29 Giugno 2013, 10:14 - Salvatore Culotta [suoi interventi e commenti] |
Sperando sempre di suscitare qualche opinione in merito ecco un articolo apparso sul Corriere delle Madonie 41 anni fa:
Un’amara lettera dalla Germania
Un emigrato contesta il turismo
Da Schnait (Germania), in data 19 dicembre u. s., il nostro emigrato Serio Salvatore ci scrive una lettera molto amara, che in parte non condividiamo, ma che rivela lo stato di ansia in cui vivono i nostri lavoratori all’estero esposti a tante incertezze. Il Serio contesta la scelta turistica di Cefalù e della Sicilia e non vede in essa una soluzione del nostro drammatico problema sociale ed economico. la sua contestazione suscita anche in noi qualche perplessità. Ecco la lettera:
Sul Corriere delle Madonie n. 18 del corrente anno, Antonio Mogavero Fina, fa seguire un suo articolo intitolato “Pro Loco e Amministrazioni Comunali”, da un pezzo pubblicato sul « Domani » il 25 maggio 1963. nel quale si legge: « Ove tra le Pro Loco e le Amministrazioni Comunali non corrano buoni rapporti. è inutile sperare sull’incremento del turismo. Ma c'è di più: ove le amministrazioni comunali non si compenetrino della importanza del turismo e del benessere che apporta vano è sperare che le Pro Loco fioriscano ». Ricordo all'autore che l'Italia è un paese democratico, dove chi decide dovrebbe essere il popolo, (principio che è sempre stato trascurato). Dal momento che l'articolista si batte per il turismo sembra opportuno cercare di sapere quale importanza ha il turismo e quale benessere apporta. Pertanto se Mogavero auspica buoni rapporti tra le Pro Loco e le Amministrazioni Comunali, voglia spiegarci, su questo quindicinale la funzione del turismo, quale benessere apporta, a chi lo apporta, e sotto quale forma. Cosi che tutti ce ne possiamo rendere conto. Io sono del parere che, nel periodo in cui l'Italia non era ancora contagiata dal turismo : 1) Le industrie erano più fiorenti, 2) Le nostre risorse naturali venivano fruttate, 3) Vi erano meno disoccupati, 4) I! costo della vita era più basso 5) Sui mercati venivano offerti prodotti genuini e freschi, 6) Non vi era di certo tanta gente costretta ad andare a lavorare all’estero. Noi siamo sulla strada sbagliata e se non ritorniamo al più presto sulla strada giusta, andrà sempre peggio. Mogavero scrive di educare la gente a rispettare i turisti; perché invece non istruite la gente a sfruttare le nostre risorse naturali?
Oggi l'Italia è scomparsa dalla scena industriale del mondo. Colpa dell'ignoranza che vi regna. La prova che noi siamo ignoranti e testardi è evidente: abbiamo un clima che dovrebbe permettere molto di più di quello che viene prodotto nel nord, dovremmo essere il paese più fiorente e ricco, e invece siamo una massa di morti di fame. E’ l’ora di finirla di parlare male degli stranieri che ci hanno governato in passato: eravamo sì maltrattati ma forse ce lo meritavamo appunto per la nostra testardaggine; però le nostre industrie erano più fiorenti dì oggi; finiamola una buona volta di ammirare e girare attorno a queste quattro pietre antiche, credendo di essere gli unici a possedere testimonianze del passato; anche qui in Germania vi sono molti monumenti antichi e bei posti, però sono li e chi li vuol visitare può andarci liberamente senza tanto chiasso e pubblicità: se qualche ente o qualche privato li vuol sfruttare lo può fare e se è necessario vicino viene costruito un grattacielo, non per questo il monumento perde la sua importanza. E’ l'ora di finirla con queste pagliacciate; istruiamo la gente a coltivare la terra ed a pescare, con i mezzi che vengono offerti dalla tecnica moderna. Per poter venire in possesso dì questi mezzi i cittadini debbono avere fiducia l'uno nell'altro, finirla con la malattia ereditaria del sospetto e organizzarsi in cooperative. Ancora una cosa è da far presente, che nel momento in cui i prodotti agricoli, il pesce e la carne provengono dalla nostra produzione i prezzi scendono. Non si dica che con i prezzi che hanno i prodotti chimici ed i mezzi tecnici i costi non possono diminuire. Nel momento in cui tutti li useranno e quindi ne verranno venduti di più il prezzo diminuirà. Faccio ancora presente, che la maggior parte della manodopera straniera occupata all'estero proviene da paesi turistici, e questo lo sì può provare dando una occhiata alle tabelle fornite dal Ministero degli Affari Esteri. Ora da diverso tempo leggo sui giornali, dì piani, di riunioni, di tavole rotonde; ma cosa sì è fatto di concreto per la piena occupazione della manodopera, per permettere al nostri connazionali residenti all'estero di ritornare? Niente; sì invoca intanto il turismo e si è contenti di far conoscere le nostre bellezze naturali ai turisti; ma voi ci credete davvero che i turisti vengono soltanto per ammirate le bellezze naturali? Non pensate invece che la maggior parte venga per passare le vacanze? Per loro, o in Sicilia, o in Spagna o in Inghilterra, è lo stesso; è soltanto questione di prezzo e di comodità, e noi facciamo la figura dei fessi contenti, attorno alle quattro pietre vecchie, che con la scusa del turismo non fanno altro che impedire lo sviluppo economico della nazione. Adesso l'ultima : invece di richiedere la manodopera locale o quella residente all'estero, cosa possibile per mezzo dei consolati, i datori di lavoro richiedono manodopera straniera, dalla Jugoslavia e dalla Tunisia. Cosi mentre noi Italiani lavoriamo all'estero, oppure (è il caso della Sicilia, dove vi sono 20.000 disoccupali e 5000 lavoratori attivi provenienti dalla Tunisia) mentre noi siamo senza lavoro, gli stranieri vengono ad occupare i posti di lavoro liberi. E il governo?
