10 Luglio 2012, 19:46 - Gianfranco D'Anna [suoi interventi e commenti] |
Il “Regolamento per la gestione, l’utilizzazione e la concessione in uso dei beni demaniali e patrimoniali del Comune di Cefalù” agli Artt. 18 e 19 del CAPO IV - Beni culturali e paesaggistici prevede:
CAPO IV - Beni culturali e paesaggistici
Art. 18
AFFIDAMENTO IN GESTIONE DEI BENI CULTURALI
18.1 Oltre ai beni demaniali ed a quelli patrimoniali, disponibili ed indisponibili, sono da annoverare in testa al Comune di Cefalù i cosiddetti Beni Culturali, come definiti dall´art. 53 del Codice dei beni culturali e del paesaggio, approvato con decreto legislativo n. 42 del 22 gennaio 2004 e successive modifiche ed integrazioni. Fra questi sono da annoverare: “Il Parco Archeologico della Rocca”, ambito territoriale caratterizzato da importanti evidenze archeologiche e dalla compresenza di valori archeologici, storici, paesaggistici e ambientalistici e il complesso monumentale del Teatro Comunale “S. Cicero”. Tali beni ricadono tra quelli definiti dall´art. 101 del suddetto Codice come "istituti e luoghi della cultura". Essi «sono destinati alla pubblica fruizione ed espletano un servizio pubblico» (comma 3 dell’art. 101 del codice dei beni culturali e del paesaggio). Sono, altresì, da annoverare come beni culturali il “Lavatoio Medioevale” ed il “Bastione Marchiafava”. Tali beni saranno gestiti direttamente dal Comune di Cefalù ai sensi dell’art.115 comma 2 del D.Lgs n. 42/04 e successive modifiche ed integrazioni.
[…]
18.5 In attuazione dell’art. 2 comma 1 lett. m dello Statuto Comunale, la Rocca di Cefalù con il suo patrimonio naturalistico, storico-culturale e archeologico, riconosciuto dall’U. E. attraverso l’inserimento fra i siti di Interesse Comunitario, è gestita direttamente dal Comune di Cefalù ai sensi dell’art. 115 comma 2 del D.Lgs. n. 42/04 e succ. modifiche ed integrazioni.
18.6 Nell’area del Parco Archeologico i servizi per il pubblico e quelli diretti alla vigilanza, alla pulizia, all’allocazione e gestione dei servizi igienici per i visitatori ed alle attività a garanzia della pubblica fruizione, nonché le attività di guida ed assistenza didattica, nel caso in cui si tratti di attività lucrative, potranno essere affidati a privati, mediante procedure di evidenza pubblica ed a titolo oneroso, sulla base della valutazione comparativa di specifici progetti. I progetti presentati non potranno prevedere una durata superiore ad anni sei. Nell’ambito delle procedure di evidenza pubblica si dovrà tener conto della specifica idoneità e qualificazione tecnico-organizzativa dei privati partecipanti, con particolare riferimento alla conoscenza delle tradizioni legate all’ambiente ed al territorio cefaludese.
18.7 La gestione di punti vendita di souvenir e materiale editoriale e di un servizio bar potrà essere affidata a privati secondo quanto previsto dal comma 6, purché tali attività siano allocate al di fuori del cancello di ingresso dell’area archeologica e che le aree destinate a tali attività siano attrezzate in maniera rispettosa del contesto e in conformità con i vincoli archeologici e paesaggistici.
Art.19
REQUISITI SOGGETTIVI PER L’AFFIDAMENTO DEI SERVIZI
19.1 Sono ammessi a partecipare per l’affidamento della gestione dei servizi di cui all’art. 18 le aziende che risultino iscritte alla C.C.I.A.A. per lo svolgimento di attività analoghe a quelle oggetto della concessione.
19.2 Le Fondazioni, gli Enti e le Associazioni dovranno prevedere tra gli scopi statutari lo svolgimento e la promozione di attività nel settore relativo all’oggetto della concessione.
19.3 Le cooperative o i consorzi di cooperative dovranno essere iscritti, oltre che alla CC.I.AA. per lo svolgimento di attività analoghe a quelle oggetto della concessione, anche all’albo delle società cooperative.
19.4 I partecipanti alle procedure per l’affidamento e la gestione dei servizi di cui all’art. 18 del presente regolamento dovranno possedere una specifica idoneità e qualificazione tecnico-organizzativa con particolare riferimento alla conoscenza delle tradizioni legate all’ambiente ed al territorio cefaludese.
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LA PROPOSTA
A partire da quanto previsto nell’art.18 comma 6, ritengo che i servizi essenziali per avviare una corretta e sicura fruizione della Rocca e, nel contempo, per mettere a reddito questo nostro Bene siano:
- i servizi di biglietteria e di assistenza per i visitatori;
- i servizio diretti alle attività di guida - sia agli spazi epigei sia a quelli ipogei - e di assistenza didattica dei visitatori (turisti, scolaresche, etc.) che ne facciano richiesta;
- i servizi diretti alla vigilanza e alle attività a garanzia della pubblica fruizione (il personale impiegato in tali servizi potrebbe, contemporaneamente, garantire la tutela del patrimonio presente nel sito e la sicurezza dei visitatori);
- i servizi diretti alla pulizia, all’allocazione e gestione di servizi igienici, alla manutenzione ordinaria;
- i servizi diretti all’informazione e alla promozione del sito.
