27 Giugno 2012, 16:23 - Salvatore Culotta [suoi interventi e commenti] |
Oggi che si è acceso qualche piccolo riflettore sul deplorevole stato di via Misuraca diventa più necessario che mai porre mano al restauro ( ormai quasi una ricostruzione) di quel piccolo edificio databile probabilmente intorno al 1500, posto quasi all’inizio della via, e che funge da anticamera ad una grotta retrostante con funzione, anticamente, di “mannara” e poi di deposito di materiali vari e via via di discarica, di gabinetto pubblico e oggi impraticabile per la vegetazione cresciutavi. Già in altre occasioni e da più parti si è posto l’accento sulle condizioni in cui versa il piccolo fabbricato, ma insistere non fa certo male. Nel 1996 (se ricordo bene) facemmo ( noi Arch. S.Giardina e S.Culotta) il rilievo sia dell’edificio che della grotta per un progetto, generale e non realizzato, riguardante la riqualificazione del Centro Storico.
Allora sarebbe bastato poco per un restauro, oggi la situazione, come si vede, è fortemente compromessa e basta veramente poco perché il tutto diventi irrecuperabile.
E’ pur vero che sarebbe buona norma procedere ad una progettazione di recupero dell’intera zona ( anche tenendo presente che sono in corso lavori di consolidamento della parete rocciosa) ma quel piccolo edificio, “Queste mura di una “casa”(?) attaccata ad una grotta, dicono di un mondo pastorale arcaico dell’abitare quei posti: un pozzo di petrolio di suggestioni, non solo per il turista!” ( Pino Lo Presti) difficilmente può resistere per i tempi lunghi di una progettazione complessiva. Certamente peccando di presunzione non posso fare umanamente a meno di pensare che un progetto, come suaccennato, di fatto esiste e avrebbe bisogno solo di una rivisitazione. Ma la vera urgenza, il motivo di questo articolo , è la necessità di bloccare il degrado e di provvedere ad un recupero dell’edificio in tempi più che brevi.
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Commenti
Gianfranco D'Anna -
Hai ragione, caro Totò.
Si tratta di una delle quattro “mannare", piccole grotte che si aprono alla base delle pareti della Rocca spesso utilizzate come ovili, depositi e stalle per le adiacenti case del paese o spesso inglobate nelle stesse abitazioni.
Mannara “dietro il Duomo”
Cavità fruibile turisticamente di interesse speleologico che, per le tracce di antropizzazione, potrebbe presentare importanza archeologica in seguito alla realizzazione di un saggio di scavo archeologico sul sedimento di fondo; posta nelle vicinanze di una piccola zona di cava fruibile, può divenire occasione di visite guidate a carattere didattico-divulgativo riguardo le tecniche di estrazione della pietra lumachella; necessità di ripristino dell’interno della cavità attraverso la rimozione dei rifiuti di vario genere abbandonativi; nessuna possibilità di ulteriori esplorazioni speleologiche.
Lo sviluppo planimetrico è di m. 15, 20 e coincide con lo sviluppo spaziale, il dislivello positivo è di m. 1,30.
Mannara “dentro il muro” (quella del tuo intervento)
Cavità fruibile turisticamente di interesse speleologico posta alla base della Grotta “dei Cinque Pizzi”; necessità di restaurare il fabbricato su Via Mons. G. Misuraca, attraverso il quale si accede alla cavità; necessità di ripristino dell’interno della cavità attraverso la rimozione dei rifiuti di vario genere abbandonativi; possibilità di ulteriori esplorazioni speleologiche.
Lo sviluppo planimetrico è di m. 26,00, mentre quello spaziale è di m. 27,40 con un dislivello positivo di m. 0,60.
Mannara “vecchia”
Cavità fruibile turisticamente di interesse speleologico; necessità di restaurare il muro su Via Pitrè, all’interno del quale la cavità è inglobata e l’edificio adiacente; necessità di ripristino dell’interno della cavità attraverso la rimozione dei rifiuti di vario genere abbandonativi; nessuna possibilità di ulteriori esplorazioni speleologiche.
Lo sviluppo planimetrico è di m. 19,11, mentre lo sviluppo spaziale è di m. 22,81 con un dislivello positivo di m. 5,50.
Mannara “del giardino”
Grotta fruibile turisticamente di interesse speleologico “resa privata” dall’adiacente abitazione civile di Via Pitrè n. 8, che l’ha inglobata all’interno della proprietà; nessuna possibilità di ulteriori esplorazioni speleologiche.
Lo sviluppo planimetrico è di m. 8,80, mentre lo sviluppo spaziale è di m. 9,20 con un dislivello positivo di m. 3,20.
(Foto di Gianfranco D'Anna scattate il 25 ottobre 2003 - Notizie tratte da “Le cavità carsiche della Rocca di Cefalù (Palermo)” di Domenico Arrostuto e Vincenzo Biancone e da Progetto “Salviamo la Rocca” del Consorzio di Associazioni Kepha)
Queste mannare andrebbero acquisite dal Comune e valorizzate
Salvatore Culotta -
Evitare la distruzione del piccolo edificio
La situazione catastale e la proprietà sono elementi facilmente verificabili, e, anche se qualcuna dovesse risultare di proprietà privata non credo sarebbe difficile acquisirle. Ma quello che preme, lo ripeto, è evitare la distruzione del piccolo edificio e forse potremmo se non altro preparare e quantificare economicamente un eventuale progetto di restauro. Poi si vedrà se, per esempio, uno o più dei nostri operatori turistici vorranno finanziare l'opera.
Pino Lo Presti -
Ce n'era stato uno a suo tempo
In "Sulla rocca si parla di Turismo", pubblicato da cefalunews il 10 ottobre 2007, riportavo:
"Questi (l'imprenditore, ancora non assessore, Mauro Lombardo) oltre ad annunciare che promuoverà l'inserimento della Rocca tra i tours offerti ai turisti, si è reso intanto disponibile a finanziare la necessaria cartellonistica sul posto. Una volta scesi, di fronte allo sfascio a cui è ridotta la casetta ai piedi della stessa, posta all'inizio di via mons. Misuraca, si è anche reso disponibile a farsi carico del suo restauro."
Ma, probabilmente era ancora preso dall'entusiamo per l'idea (quel mattino espressa) dell'allora assesore al Turismo, Vincenzo Terrasi, di un ascensore in zona S. Calogero, dallo stesso prontamente rilanciata.