25 Marzo 2013, 19:02 - Salvatore Culotta [suoi interventi e commenti] |
Forse, guardando agli ultimi avvenimenti (Mandralisca e dintorni) sarebbe ora di ammettere che per tanti, troppi, anni ci si è lasciati accecare dalla smagliante bandiera della parola “turismo” (facile rifugio per gente che ha rinunciato a produrre alcunché) dimenticando, o facendo finta di dimenticare, che solo proteggendo, facendo crescere, rispettando, quei beni materiali e non che si possiedono si possono “POI” accogliere Turisti. Volendo estremizzare direi che è auspicabile che chiuda il Mandralisca, che vada in rovina e sia depredata la Cattedrale, che un’onda anomala faccia scomparire la scogliera (già parzialmente scomparsa sotto le baracche), che cefaludesi, e non cefaludesi, continuino a degradare e stravolgere l’aspetto del centro storico, che muoiano tutti quelli che sanno declinare la parola “cultura”, e così, quando non vi sarà più niente, ma proprio niente, da mostrare forse a Cefalù si comincerà a produrre qualcosa, sia pure carciofi o lacci di scarpe, con dignità. Sui danni alla città e al territorio causati non dall’astratta parola “turismo” ma da chi si arroga il diritto di fagocitare, stravolgere, snaturare, qualsiasi angolo si è detto - inascoltati - tante volte, ma purtroppo anche questa volta in cui un grave avvenimento potrebbe essere il momento adatto per riflettere è facile immaginare che si finirà a “tarallucci e vino”, con recriminazioni, rivendicazioni, ricerca di responsabili e il solito teatrino (cose già affioranti qua e là tra le righe).
Forse più di tanto Cefalù non potrebbe contenere
L’Idea Cristiana – Settembre 1927
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Commenti
Angelo Sciortino -
Non ho parole!
Ho soltanto la voglia d'arrabbbbbiarmi.