E’ chiaro che mentre i primi due tipi di servizi producono ricavi, gli altri generano solamente costi per il personale impiegato, per i materiali necessari e per le attrezzature utilizzate.
Sono, quindi, dell’avviso che se l’Amministrazione decidesse di procedere singolarmente all’affidamento di ciascun servizio “mediante procedure di evidenza pubblica e a titolo oneroso, sulla base della valutazione comparativa di specifici progetti.” si potrebbe facilmente verificare che quei servizi non in grado di produrre utili non verrebbero affidati e, dal momento che essi sono indispensabili per la fruizione della Rocca, resterebbero a carico del Municipio.
Personalmente, invece, sono dell’idea che l’Amministrazione debba invitare tutti i diversi interessati a sedersi ad un tavolo e, dopo aver ascoltato le opinioni e le proposte che certamente non mancheranno, soprattutto da parte di quelle associazioni che già in passato hanno presentato dei progetti o hanno avuto modo di gestire la Rocca (Consorzio Kepha - C.A.I. - Legambiente - Giubbe d’Italia) ma anche da parte di quelle realtà associative che hanno competenza specifiche come SiciliAntica o l’ArcheoClub, ragionare insieme sull’opportunità di creare una Associazione Temporanea di Scopo - o comunque un organismo similare - che riunirebbe il Comune - capofila - e i vari soggetti interessati in un unico progetto.
In questa cosiffatta A.T.S., il Comune riceverebbe e amministrerebbe tutti i ricavi provenienti dalla gestione della Rocca (in particolare dai biglietti d’ingresso e dai biglietti per le visite guidate) e, tolti i costi, ridistribuirebbe equamente gli utili a ciascun soggetto partecipante al progetto in base a precisi e trasparenti accordi preventivi che tengano conto del personale impiegato, delle ore di servizio svolte e dell’attività svolta, reinvestendo l’eventuale di più esclusivamente in attività di ricerca, studio, divulgazione, promozione e valorizzazione della Rocca stessa.
Intanto, un primo importante passo in direzione della messa a reddito della Rocca è certamente la definizione e la successiva approvazione in Consiglio comunale del piano tariffario relativo al semplice biglietto d’ingresso (i prezzi delle visite guidate e delle altre attività previste andrebbero concordanti direttamente con i soggetti coinvolti nella loro realizzazione).
A titolo esemplificativo di quello che, a mio avviso, è il modo corretto di procedere nel calcolo delle tariffe, di seguito riporto integralmente la “Proposta del piano tariffario di gestione” prevista Progetto “Salviamo la Rocca” del Consorzio Kepha, presentato al Comune di Cefalù nel 2005 e alla cui stesura ho personalmente contribuito, sottolineando, ovviamente, che si tratta di tariffe risalenti a sette anni addietro e precisando, inoltre, che il totale delle spese medie annue ai tempi ipotizzato era frutto di un tipo di gestione no-profit e, quindi, ben diversa dalla gestione lucrativa – che non deve però "fare rima" con speculativa – su cui oggi si dovrebbe puntare per mettere a reddito questo nostro Bene e che, d’altro canto, rispetto ai 29.000 visitatori a quel tempo ipotizzati, oggi, dai dati rilevati da Giuseppe Calabrò, volontario della Protezione civile comunale, sappiamo che nel 2011 i visitatori del Parco Archeologico della Rocca sono stati 45.704 (39.879 nel 2010 e 37.430 nel 2009):
PROPOSTA DEL PIANO TARIFFARIO DI GESTIONE
Ad oggi gli unici dati disponibili sull’affluenza di visitatori sul Parco della Rocca di Cefalù sono quelli derivanti dalla gestione dell’area, nel 1997, dell’allora Sottosezione (oggi Sezione) del Club Alpino Italiano di Cefalù, esperienza alla quale, peraltro, presero parte alcuni degli attuali soci delle associazioni facenti parte del Consorzio.
Dai registri delle presenze in possesso della Sezione di Cefalù del C.A.I. si ricava che nei cento giorni di gestione, da agosto a novembre, visitarono la Rocca circa 15.300 persone.
Sulla base di quei dati e sulla base delle esperienze e dei progetti direttamente realizzati dalle associazioni consorziate in questi anni, è stata ipotizzata una affluenza annua di circa 29.000 visitatori.