Oggi qui in Germania vi sono le elezioni. Ebbene se per fortuna dei tedeschi sale al governo la CDU, oppure la CSU, che sono due partiti che nel loro programma vogliono l'espulsione degli operai stranieri dalla Germania, (dico per fortuna, perché per risanare l'inflazione attuale qui ci vorrebbe appunto uno dei due partiti) per noi ci sarà davvero da ridere; ma molti forse non avranno neanche il tempo per ridere. Non riesco ad immaginarmi quello che succederà; ma se guardo le facce dei nostri connazionali, quando gli parlo di ciò. mi fanno pensare che sarà molto triste.
Serio Salvatore
Il Corriere delle Madonie, anno IX n° 21 del 01-12-1972
A parte le argomentazioni sulle “quattro pietre vecchie” credo che il sig.r Serio abbia le idee molto chiare sul ruolo che dovrebbe avere il turismo nel quadro economico e sulla necessità di tornare ad essere un paese che – finalmente – “produce” qualcosa.
P.S. Molti anni e un abisso di idee separano - come spero sia evidente - le due immagini
- Accedi o registrati per inserire commenti.
- letto 4512 volte
Commenti
Saro Di Paola -
Sviluppo o sottosviluppo ?
"Un abisso di idee" : di sviluppo o di sottosviluppo ?
Una lettura che potrebbe essere salutare per tutti :
PER UN'ABBONDANZA FRUGALE -malintesi e controversie sulla decresita- di SERGE LATOUCHE
Salvatore Culotta -
Perchè, invece di essere così
Perchè, invece di essere così laconico ( senti chi parla), non fai un, sia pur sintetico, resoconto del pensiero di S. Latouche ?
Saro Di Paola -
Serio come Latouche e Martin ?
La "sintesi" del pensiero di Latouche ?
La si coglie, a mio giudizio, nella citazione, a pagina 118, della pagina 190 de l' " éloge de la simplicité volontaire" di Hervé René Martin :
"Che potrebbe succedere di meglio agli abitanti dei paesi poveri che vedere il loro PIL diminuire? La crescita del loro PIL misura soltanto l'aumento dell'emorragia. Più il PIL aumenta, più la natura viene distrutta, più gli uomini sono alienati,più i sistemi di solidarietà vengono smantellati,più le tecniche semplici ma efficaci e i saperi ancestrali vengono gettati nel dimenticatoio. Per gli abitanti dei paesi poveri decrescere significherebbe preservare il loro patrimonio naturale, uscire dalle fabbriche del sudore per tornare all'agricoltura di sussistenza, all'artigianato e al piccolo commercio, riprendere in mano il loro destino comune".
"Istruire la gente a coltivare la terra" ?
"Tornare all'agricoltura di sussistenza" ?
Serio, nel 1972, dalla Germania come Latouche e Martin, 40 anni dopo, dalla Francia ?
Totò Testa -
mentre sul senso
della lettera del cittadino dalla Germania qualcosa mi sfugge, che leggo come rimando a tempi confusi ed irrisolti, forse origine dell'attuale degrado, voglio gettare un seme anch'io nel solco di Salvatore Culotta ed, in particolare, sul tema molto interessante richiamato nel commento di Saro Di Paola, cioè quello del "ritorno al primario".
Segnalo una pubblicazione recentissima (gennaio 2013) che, a mio parere, può costituire una piccola, ma preziosa guida per capire meglio ed agire di conseguenza.
Con il link della pubblicazione si può risalire anche a quello della rivista (e casa editrice) "altraeconomia"
http://www.altreconomia.it/site/ec_articolo_dettaglio.php?intId=208
Salvatore Culotta -
Serio, Latouche, Martin,
Serio, Latouche, Martin, Culotta, Di Paola : un pugno di stupidi !
Pino Lo Presti -
A "occhio e croce"
"stupido" - sempre più spesso - credo di sentirmici anch'io, al punto da domandarmi ancora se mai le esperienze-acquisizioni del presente possano arricchire, evolvendole, quelle del "passato", o se invece l' annichilimento e la distruzione di queste ultime sia davvero l'indispensabile prezzo per lo "sviluppo"!