16 Aprile 2013, 11:18 - Saro Di Paola [suoi interventi e commenti] |
Domenica scorsa nel corso della rubrica radiofonica “Oggi parliamo di...” sulle frequenze di Radio Cammarata, (http://www.radiocammaratacefalu.org/oggi_parliamo.html)
il Sindaco Lapunzina,
dopo avere sottolineato le difficoltà incontrate e gli sforzi sostenuti per modulare quel piano di rientro col quale, ad oggi, è stato evitato il dissesto per il nostro Comune e dopo avere rimarcato la assoluta necessità di onorare gli impegni assunti con il piano medesimo,
ha dato la notizia che la Corte dei Conti ha presentato ricorso al Consiglio di Giustizia Amministrativa contro la sentenza con la quale il TAR ha permesso al nostro Comune di accedere alle provvidenze del decreto, cosiddetto, “Salvacomuni”.
Una notizia, certamente negativa per la nostra Città.
Infatti, nel caso il CGA dovesse accogliere il ricorso, sarebbero vanificati tutti gli sforzi che,
in questo primo anno di sindacatura, il Sindaco ed il Consiglio hanno profuso.
Nell’apprendere la notizia mi sono inserito, telefonicamente, nella trasmissione per chiedere al Sindaco se avesse notizie da dare alla cittadinanza sull’esito del lodo arbitrale pendente, oramai da tempo, con la Sorgenti Presidiana.
Lodo del quale mi sono occupato il 5 luglio del 2011 (http://www.laltracefalu.it/node/4943) in uno scritto sotto il titolo :
“ ”LA SPINTARELLA CHE MANCA…..” ? TEMO PROPRIO DI SI’”.
Lodo, per ricordarcene, relativo al pagamento delle fatture del servizio di potabilizzazione che “Sorgenti Presidiana” ha reso al Comune nel periodo dal 29 aprile 2009, giorno in cui il Comune ha formalmente consegnato ad APS le opere e gli impianti afferenti al servizio idrico integrato, al 26 gennaio 2011, giorno in cui APS ha formalmente depositato al Tribunale di Palermo la domanda di ammissione alla procedura di concordato preventivo.
Fatture per un importo di 2.400.000 euro che il Comune non ha potuto onorare al gestore del potabilizzatore perché APS, proprio a partire da quel 26 di gennaio, non è stata più in condizione di onorare al Comune.
La risposta del Sindaco alla mia domanda è stata perentoria.
Nella sua assoluta gravità :
“Attendiamo la sentenza da un momento all’altro. Mi auguro che sia positiva per il Comune.
Se non dovesse esserlo il dissesto sarà inevitabile.
Infatti il Comune si ritroverebbe con un debito fuori bilancio cui non ha possibilità alcuna di fare fronte perchè all’importo, già altissimo, delle fatture per 2.400.000 euro si aggiungeranno le spese dell’arbitrato pari a circa 200.000 euro.”
Ed, aggiungo io, qualche centinaio di migliaia di euro per gli interessi maturati e quelli che, ancora, matureranno.
Nella seduta del Consiglio Comunale del 29 marzo 2011, (http://www.laltracefalu.it/node/4185)
Lapunzina, allora consigliere, aveva paventato che il pagamento di quel debito che, secondo lui, il Comune con la “Sorgenti Presidiana”non aveva, sarebbe stata
“quella spintarella che manca per portarci alla definitiva morte finanziaria del Comune di Cefalù” .
Purtroppo così sarà.
E “DA UN MOMENTO ALL’ALTRO”!
AHINOI!
Da “un momento all’altro”, infatti, sarà quel lodo arbitrale a decretare “LA MORTE FINANZIARIA” del Comune di Cefalù.
Su quel lodo, personalmente, non ho avuto dubbio alcuno.
Mai!
(http://www.laltracefalu.it/node/5201)
(http://www.laltracefalu.it/node/4185#comment-2722)
Non ne ho, neanche, adesso che il Sindaco lo ha dato per imminente.
Saro Di Paola, 16 aprile 2013
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Commenti
Rosario Fertitta -
Caro Saro, pur condividendo
Caro Saro, pur condividendo le tue preoccupazioni non condivido in toto il tuo ragionamento.
