La Grua) a tutti i paesi delle Madonie avrebbe richiesto, per restituire una immagine adeguata, un lavoro preparatorio molto più accurato di quello presente, così come si sarebbe dovuto fare per dare il giusto risalto alle decine di donne e uomini – i collaboratori – che hanno dato sostanza al Corriere.
Dovendo condensare questa mole di informazioni nei limiti presenti – di tempo, di spazio e di persone – si sono fatte delle scelte come, ad esempio, quella di presentare le “grandi” manifestazioni un po’ a discapito della miriade di “piccole” manifestazioni messe in campo dai tanti talenti locali dei paesi delle Madonie, che comunque, come ben si ricorda chiunque abbia seguito il Corriere, hanno sempre avuto abbondante spazio nel giornale. E’ giusto quindi ammettere che il difetto è in questa mostra, non certo in quei pochi (tanti) fogli che per tanti anni hanno informato, raggiungendo tutti i paesi delle Madonie e tutti coloro che dalla Sicilia erano emigrati in altre parti del mondo. Alcune “storie” sono presenti più di altre unicamente perché sono “storie” non ancora concluse, come il Porto o il Piano Regolatore.
Come si potrà notare la mostra è stata, in prima battuta, ideata da ARKE’- l’archivio fotografico cefaludese ( creatura, comunque, della Fondazione Mandralisca) e per questo ha trovato una naturale corrispondenza e adesione nel MUVI – l’archivio storico e fotografico di Lascari; il solito tempo tiranno ha impedito che si cercassero pari adesioni negli altri paesi delle Madonie. Ma, chissà, forse l’iniziativa potrebbe avere un seguito.
Altre due note da sottolineare riguardano il fatto che questo evento inaugura una piccola sala mostre della Fondazione Mandralisca ( una più grande verrà in seguito, miracoli divini permettendo), nonché va altresì sottolineata la costruttiva collaborazione di quanti lavorano all’interno del Museo, ed un grazie a due artisti quali G. Forte e F. D’Anna che hanno, con la presenza delle loro opere, voluto rendere un omaggio a tutti coloro che hanno creato e fatto vivere il Corriere delle Madonie, ed al MUVI di Lascari che ha simpaticamente aderito e collaborato." (tratto dalla presentazione inserita nel primo pannello della mostra)
Va altresì detto che per la realizzazione di questo evento hanno lavorato, oltre ai già citati dipendenti del Mandralisca, Nanni e Salvatore Culotta, Riccardo Catania, Gianfranco D’Anna e Santa Gugliuzza.
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Commenti
Gianfranco D'Anna -
Ringrazio l'arch. Salvatore Culotta
Ringrazio l'arch. Salvatore Culotta perché, avendomi chiesto di collaborare alla realizzazione delle "pagine" di questo "numero speciale" del Corriere delle Madonie, ho avuto la possibilità di conoscere e di ri-trovare le memorie di vicende e personaggi di cui il Corriere delle Madonie è il custode storico.
Mi permetto di aggiungere alle immagini di Nanni Culotta qualche altra fotografia dell'inaugurazione:
Il dipinto realizzato da Giuseppe Forte per l'occasione