Sulla base degli interventi previsti e del programma di messa in opera degli stessi, si considera che le spese annuali medie per la gestione del Parco della Rocca possono determinarsi in via approssimativa come segue:
Vigilanza € 30.000,00
Personale impiegato nei servizi al visitatore € 15.000,00
Pulizia e manutenzione ordinaria € 10.000,00
Attrezzature ed impianti per la messa in sicurezza e la fruizione del Parco € 30.000,00
Formazione ed equipaggiamento del personale € 7.000,00
Contratti, polizze assicurative e polizza fideiussoria € 5.000,0
Promozione pubblicitaria € 3.000,00
Totale spese medie annue € 100.000,00
Dividendo i costi di gestione annua del Parco per il numero di visitatori ipotizzato, il prezzo medio del biglietto potrebbe determinarsi in € 3,45.
Dal momento che alle entrate derivanti dal prezzo del biglietto di ingresso, debbono sommarsi i proventi derivanti dalle visite guidate epigee ed ipogee nonché quelli provenienti da altre fonti, non quantizzabili a priori, quali:
- manifestazioni sportive dilettantistiche;
- progetti di educazione ambientale;
- pubblicità;
- sponsorizzazioni;
- royalties;
- compensi e/o provvigioni per lo svolgimento di attività culturali, naturalistiche, escursionistiche, speleologiche ed alpinistiche, sempre organizzate nel rispetto dell’integrità e della tranquillità dei luoghi ed al fine di riscoprire un equilibrato e rispettoso rapporto tra uomo e natura;- biglietti d’ingresso in occasioni di mostre ed attività culturali in genere;
- somministrazione di bevande e alimenti esclusivamente per mezzo di dispenser automatico posizionato all’interno o adiacente alla biglietteria su via Pitrè;
- vendita del CD Rom multimediale (dal III anno di gestione);
- vendita della pubblicazione-guida cartacea (dal III anno di gestione);
il Consorzio Kepha PROPONE all’Amministrazione ed al Consiglio Comunale il seguente piano tariffario:
BIGLIETTO DI INGRESSO
€ 3,00 Intero
€ 2,00 Ridotto (per le scolaresche non cefaludesi, i ragazzi da 10 a 14 anni, i militari, le associazioni e gli enti no-profit non cefaludesi)
Gratuito (per i residenti a Cefalù, le scolaresche cefaludesi, i bambini fino a 10 anni, gli anziani oltre i 65 anni e i portatori di handicap)
BIGLIETTO PER LE VISITE GUIDATE EPIGEE
€ 8,00 Intero
€ 5,50 Ridotto (per i residenti a Cefalù, le scolaresche e i militari)
BIGLIETTO PER LE VISITE GUIDATE IPOGEE
€ 10,00 Intero
€ 7,00 Ridotto (per i residenti a Cefalù, le scolaresche e i militari)
BIGLIETTO DI ACCESSO ALLE VIE D’ARRAMPICATA
€ 2,00 Intero
Gratuito (per i residenti a Cefalù)
I suddetti prezzi potranno essere aggiornati ogni cinque anni all’indice ISTAT sull’aumento del costo della vita in base all’indice rilevato nell’ultimo anno antecedente il quinquenni.
La Rocca è un bene culturale, un patrimonio da tutelare nella sua integrità, nella sua tranquillità, nella sua “sacralità” ma è anche un’importantissima occasione occupazionale e di sviluppo economico per dare lavoro e benessere soprattutto alle giovani generazioni.
L’obiettivo che occorre perseguire è la valorizzazione del Parco della Rocca attraverso la promozione e la divulgazione del suo patrimonio, attraverso l’organizzazione di manifestazioni culturali di alto livello, di attività didattiche, naturalistiche, escursionistiche, speleologiche ed alpinistiche per i turisti e per i cittadini.
Mi auguro che l’Amministrazione comunale, qualora la ritenga valida, possa fare propria questa idea e si impegni con competenza a portarla avanti.
Sarebbe un’importante svolta!
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Commenti
Pino Lo Presti -
Interessante
In passato mi sono ripetutamente espresso in favore di una "gestione" diretta, da parte del Comune, della Rocca.
Per "gestione" intendevo ed intendo tutt'ora la "Politica culturale della Rocca", non tanto la gestione pratica quotidiana delle sue necessrie cure e dei servizi agli utenti. Per me non fa alcuna differenza se a lavorarci siano impiegati del Comune o giovani delle nostre associazioni; la cosa importante è che la sua "immagine" ed i valori che essa deve esprimere non siano soggetti ad interpretazioni "creative" da parte di chi, di volta in volta, si assume l'incarico di "curarla".
Così come la nostra Costituzione nazionale ha una parte Prima (che non si tocca) dove sono scritti i Principi, ed una Parte seconda "attuativa" degli stessi e quindi modificabile al variare delle condizioni sociali, nel tempo; così, il Regolamento di affido deve essere preceduto da una "Carta dei principi" a cui questo, nel suo variare nel tempo e delle Amministrazioni, dovrà sempre attenersi.
A tal fine auspico l'istituzione di un Comitato di saggi (archeologi, storici, botanici, uomini di cultura, etc....) che stabiliscono i "valori", di cui la Rocca è custode, in Principi scritti che costituiscano quella Parte 1°, "La Carta dei Princìpi" (quindi ciò che si può e ciò che invece assolutamente non si può fare) cui facevo riferimento.