6 Luglio 2012, 01:15 - Pino Lo Presti [suoi interventi e commenti] |
Durante la trascorsa Campagna elettorale, come cittadino ho inteso anch’io dare un mio parziale contributo di idee al “ProgettoCefalù” attorno a cui ragionavano tutti.
Pubblicai su “L’AltraCefalù” tre riflessioni:
Il Sindaco per cui mi piacerebbe votare - 1° Parte “La Macchina”
Il Sindaco per cui mi piacerebbe votare - 2° Parte “Andare Dove?”
Il Sindaco per cui mi piacerebbe votare - 3° Parte “Le scelte - 1° la Terra”
Sulla terza (Vedi allegato:Parte 3.pdf) vorrei tornare perchè contiene una Idea che, oggi, potrebbe ben essere una proposta meritevole di essere valutata dalla Amministrazione comunale; semprechè ...!
Fin’oggi, abbiamo visto, giustamente e meritevolmente, impegnato, il nostro Sindaco a portare ad un minimo di regime il motore della macchina comunale. Davvero, credo non sia assolutamente poco!
Non abbiamo indizi certi però al momento sugli orientamenti di fondo - di questa Amministrazione - in alcune grandi scelte (che io reputo tali) come - per restare nello specifico di questo intervento - “Quale uso fare della Terra”: Terra come “area edificabile” o come “produttrice di paesaggio e prodotti naturali”?
Scrivevo:
“Paradossalmente l’uso che abbiamo fatto della “terra”, da quando Cefalù è stata toccata dal fenomeno “turismo”, è stato quello di “area edificabile”, peraltro con qualità urbanistiche ed architettoniche pessime.
Come impazienti adolescenti, inconsapevoli dei propri preziosi tesori, anzichè preservarne i frutti, l’aspetto, le suggestioni - in quanto “specifico” appeal del nostro luogo -, la cosa massima che abbiamo saputo fare è “realizzare” subito, al prezzo della quasi distruzione di un tale Bene primario; e tale scempio molti lo hanno chiamato (e ancora lo chiamano) “amore”.
Occorrerà aspettare che tutto il resto del territorio - continuando così - sia stato fatto oggetto di cotanto “amore” per poterne misurare “esattamente e definitivamente” la maturità e la lungimiranza?”
(...)
“Mi piacerebbe un Sindaco che finalmente con chiarezza stabilisse i termini della Compatibilità tra uso Edilizio e Turistico del territorio”.
(...)
“... ogni lembo di terra residua deve essere recuperato e valorizzato nelle sue potenzialità naturalistiche, ambientali, paesaggistiche e non ultimo agricole”
E indicavo, all’interno dell’area urbana in particolare, alcune zone.
Parliamo ora della Tenuta del Barone Bordonaro a “Settefrati”.
Se ne vuole fare la sede del Distretto Turistico: va benissimo.
Ma perchè sprecare tutto quello spazio, non solo architettonico, ma soprattutto agronomico e paesaggistico, solo per dei semplici uffici, magari di una certa Rappresentanza?
In quell’intervento così ne parlavo:
“La tenuta del Barone Bordonaro potrebbe diventare, con l'aiuto delle Facoltà di Agraria e di Botanica, un'area scuola di recupero e valorizzazione non solo dei prodotti della terra locali perduti (banca dei semi) ma anche (in collaborazione con la locale scuola di Turismo) di recupero, sperimentazione e valorizzazione dei sapori della nostra gastronomia; una punta di diamante nella revisione del ruolo della Terra nella costruzione di una rinnovata idea di “qualità della vita” .
Ciò potrebbe intanto dare occupazione a dei giovani, che se guidati e sostenuti, potrebbero ben fornire un modello ad altri.
Occorrerà pertanto favorire (con sgravi fiscali) le produzioni agricole (ed artigianali) del territorio, “a km.0”, come i negozi e i punti di ristorazione che le utilizzeranno ...” etc....
Oggi - anche per i pareri avuti da persone degne di questa città - rinnovo la convinzione che sarebbe una buona cosa per Cefalù, che si ritroverebbe così una specie di Parco Botanico da visitare (che dà su una delle più belle spiagge rimaste), un Museo Etnografico, un luogo dove conservare la memoria della cultura della nostra terra e conoscerne i sapori.
Quale migliore luogo per incastonarvi la sede di rappresentanza di un Distretto Turistico che proprio sui valori della natura e della storia volesse costruire un progetto di rilancio culturale ed economico, turistico, della nostra terra?
Il resto è una ampia documentazione fotografica che penso non dispiacerà a nessuno di vedere.
Soprattutto nel timore - essendo, da tempo, la Tenuta senza Custode - possano scomparire!
( se guiranno altri due servizi fotografici sui magazzini ed il “piano nobile”)
La Chiesa di S. Felicita a Settefrati (annessa alla Villa di Campagna)
Il Cortile della Villa di Campagna
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Commenti
Salvatore Culotta -
Parco Botanico
Nel 1996 “Il Corriere delle Madonie” pubblicò due articoli di Joseph Maranto, specialista in frutticultura presso l’Università della California, che auspicavano per Cefalù qualcosa di simile, un Parco Botanico con fini non solo scientifici ma anche turistici. L’articolo si concludeva così:
“Se vi sono dei dubbi che il fattore finanziario limiterebbe l’approvazione e il mantenimento di questo progetto nel comune di Cefalù, il Corriere delleMadonie potrebbe lanciare un appello fra tutti i cefaludesi sparsi nel mondo per fare donazioni. Nello stesso tempo il Comune dovrebbe investigare il popolo cefaludese e specialmente quelli che hanno una attività turistica per avere il loro parere e un contributo finanziario.”
Il Corriere delle Madonie – n° 2-3 Febbraio-Marzo 1996