Tassa di soggiorno

Ritratto di Salvatore Culotta

15 Marzo 2013, 18:22 - Salvatore Culotta   [suoi interventi e commenti]

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Non so proporre nutrite  dissertazioni per imporre un’idea che ritengo semplice e, spero, efficace nonché realizzabile. La metto sotto forma di domanda : non sarebbe possibile devolvere alla Fondazione Mandralisca l’intero introito derivante dalla istituita tassa di soggiorno?

Intuitivamente direi che sarebbe anche eticamente corretto, considerato che il Museo (nonché tutta Cefalù) è una delle esche usate per attirare turisti. E chissà se questa proposta non sia una cartina di tornasole per verificare l’amore per quanto esiste qui.

Le immagni (del Mandralisca) risalgono a tanti anni fa e spero non si debba tornare a quello stato

Commenti

Caro Salvatore,
certamente "devolvere" non dico l'intero ma parte dell'introito derivante dall’imposta di soggiorno alla Fondazione culturale Mandralisca sarebbe "eticamente corretto" sia perché il Museo, con i suoi tesori, contribuisce ad attirare visitatori a Cefalù sia per il contributo che la Fondazione fornisce al cartellone delle manifestazioni culturali che, soprattutto nel periodo estivo, arricchiscono e rendono più interessanti le serate dei turisti, oltre che dei cefalutani.

Il Regolamento sull’imposta di soggiorno nella Città di Cefalù, approvato con deliberazione del Consiglio comunale n. 139 del 01.11.2011 e modificato con deliberazione del Consiglio comunale n. 12 del 20.02.2013, al comma 1 dell’art. 2 “Istituzione e presupposto dell’imposta” prevede che «Il relativo gettito è destinato a finanziare gli interventi (previsti nel bilancio di previsione del Comune di Cefalù) in misura del trenta per cento per interventi in favore del turismo e per i servizi pubblici locali e, per il restante settanta per cento, per finanziare la manutenzione, fruizione ed il recupero dei beni culturali ed ambientali, siti nel territorio comunale”.

Personalmente non credo che sia possibile versare i proventi dell’imposta di soggiorno direttamente nelle vuote casse della Fondazione Mandralisca “per finanziare la manutenzione, fruizione ed il recupero dei beni culturali” in quanto, benché Onlus, non è un ente comunale o un bene di proprietà del Comune.

Alla luce di quanto scritto nel regolamento, forse (?) sarebbe possibile finanziare le attività culturali della Fondazione, programmandole per tempo ed inserendole nel bilancio di previsione comunale, e, comunque, non destinando al Mandralisca l’intero trenta per cento in quanto questa “scelta” causerebbe una disparità di trattamento nei confronti di altri enti o associazioni turistiche, penso ad esempio alle due Pro Loco che hanno tra i loro obiettivi statutari proprio lo sviluppo turistico della città.

A questo punto, affinché queste nostre domande e questi nostri dubbi possano trovare una risposta, non resta che sperare in una riscontro da parte di chi ha predisposto ed approvato questo regolamento e, soprattutto, da parte di chi dovrà metterlo in atto.

I regolamenti non sono comandamenti divini, intoccabili e non migliorabili. O no? E, inoltre, non possono considerarsi alla stessa stregua il Mandralisca e una qualsiasi altra associazione : sono cose diverse .

Salvatore, condivido pienamente la tua affermazione; anzi ritengo che il finanziamento della Fondazione Mandralisca, attraverso l'imposta di soggiorno, deve essere per il Comune una priorità,  evitando che l'imposta  venga utilizzata per la solita  "sagra del pisello fritto".  E' chiaro che il regolamento sull'imposta di soggiorno, non essendo la Bibbia, può essere modificato per renderlo uno strumento efficace per la tutela e il funzionamento  del Museo Mandralisca.