Probabilmente un esito negativo del Lodo da te richiamato sarà la goccia che farà traboccare il vaso...
Ma un eventuale dissesto finanziario trova la sua origine e la sua causa in ANNI di SPERPERI e di FINANZA CREATIVA.
La Relazione VALLANTE mi pare sia esaustiva e chiarificatrice di tutto ciò... Oppure potremmo, a rotroso, riferirci al "debito Parlato", alla causa "EGV Center" e alla tantissime altre situazioni che hanno piagato, negativamente, il nostro bilancio comunale.
Una eventuale causa potrebbe diventarla proprio la "questione Poste" sulla quale grava l'ennesimo ricorso al TAR.
Quindi, come vedi, è una patologia molto più complessa.
Se, per assurdo, oggi il Comune dovesse essere destinatario di una ingiunzione di pagamento per una somma che non si riuscirebbe a trovare tra le pieghe del bilancio, sarebbe questa la "causa decisiva".
Come vedi, ogni momento è quello "giusto".... ;)
Saro Di Paola -
Caro Rosario, credi forse che io ........ ?
Caro Rosario, nel mio post più che un "ragionamento sull'origine e sulla causa" che hanno, o avranno, determinato il dissesto ho fatto una previsione sull'accadimento -il lodo arbitrale- che potrebbe decretarlo.
Come, magari con presunzione, sono certo decreterà.
Ancor prima del decreto con il quale il CGA potrebbe annullare la sentenza del TAR.
Ancor prima di quel mancato rispetto del piano di rientro decennale che il Comune ha prospettato e sul quale, ad oggi, nè il Sindaco nè altri possono dare certezza alcuna.
Infatti se il Comune non dovesse riuscire a vendere gli immobili andrebbe tutto a carte quarantotto.
Credi forse che io, se al dissesto si dovesse arrivare per il decreto del CGA che annullasse la sentenza del TAR o per il mancato rispetto del piano di rientro, potrei ritenere responsabile del dissesto medesimo, nel primo caso, il CGA o, nel secondo caso, il Sindaco Lapunzina e chi Gli succederà per essersi venuti a trovare nell'impossibilità di onorare il piano di rientro ?
Quanto alle "situazioni che hanno piagato il nostro bilancio comunale" non tutte possono essere messe sullo stesso piano degli "sperperi e della finanza creativa".
Il debito "Parlato", per restare ad uno di quelli che tu hai citato, si è contratto per l'esproprio dell'Ospedale.
Gli altri due, invece, quello "EGV", consilidato e onorato dal Comune non so se soltanto parzialmente, e quello per la "questione Poste" che, ancora, non si è determinato ma che nessuno può escludere possa determinarsi e consolidarsi, sarebbero da mettere sullo stesso piano.
Qualora il secondo si venisse a determinare.
Ovviamente.
Il piano politico-amministrativo di perseguire il bene della Città.
Nel caso dell'EGV per avere il Comune opposto la sua volontà di realizzare un parcheggio a servizio della stazione alla volontà del privato di realizzare il complesso edilizio che, ha, poi realizzato.
Nel caso della posta vecchia per volere il Comune opporre alla volontà del privato che la ha acquistata per riutilizzarla secondo le sue vedute la sua volontà di riutilizzarla per un centro polivalente a servizio dei giovani.
Rosario Fertitta -
Caro Omonimo ;-)
Caro Omonimo ;-)
il mio era un riferimento puramente semplificativo delle tante vicende che, da anni, hanno pregiudicato "contabilmente" il bilancio comunale.
E' chiaro che molte di queste situazioni, tra le quali anche quelle da me citate, non possono essere equiparate a sperperi e finanza creativa proprio per la loro stessa natura.
Ma tu mi insegni che, nella ipotesi di un malaugurato dissesto, SONO i NUMERI che bisogna far quadrare...è la FREDDA MATEMATICA che deve essere rispettata...al di là del fatto che quest'ultima sia stata "offesa" da un debito nascente per l'Ospedale ovvero per le Poste.
Le motivazioni di merito si fanno valere a tempo debito
Oggi parleremmo del nulla !
E proprio la fredda matematica può, in qualsiasi momento, decretare la "morte contabile" del nostro Comune infischiandosene se si parla di potabilizzatore, di ospedale o di chissà cosa.... ;-)