1 Giugno 2013, 16:10 - Salvatore Culotta [suoi interventi e commenti] |
Sembra sia calata una cortina sulle vicende della Fondazione Mandralisca. Dopo un breve falò che ha coinvolto qualche esponente della popolazione, personaggi più o meno in vista, autorità comunali e regionali, “uomini di cultura”, petizioni on line, raccolta di firme, sdegno unanime etc., l’ultima spiaggia sembra essere una colletta iniziata dai dipendenti del Mandralisca. Ma anche questa, purtroppo, non sembra aver molto successo, né come raccolta né come provocazione, non avendo trovato finora la minima eco.
L’ultima alternativa per risollevare le sorti potrebbe essere il trasferimento della Fondazione, armi e bagagli, in un altro paese, ad esempio Lascari o Isnello, dove è quasi certo che gli abitanti “farebbero le barricate” pur di impedirne la chiusura. Ma siamo a Cefalù…
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Commenti
Pino Lo Presti -
Una ulteriore prova
della natura di tante leziose declamazioni d'amore per la nostra città, edoniste, narcisiste, prive di spessore, sentimento e soprattutto - conseguentemente - di responsabilità.
Salvatore Culotta -
Comunicazione del personale del Mandralisca
Ho ricevuto stamani una comunicazione del personale del Mandralisca, che rettifica e chiarisce quanto avevo scritto nel mio intervento. E' ovvio come ci sia stato un malinteso per il quale non ho difficoltà a scusarmi. Ecco il testo della comunicazione
"Caro Totò
tutti i dipendenti della Fondazione si sono indignati per quanto hai scritto su QualeCefalù.
I dipendenti non chiedono, e mai mai hanno lontanamente pensato di chiedere, nessuna elemosina; bensì hanno sempre chiesto, e continuano a chiedere, che gli sia corrisposto quanto gli spetta per il lavoro regolarmente prestato.
L'iniziativa della "colletta" è stata promossa dal CdA della Fondazione.
Sarebbe il caso che tu rettificassi quanto hai scritto.
I dipendenti del Museo Mandralisca"